«Bonn arma i nemici degli Usa» di Ennio Caretto

«Bonn arma i nemici degli Usa» DAmerica accusa la Rft di fornire armi chimiche, oltre che alla Libia, anche all'Iran «Bonn arma i nemici degli Usa» In seno ad Amministrazione e Congresso cresce la rabbia nei confronti di quella che i mass media definiscono «la Germania Sporca» - Washington preoccupata anche daH'«ansia» tedesca di aiutare Gorbaciov a tutti i costi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON—Dopo la Libia, l'Iran: ieri gli Stati Uniti hanno accusato la Germania di armare chimicamente non solo il colonnello Gheddafl, ma anche - l'ayatollah Khomelni, i loro peggiori nemici. In un eccesso di cupidigia, aziende tedesche avrebbero fornito a Teheran le sostanze necessarie a produrre gas tossici acquistandole in America in almeno due casi, nell'87 e nell'88. Il «New York Times» ha persino fatto il nome di una delle ditte, la «Chemco», e di uno del suoi dirigenti coinvolti nella vicenda, Peter Walaschek. Il tramite del traffico delle potenziali armi chimiche con la Germania sarebbe stato il funzionario dell'ambasciata dell'Iran a Bonn, Ali Sobhani. Il nuovo contenzioso ha accresciuto l'astio americano nei confronti dell'alleata: a Washington, nell'Amministrazione e nel Congresso c'è chi incomincia a considerarla il cavallo di Troia non solo di Gorbaciov, ma anche dei Paesi terroristi all'interno della Nato. Come nel caso di Gheddafi, cosi in quello di Khomelni le sostanze chimiche sarebbero giunte a destinazione dopo percorsi tortuosi, attraverso i grandi centri finanziari asiatici. Perché gli Usa hanno aspettato sino a ora a denunciare lo scandalo? Reagan e Bush hanno sempre sperato che l'Iran faccia liberare gli ostaggi in Libano e ritengono Gheddafi più pericoloso di Khomelni per il Medio Oriente. I servizi segreti americani sapevano fin dallo scorso autunno che l'ayatollah si procurava le stesse armi chimiche di cui era rimasto vittima nella guerra con l'irak. Ma non avevano ancora scoperto come, a differenza di quanto avvenuto invece con il colonnello libico. Sulla nuova vicenda, è incominciato un altro braccio di ferro tra Washington e Bonn: Walaschek era stato arrestato negli Usa, ma è riuscito a fuggire, e la Germania rifiuta di consegnarlo alla giustizia americana perché tra 1 due Paesi non esiste un trattato di estradizione. In seno all'Amministrazione e al Congresso aumenta l'ira per quella che 1 mass media chiamano .ugly Germani/', la Germania sporca, diventata la fonte prima della proliferazione delle armi chimiche e nucleari nel Terzo Mondo. Washington tiene gli occhi puntati su Bonn anche per quanto riguarda il Pakistan, il Brasile o il Sud Africa. La Germania possiede e spesso fornisce loro le tecnologie adatte a consentire un salto di qualità bellico. Bonn non si riarma né chimicamente né nuclearmente, ha notato il «New York Times», ma riarma gli altri. E' anche sua la responsabilità se si moltiplicano le violazioni dei trattati. Per questo, l'America vuole un incontro chiarificatore con essa: Bush ha telefonato per primo al cancelliere tedesco Kohl tra tutti gli alleati, e lo ha invitato a Washington. C'è Inoltre un altro aspetto della politica tedésca che preoccupa la superpotenza, ancora più che ai tempi della Ostpolitik di Brandt: la sua «ansia» — è una feroce definizione di Henry Kissinger—di aiutare Gorbaciov, oltre che con strumenti vietati dagli accordi Nato, con crediti agevolati e forniture di tecnologie paramiliari, ed anche con il. disarmo, in particolare .la riduzione delle armi tattiche in Germania, i missili atomici a breve raggiò. Washington invece vuole tenere le distanze dall'Urss e ammodernare tutti gli arsenali della Nato, nucleari e convenzionali. L'attenzione speciale dell'America per la Germania si è ieri tradotta nella partecipazione del ministro della Difesa John Tower e di alcun senatori, tra cui Glenn e McCain, alla Conferenza di Wehrkunde a Monaco di Baviera sull'Alleanza Atlantica. Tower e 1 senatori sono stati espliciti: Bonn non deve lasciarsi sedurre dalla «sirena Gorbaciov», né deve permetter? olle aziende tedesche. assetate di affari, di porre in pericolo l'equilibrio internazionale col loro contratti coi regimi estremisti. Velatamente, il ministro, Glenn, McCain e tutti gli altri hanno indicato che il Congresso potrebbe esigere il ritiro parziale delle truppe americane dall'Europa. Non si è trattato di un messaggio mafioso, ma l'Umore Usa è intrattabile: l'America si sente tradita. Un uomo soprattutto, il ministro degli Esteri tedesco Gensher, polarizza la sua furia. sebbene neppure Kohl sia al di sopra delle critiche. Paradossalmente, Io scontro che si delinea tra Washington e Bonn potrebbe costringere anche la prima a rimettere ordine in casa per quanto riguarda le forniture di sostanze chimiche al Terzo Mondo. Il senatore McCain minaccia Infatti di fare scoppiare uno scandalo clamoroso. McCain, un repubblicano che combattè in Vietnam, sospetta che ditte americane abbian venduto all'Irak batteri con cui si possono produrre gas tossici e ha avviato un'inchiesta. Il Dipartimento di Stato ha detto di non saperne nulla, ma McCain sostiene che i virus provenivano dai depositi delle vecchie armi chimiche messe al bando dal presidente Nlxon nel '69, depositi che si trovano a Bethesda presso Washington. La distruzione dei batteri procede a rilento, e il senatore vuole che venga affrettata. Ennio Caretto