Dal catrame seppe ricavare una tavolozza di nuovi colori

Dal catrame seppe ricavare una tavolozza di nuovi colori Dal catrame seppe ricavare una tavolozza di nuovi colori una soluzione colorata in rosso-violetto. Non era difficile intuire che un colorante rosso sintetico poteva avere un ricco mercato: l'haute couture, fiorita a Parigi su impulso dell'eleganza che dominava alla corte dell'imperatrice Eugenia e sbarcata al di là della Manica per l'impressione suscitata netta regina Vittoria, apprezzava i bei colori. Il difficile, piuttosto, era immaginare una serie di processi che producessero il colorante a un prezzo inferiore a quello delle tinte naturali corrispondenti. Dal punto di vista tecnico, la tintoria scozzese Puttar giudicò ottimo il nuovo preparato e Perkin si diede a studiare il modo di tradurre in termini industriali le reazioni capaci di fornire l'anilina, il reagente che per ossidazione dava il prodotto rosso. Il catrame di carbon fossile era una materia prima a basso costo, essendo un sottoprodotto nella preparazione del gas illuminante. Sfortunatamente, però, conteneva troppo poca anilina per esserne una fonte conveniente. Invece poteva risultare economico estrarre dal catrame il benzolo e poi trasformarlo in anilina. Nell'agosto dello stesso anno 1856, il diciottenne Perkin ebbe il brevetto. Nell'ottobre annunciò a Ho- plicazioni; per esemplo, era in uso in Francia come «essenza di mirbana», fragranza di mandorle amare per saponi e profumi. n benzene veniva «nitrato», anziché direttamente con acido nitrico, con una miscela di nitro del Cile e acido solforico, che produceva in si tu l'acido nitrico ed era molto meno cara. Il problema più grave era il raffreddamento dei recipienti, perché la reazione sviluppava molto calore. Se è relativamente facile raffreddare i piccoli palloni da laboratorio, non è così per i grandi reattori industriali, nei quali la superficie di contatto con l'esterno è, in proporzione, assai minore. Ss la temperatura superava i 50 gradi, la nitrazione procedeva oltre 11 dovuto, e diventava abbastanza probabile che il reattore esplodesse. Basti pensare che per tripla nitrazione del toluolo (parente stretto del benzolo) si ottiene il trinitro-toluolo, noto a tutti col nome abbreviato di tritolo. Un altro problema sarebbe potuto sorgere, quello dell'inquinamento atmosferico causato dalle mefitiche esalazioni nitrose: ma a quei tempi la sensibilità ecologica non esisteva e, comunque, l'entità del danno era limitata. Del resto, la nuova fabbrica non si sarebbe certamen¬ Un laboratorio sul confine tra chimica e alchimia. Con Perkin, nel secolo scorso, la chimica diventa anche un'industria All'inizio il benzolo veniva fornito dalla raffineria Miller di Glasgow. La trasformazione in anilina avveniva in due stadi: trattando il benzolo con acido nitrico si formava il nitrobenzolo e questo veniva poi convertito ad anilina col processo Béchamp, cioè con una miscela di limatura di ferro e acido acetico. La tecnologia per la produzione di nitrobenzolo era, fra l'altro, interessante di per sé, perché esso aveva anche altre ap¬ fmann le sue dimissioni dal College e l'Intenzione di darsi alla produzione industriale. Il professore s'infuriò perché perdeva un assistente su cui aveva fatto affidamento; ma egli fu irremovibile. Nel giugno del 1857 la società Perkin & Figli, costituita da William, suo fratello Thomas e il loro padre, avviò un piccolo stabilimento per la produzione della «porpora di Tiro», come piacque chiamarla. a di discesa più adeguato all'intenso traffico aereo SI è svolta nel giorni scorsi a Torino una conferenza sulla cristallografia cui sono intervenuti quattro illustri scienziati, tre dei quali premiati con il Nobel per la chimica: un evento scientifico di rilievo, il cui merito va all'Università, all'Accademia delle Scienze di Torino e agli organizzatori Davide Viterbo e Giacomo Chiari. La cristallografia moderna nacque nel 1912 con un esperimento di Max von Laue: facendo diffrangere i. raggi X da un cristallo, Laue dimostrò che la materia di un cristallo è ordinata o, detto in altro modo, che gli atomi sono disposti secondo schemi geometricamente definiti e lontani uno dall'altro di una distanza di circa 1 Angstrom (1/100.000.000 di centimetro). I Bragg padre e figlio e molti altri ricercatori continuarono l'opera di Laue, chiarendo che per disegnare le mappe della densità elettronica, cioè per trovare la posizione degli atomi nei cristalli (l'atomo è al centro di una nuvola elettronica, dove la nuvola è più densa si trovali nucleo), era necessario conoscere le relazioni di fase delle radiazioni X e che non bastavano le loro Intensità. Ma le fasi non si potevano conoscere e il problema si presentava così di difficile soluzione. Karl e Hauptman, che è uno dei tre premi Nobel Intervenuti a Torino, fresco di una laurea honoris causa conferitagli dall'Università di Parma, introdussero nel 19511 «metodi diretti» dimostrando che tra le fasi incognite esistevano relazioni che potevano agevolare la risoluzione della struttura dei cristalli.

Persone citate: Bragg, Davide Viterbo, Giacomo Chiari, Hauptman, Laue, Max Von Laue, Miller, Vittoria

Luoghi citati: Cile, Francia, Glasgow, Parigi, Torino