Con le frenetiche capoeiras impazza il Carnevale nero

Settimanale dei viaggi e della buona tavola Settimanale dei viaggi e della buona tavola Con le frenetiche capoeiras impazza il Carnevale nero TUTTA la ricchezza dell'uomo di Bahia, grazie alla sua civiltà e alla sua povertà infinita, tutto il dramma e tutta la sua magia nascono e si ritrovano nella città vecchia». Cosi scrive Jorge Amado, il più grande scrittore brasiliano vivente, l'uomo che ha fatto conoscere al mondo intero, attraverso 1 suoi romanzi, la vita, le tradizioni, i riti, le cerimonie e la cucina della gente nera di Sao Salvador de Bahia de Todos os Santos, la baia di tutti i Santi e, come dicono i suoi abitanti, di tutti i peccati. Salvador è la città del Brasile che ha mantenuto più vive le sue origini africane. Oli schiavi neri, deportati dall'Africa Occidentale, furono costretti ad adottare la religione dei propri padroni, ma continuarono a praticare i loro culti sostituendo ai nomi dei loro dei quelli dei santi della Chiesa cattolica. Fra i diversi culti afrobrasiliani, i candonblés di Bahia sono quelli che hanno mantenuto più forte il legame con la cultura originaria, a differenza della macumba e dell'umbanda di Rio, del batuque del Rio Grande do Sul, del xango del Fernambuco o del pagelance dell'Amazzonia, dove i culti di possessione africani si sono mescolati a credenze indlos, allo spiritismo e a superstizioni importate dagli europei. Esistono oggi circa settecento Terreiros di candoblé a Salvador, diffusi dalla città vecchia ai quartieri popolari e alle favelas. Le cerimonie, che traggono orìgine dalle culture bantu e yoruba dell'Africa Occidentale, si dividono, a grandi linee, in quattro famiglie. I gcge-nagó sono considerati i più puri, i candomblé del Congo e dell'Angola si rifanno alle tradizioni di quei Paesi, mentre quelli del caboclo mescolano le radici nere con elementi delle religioni indi os. Le cerimonie sono suggestive, il fumo dell'incenso e la musica ossessiva dei tamburi introducono a rituali con profonde implicazioni simboliche, artistiche e filosofiche. I corpi degli iniziati si abbandonano in una danza frenetica che in un crescendo di tensione li porterà ad essere posseduti dagli orixas (le divinità africane), un'invasamento dei corpi che li conduce al trance, il momento in cui la funzione raggiunge l'apice emotivo. I non iniziati possono assistervi mantenendosi però fuori dallo spazio in cui il rito viene praticato. Rivolgendosi all'ufficio del turismo in Praca da Sé, si può essere informati sulle date e i luoghi delle cerimonie. Un'altra eredità africana è la capoeira. una danza originaria dell'Angola. E° una lotta e un ballo al tempo stesso. Ai tempi della schiavitù i neri non potevano portare anni: per mezzo di questa arte, dai risvolti marziali, riuscivano a conservare una tecnica di autodifesa. I danzatori, sempre a piedi e torso nudi, si affrontano con colpi frenati di piedi, mani e testa. I due avversari non devono mai toccarsi. Si può assistere a spettacoli di capoeira ogni pomeriggio devanti al Mercado ModeIo, o nella città alta davanti alla Cantina La Lua, che è anche il più famoso ritrovo di capoerìstas. Incontri vengono anche proposti ogni sera al Senac in Largo do Pelorinho 19. II locale è fornito di un ottimo ristorante e cenando si assiste alla performance di danza che ha luogo nell'arena sottostante. Si tratta del ristorante della scuola di cucina bahiana. In enormi saloni restaurati, nel palazzo di epoca coloniale, propongono una quarantina di piatti della gastronomia locale, ci si serve da soli, a volontà, da una serie di buffet. L'hotel Pelourinho in rua Alfredo Brito 27, nel cuore della città vecchia, offre tutti i confort all'interno di un palazzo d'epoca. Per assistere a uno spettacolo non alterato da interessi turistici bisogna andare in una Acade mia de capoeira. Basta presentarsi, chiedere e saranno ben felici di farvi assistere alle loro esercitazioni. In rua Francisco Muniz Barreto, vicino al Terreiro de Jesus c'è !'Academia do Mestre Bimba. Un'altra arte marziale di orìgine africana è il maculile. E' una lotta con i bastoni, è molto diffusa nella cittadina bahiana di Santo Amaro, a Salvador si conservano solo alcuni suoi movimenti utilizzati negli spettacoli folcloristici. Nel Terreiro de Jesus, senz'altro la piazza più animata di Salvador, si trova il Museo afrobrasiliano, raccoglie abiti e oggetti cerimoniali per il candomblé. sculture e gioielli. Espone inoltre costumi e maschere di diverse tribù africane dell'Angola e del Benin. n venerdì e il sabato sera vi sono sempre concerti davanti alla Cantina La Lua, la piazza si trasforma in una pista dove si balla il samba de Roda. Sempre di orìgine africana è una variante del più noto samba di Rio de Janeiro, viene danzato avanzando e indietreggiando contemporaneamente. Tutte queste forme di «spettacolo» confluiscono nella febbre del Carnevale. E' l'esplosione della follia popolare, infinitamente meno turìstico di quello di Rio, ognuno si traveste con una mortalia, una sorta di ampio manto colorato e segue, ballando il samba, Urios eletricos, orchestre, montate sulle piattaforme di camion colorati, illuminati e pieni di fronzoli, suonano con strumenti elettrici una musica assordante. • Marco Moretti Alitali a e Varìg, la compagnia di bandiera brasiliana, operano numerosi voli settimanali dall'Italia con destinazione Rio de Janeiro, da cui, con voli intemi in coincidenza, si raggiunse Salvador de Bahia. Amalia vola a Rio da Milano e da Roma ogni lunedi, mercoledì e venerdì, mentre la Varig effettua il servizio ogni martedì, giovedì t sabato. Gastaldi Tours. tel. 010-28591. propone combinazioni di viaggio in Brasile della durata di 11 giorni che prevedono un soggiorno a Salvador de Bahia e il proseguimento a Rio, La sistemazione è in alberghi di 4 e 5 stelle tra cui il Bahia Othon, elegante hotel di 300 camere situato in posizione panoramica, e il Quatro Rodas, categoria 5 stelle, Albatour, tel. 02-62521 include Salvador de Bahia nei tour a tema che organizza in Brasile. La prossima partenza è fissata per il 2 febbraio per il tour Brasil Camaval che porterà a partecipare al carnevale di Salvador e di Rio, quote da 4 milioni 270 mila lire per 13 giorni di viaggio, con trattamento Vip. m. g c Birmania: un tempio nella pianura di Pagan che in testa recitano una cantilena con le loro vocine dolci: «Eia mela, eia mela», «acqua, acqua» e vendono un bicchiere d'acqua a chi si affaccia dai finestrini. Il treno riparte lentamente e tutti si risistemano sul pavimento o sulle panche. «Quanto manca?». «One hour». dice il controllore. Dopo 16 ore dalla partenza il treno entra nella stazione di Mandalay. Marco Aimo

Persone citate: Alfredo Brito, Francisco Muniz Barreto, Gastaldi, Jorge Amado, Marco Aimo, Marco Moretti, Mercado, Pagan, Rodas