Ha riaperto La Coupole cuore di Montparnasse

Ha riaperto La Coupole cuore di Montpamasse Ha riaperto La Coupole cuore di Montpamasse Lf HANNO definita un'l, sola nel mezzo delie acque territoriali di tutti coloro che dipingono, pensano, scolpiscono, scrivono... L'isola è La Coupole, il celebre rlstoranre-brasserie al 102 di Boulevard de Montpamasse e le acque sono quelle, naturalmente, di una città nella città, il quartiere di Montpamasse. La Coupole venne fondata da Frau e Lafon, due esperti del mestiere originari dell'Auvergne, nel dicembre del 1927. Alla fine dello scorso anno, il locale è stato riaperto dopo otto mesi di lavoro di restauro. Alla prima inaugurazione, quella del 1927, non mancarono Vlamlnck, Cocteau, Blaise Cendors, Derain, Pascili, Man Ray. All'epoca Montpamasse non era ancora famoso: era un quartiere nuovo, senza storia e senza ricordi. Vi giunsero Picasso, Modigliani, ChagaU, Zadkine e altri che trovarono in questa zona incontaminata lo spazio necessario per dar via libera alla loro creatività. Poi vennero le follie, il jazz, la chitarra hawaiana, il ballo negro. Accanto alle vedettes, fiorì un ambiente di scrittori, poeti, critici, giornalisti. La Coupole, «Brasserie, Bar American et Dancing», era il cuore di questa voglia di vivere, sete di libertà, potenzialità artistiche. Gli americani a Parigi, da Hemingway a Henry Miller e perfino Louis Armstrong, non perdevano questi appuntamenti. Josephine Baker, con la sua cintura di piume di struzzo, è rimasta immortalata in uno dei dipinti del salone della Coupole. Il cambio del proprietario e il rinnovamento dei locali hanno disturbato una certa Parigi. La Coupole ha riaperto in tutto il suo splendore e i clienti hanno ripreso ad affollare il locale. Ilrestàìiro, minuzioso e fedele, eseguito con la'collaborazione dei «Bàtiments de France» e sotto la direzione dei «Monuments Historiques», ha avuto come js.^--; ~rr,T--a, .hors obiettivo il ridare a La Coupole l'autenticità originaria. Il recupero del fulgore degli Anni 30 ha interessato i 700 metri quadrati del locale riservato al pubblico, senza contare i 580 metri quadrati delle zone dei servizi (cucine, uffici, guardaroba, ecc.). I tréntadue pilastri rettangolari del grande salone sono stati ridipinti di smalto verde e si ergono su basi dorate. Anche le pitture, che risaltano nella parte superio¬ JX f^STAUTWJX J Ar^/^erycAiN, soo u to storcere il naso a qualche cliente, a cominciare da alcuni illustri frequentatori, m ai t re s à penser, indomabili a Parigi, che lamentano sotto sotto la perdita di quell'aura, che aleggiava nel vecchio locale. Philippe Sollers, per esempio, ne rimpiange il disordine e il colore rosso mogano delle colonne di una volta. Lo scetticismo di alcuni è anche dovuto al fatto che La Coupole è entrata a far parte di una catena gastronomica, il Gmppo Fio, di cui Jean-Paul Bucher è presidente e direttore generale. Alla Coupole vengono preparati ogni sera 1500 coperti ed entrano nell'arco della giornata dalle 4000 alle 4500 persone. Ristorante a parte, la Coupole ha conservato il caffè in terrazza con la veranda lungo il boulevard e il bar. A differenza della sera, caratterizzata dal turbinio di gente e dal vociare intenso, il mattino è il momento ideale per consumare la prima colazione in tutta tranquillità e durante il giorno, l'ambiente è anche adatto per scrivere, lavorare, riflettere o specialmente rilassarsi. Non sono venute meno le tradizioni culinarie del locale: gli habitués potranno ancora trovare il celeberrimo e ottimo Curry d'agneau à l'indienne con riso e sai si ne particolari, il Cassoulet d'oie (piatto a base di fagioli e oca) e i vari Choucroute garnie, Fricassèe de volaille, Taitare, Soufflés Gran Marnier e Omelette Norvégienne. Non mancano i crostacei e i piatti di pesce (Saint-Pierre, Turbot, Bar-bue, Saumon, Sole Meunière) cucinati nel rispetto della tradizione. Una curiosità: alla Coupole, che ci tiene a vantare il più grande banco di ostriche e coquillage di tutta la città, è prevista, ogni giorno, la preparazione di 100 grandi plateaux di frutti di mare: 6000 mila ostriche e una cinquantina di chili di aragoste. Tutto fresco, naturalmente. Elisabetta Tolosano Ay s re delle colonne, sono state ripulite e risplendono nei loro colori originali. Non tutti gli autori di questi dipinti, che richiamano temi cari al Cubismo e all'Arte Africana, sono noti, ma si è certi che alcuni di essi sono opera di Léger, Kisling, Savin e Wassilieff. Tanta dovizia di restauri, 1'ambienle impeccabile in confronto all'aria densa, rumorosa e disordinata della vecchia Coupole, hanno fat¬

Luoghi citati: Bar American, Parigi, Saint-pierre