McCartney sbarca in Urss di Enzo Gentile
Con una nave carica di rock'n'roll McCartney sbarca in Urss «Choba B Cccp», un album realizzato solo per l'Est Con una nave carica di rock'n'roll McCartney sbarca in Urss MAI come quel titolo fu premonitrice una canzone: succedeva tanto tempo fa, quando i Beatles viaggiavano forte nel mondo intero. Back in Ussr era un me tivetto cangiante, briosissimo, cantato e szumato a pieni polmoni e oltre vent'anni più tardi quello slogan è realtà: Paul McCartney, infatti, ha realizzato un album esclusivamente per il mercato sovietico, tutto giocato in chiave di ricordi e di polvere di stelle, sull'onda della commozione rock'n'roll. Si intitola Choba B CCCP, è pubblicato dalla casa discografica di Stato, la Melodya, non sarà distribuito in Occidente e stando ai racconti di Piero Tarantola, collezionista e collaboratore de L'Ultimo Buscadero, è un pezzo raro anche in Unione Sovietica, possibile da recuperare solo nel circuito sotterraneo riservato alla produzione rock. Ed è un peccato che questo delizioso gioco di società in cui Paul si cimenta con tanto ardore e divertimento per la prima volta, non abbia una destinazione internazionale: sicuramente ne proporrebbe in giro per il mondo un'immagine svecchiata, meno grigia e pantofolaia di quella restituita negli anni scorsi, durante il sodalizio artistico con la moglie Linda. Scrollata di dosso la dolce metà e gettato alle ortiche un perbenismo di maniera, sempre un tantino mieloso e stantio, McCartney guida, da vero fan dei bei tempi andati, un quintetto di amici vispi e tirati a lucido al punto giusto. Choba B CCCP elenca un- dici brani, tutti strappati alla grande febbre del rock'n'roll, con un'incursione nella tradizione (Midnight special) e un'altra nel repertorio di Duke Ellington (Dont't get around much anymore). Paul se la cava egregiamente, ripassando il libro maestro presumibilmente studiato in gioventù: tutte da godere sono le versioni di Kansas city, di Lawdy Miss Clawdy, di That's ali rìght marna, di Ain't that a shame, di Lucilie, irrinunciabili manifesti di un'epoca. Lo assecondano musicisti in stato di grazia, che non sgarrano; nemmeno un solco, e anzi si calano splendidamente in quel graffili generazionale, a partire da Uickey Gallagher che al pianoforte punzecchia in perfetto stile Fifties, quasi si trovasse negli studi Sun di Memphis, e non, invece, affacciato sulla Piazza Rossa. Sorprendente per chi dubitava che agì e ricchezze potessero concedere ulteriori energie e allontanare la pace dei sensi, Choba B CCCP chiama alla memoria, per evidentissime assonanze, il Rock'n'roll di John Lennon, altro capito¬ lo lucido, interamente consacrato ai sentimenti di gioventù. Sarebbe sbagliato, oltre che inutile, avviare paralleli. La storia, insomma, continua implacàbilmente. E per chi abbia voglia di macinare riletture e restauri possibilmente strambi del mito dei «/ab four-, si annuncia all'orizzonte un disco affettuoso e amabile del materiale dei Beatles. Ci hanno pensato Mike Westbrook e la sua orche¬ stra che a dicembre, nel corso di una ricca manifestazione dedicata dal Comune di Reggio Emilia a John, Paul, Ringo, George si sono cimentati in una ricostruzione bandistica del pensiero musicale beatlesiano: Off Abbey Road, the music of the Beatles è il titolo di uno spettacolo destinato a una collocazione su vinile in un breve lasso di tempo. Smaliziati, arguti, spiri. tosi, intuitivi come sempre Westbrook e i suoi hanno sottolineato con i fatti quant'è difficile rifare i Beatles senza cadere nel patetismo della trasgressione a tutti i costi, o nel traccheggio di un'imitazione pedissequa e sbiadita. Eppure la venatura garbata, musicalmente arioso, fantasiosa, piuttosto personale e fuori da ogni possibile oltraggio, offerta a Westbrook e soci, ha tracciato uno dei quadretti più felici mai congegnati. Quell'esercito apparentemente sbandato di persuasori occulti che con gli strumenti passano dal jazz all'opera, e sezionano a modo loro ogni genere di partitura, ha rivestito alcuni "pezzi forti-, da Come together a Something, da Because a Here comes the sun, da Oh darìing a Octopus garden, perfinire con la clownerie annunciata di Ali you need is love. Parodia mai offensiva, scomposizione minuziosa dei dettagli, ricucitura, insaporita di tutti gli elementi del puzzle, grazie all'uso rituale, quasi lussureggiante, dei fiati. Enzo Gentile Paul McCartney
Persone citate: Back, Duke Ellington, Gallagher, John Lennon, Mike Westbrook, Off Abbey Road, Paul Mccartney, Piero Tarantola
Luoghi citati: Comune Di Reggio Emilia, Kansas, Memphis, Unione Sovietica, Urss
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