Tasse, senza gli oneri deducibili problemi per i proprietari di casa

Tasse, senza gli oneri deducibili problemi per i proprietari di casa Tasse, senza gli oneri deducibili problemi per i proprietari di casa Molti lavoratori hanno comprato l'alloggio con mutuo ipotecario, credendo nella promessa di «attenuare i loro sacrifici» con il risparmio fiscale - Il problema delle spese sanitarie Risultati a sorpresa nell'accordo tra governo e sindacati: nell'intento di trovare le entrate necessarie per fronteggiare altre decisioni, i ministri che gestiscono i dicasteri economici hanno pensato di rivedere tutta la materia relativa agli oneri deducibili dal reddito fiscale complessivo, attualmente esistenti, anche — hanno precisato — quelli ormai avviati e in corso. - ;•■ La dedùcibiUtà dal reddito complessivo di alcune somme, spesso anche abbastanza limitate per importo, era già alquanto ristretta, ma il provvedimento programmato avrà un grave effetto in primo luogo sul mercato degli alloggi, soprattutto in relazione agli interessi passivi. Che la decisione sia sorprendente lo conferma il fatto che, nella recente nuova formulazione del «modello 101» che dovrà essere presentato dai lavoratori dipendenti, erano previsti gli interessi passivi quale onere deducibile. Tutta la materia richiede un discorso più lungo che non è stato evidentemente preso in considerazione, né dal governo, né dai sindacati. Si è dimenticato, infatti, un argomento di fondo: circa il 65 per cento degli italiani è proprietario dell'alloggio che abita e molti, per lo più lavoratori dipendenti, lo sono divenuti (anche prima delle riduzioni per la prima casa) grazie ad un mutuo ipotecario e a sacrifici che non possono essere dimenticati all'improvviso, che, anzi, meritano di essere riconosciuti; inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi, non si tratta di mutuo a breve termine, ma con scadenza a 10 o 15 anni. A tutti costoro è stato assicurato che ! sacrifici sarebbero stati attenuati'dal risparmio fiscale consistente nella deducibilltà degli interessi e degli oneri accessori del mutuo. Ed ora, da un giorno all'altro, questo risparmio fiscale viene meno o, comunque, è drasticamente ridotto. Ma anche per il futuro, la situazione non è migliore. Se si ritiene che la percentuale dei proprietari della casa abitata possa'essere aumentata con beneficio di tutti, col nuovo provvedimento vi sarà un ostacolo in più. Oli acquisti si ridurranno e il mercato immobiliare, ridotto al lumicino da una politica che non ha saputo valorizzare ed incrementare il bene «casa», subirà nuove «umiliazioni», altre conseguenze quanto meno deleterie. r Anche al di fuori dell'ambito della prima casa ciò che viene pagato per interesse di mutuo ipotecario è una spesa effettiva che riduce il reddito complessivo; il tassare questi interessi, come fossero redditi del contribuente, è sostanzialmente tassare un reddito inesistente o, co- munque, speso per necessità patrimoniali. Non solo, ma l'onere deducibile, costituito dagli interessi sui mutui ipotecari, se è un minor introito per lo Stato, pur tuttavia è ampiamente compensato dalle altre imposte che vanno da quelle sul mutuo a quelle collegate (sono troppe) all'acquisto e alla proprietà della casa. E, soprattutto, trova ampia conpensazione dal movimento del mercato. , „ il settore edilizio deve, anche per i mercati collegati, avere una sua vitalità sicuramente proficua per la collettività. L'impiego del risparmio nel campo immobiliare rende molto di più allo Stato di quanto esso perda ammettendo gli interessi passivi tra i cosiddetti «oneri deducibili». Ancora più grave è la riduzione della deducibilltà delle spese mediche e, quindi, del contributo sanitario: in quest'ultimo caso, trattandosi di una vera e propria imposta che verrebbe dedotta solo in percentuale dal reddito complessivo, si verificherebbe il fenomeno quantomeno odioso dell'imposta sull'imposta: provvedimento che non è giustificato da alcun principio razionale. Gianfranco Gallo-Orsi

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