Una tana di periferia la casa-museo di Balzac

Una tana di periferìa la casa-museo di Balzac Una tana di periferìa la casa-museo di Balzac LUNEDI' 16 novembre 1840 Honoré de Balzac scriveva a Madame Hanska, l'amica polacca che lo scrittore avrebbe sposato poco prima di morire: «A partire dal momento in cui riceverete questa lettera, scrivetemi all'indirizzo seguente: me Basse 19, a Passy, vicino a Parigi. Sono nascosto qui per qualche tempo... ho dovuto traslocare in gran fretta». n primo Ottobre di quell'anno Balzac aveva lasciato la sua proprietà di Les Jardles. a Sèvres, per trasferirsi al secondo plano di una palazzina in me Basse (l'odierno numero 47 di rue Raynouard), a Passy, allora un villaggio a ridosso del nord • parigino e che a partire dal 1860 sarebbe stato annesso alla capitale. Fu costretto a spostarsi in gran fretta perché tallonato, come sempre, dal creditori. Questa tana vicino alla città eppure perfettamente segreta è stata riaperta qualche tempo fa al pubblico, dopo un prolungato lavoro di risistemazione di ambienti e collezióni. Ai reperti biografici si è aggiunta una ricca documentazióne critica, che fa di me Raynouard la seconda sosta di ogni pellegrinaggio sulle tracce di Balzac, dopo quella al piccolo castello di Saché, In Turenna. Accucclata in un profondo giardino sotto 11 livello della strada, la palazzina appare ancora oggi come una nicchia isolata L'edificio emerge tra viole, lillà e ippocastani. Ingresso, sala da pranzo, cucina, tre stanze in Ola: camera da letto, salotto e per ultimo «le cabinet de trovali», lo studio. Questi i locali presi in affitto da Etienne bésiré Orandemaln, ricco macellaio di allora. ' Varcato l'ingresso a veranda, subito un incontro con lo scrittore: un dagherrotipo attribuito a Nadar ritrae Balzac con la mano sul pet■ to': Questo ritrattofil più autentico che ci sia pervenuto, è del 1842, anno in cui apparve la prima edizione della Comédie Kumaine. A pochi metri di distanza. è lo studio, eseguito da Auguste Roditi, in previsione della statua monumentale di 'alzac che venne collocata sul boulevard Raspali. Tra le numerose caricature, Nello studio non poteva mancare la caffettiera da notte di Limoges, bianca come le notti dello scrittore. Riempita di una miscela sapientemente equilibrata di La casa di Balzac vista dall'esterno e lo studio interno quella celebre di Jean Pierre Dantan: «Une canne et un ventre», omaggio ai due tratti salienti della fisionomia matura di Balzac. Lo sfavillante bastone da passeggio con 11 pomello d'oro e turchesi è forse il più bel capriccio esibito in me Raynouard. Bourbon, Martinica e Moka, gli tenne compagnia lungo innumerevoli veglie di scrittura. , Nel rislstèmareitmateriale di me Raynouard, restauratori, decoratori e architetti hanno dovuto scegliere tra due impostazioni diverse. Se l'obiettivo è offrire al visitatore una simulazione fedelissima di quello che poteva essere l'interno delia casa nel decennio in cui fu abitata da Balzac, occorre allestire una vera e propria «casa di Balzac». L'ideale del reliquiario. Così si presentava la casa alla sua prima Inaugurazione pubblica, nel 1910. Se invece si vuole prevedere anche un'evoluzione nel tempo, con la possibilità di trasformare la presentazione secondo le acquisizioni di materiali e della critica, la soluzione diventa un «museo Balzac». Dove gli oggetti contano meno delle presentazioni temporanee. In me Raynouard a deci. dere è stata l'impossibilità di ricostruire con esattezza colori, materiali e collocazione dei singoli reperti. Balzac ha lasciato poche indicazioni sull'arredamento dei suoi locali. Con un'eccezione: lo studio. Era 11 che scriveva e nella corrispondenza sono filtrate numerose osservazioni sullo scenario circostante. Nel 1914 tavolo, poltrona, caffettiera e tinte delle pareti erano al loro posto e permettevano di immaginare, sullo sfondo di un arredamento austero, un Balzac vestito da monaco e legato per dodici o quindici ore consecutive alla scrivania. In me Raynouard Balzac non lavorò con la stessa intensità del decennio precedente. Il 28 settembre 1846 il romanziere acquistò per 32 mila franchi la residenza del finanziere Beaujon in me Fortunée (ora me Balzac). Con i soldi di Madame Hanska la rese superba. Se si capita in questa Montmartre ricca, bianca e ordinata che è la collinaquartiere di Passy, può essere una sosta davvero piacevole e riposante la visita all'eremo di Balzac. E' aperte tutti i giorni, tranne il lunedi, dalle 10 alle 17 e 40 • Non lontano ' dalla fermata ! «Passy» della metropolita' na. (Per informazioni, tele fonare, a Parigi, al 42245638). Michele Neri

Luoghi citati: Martinica, Moka, Parigi, Sèvres