Nell'Oltrepò pavese paura di bere l'acqua inquinata da troppo piombe di Amedeo Lugaro

Nell'Oltrepò pavese paura di bere l'acqua inquinata da troppo piombe Allarme a Lungavilla: la popolazione invia un esposto alla magistratura Nell'Oltrepò pavese paura di bere l'acqua inquinata da troppo piombe Il «giallo» di due perizie contraddittorie - Tacciono le autorità locali - Sotto accusa le numerose discariche PAVIA — L'acqua potabile di un Intero paese del basso Oltrepò pavese (Lungavilla, Comune di duemila anime) sarebbe avvelenata dal piombò. Oli abitanti dopo essersi rivolti ripetutamente e senza alcun risultato alle autorità locali della Provincia hanno presentato un dettagliato esposto alla Procura generale di Milano accludendo copia dei risultati delle analisi fatte effettuare presso il presidio multizonale di prevenzione di Ferrara con cui si accerta che il contenuto di piombo nell'acqua potabile risulta oltre tre volte superiore al limite massimo ammesso (0,05 milligrammi per litro) . Le analisi hanno riscontrato invece una percentuale di piombo di 0,17 milligrammi per litro ma anche 0,019 di rame e 0,0045 milligrammi di cromo. I rischi che corrono gli abitanti di Lungavilla non sono certo da poco visto che il piombo produce, a lungo andare, effetti irreversibili di accumulo principalmente a carico dei reni nonché tumori gastrici, anemie e ipertensione. Ma da quanto tempo gli abitanti convivono con l'acqua al piombo? Olà nel settembre scorso voci allarmanti davano per certa la presenza di piombo nell'acqua e in percentuale superiore al consentito. «A conferma di queste voci — dichiara la dottoressa Ester Gabett a, docente alla facoltà di farmacia dell'università di Ferrara e firmataria dell'esposto—esiste un'analisi dello stesso presidio multizonale di prevenzione di Pavia diretto dal signor Brambilla: Ma di questo documento che pure dovrebbe risultare protocollato agli atti non se ne trova traccia a Pavia mentre un'ulteriore analisi dello stesso presidio fatta successivamente afferma che l'acqua non contiene piombo. Lo stesso sindaco di Lungavilla, il comunista Andrea Daprati, dichiara che l'acqua del paese è potabilissima smentendo in pratica le analisi effettuate a Ferrara. Considerando che a tutt'oggi con tale acqua si alimenta l'intero paese e che il sindaco non ha ritenuto di richiedere ulteriori accertamenti sulla potabilità dell'ac¬ qua un gruppo di abitanti ha informato la magistratura della presenza pressoché simultanea di due analisi contraddittorie in attesa di una nuova perizia sulle acque che possa tranquillizzare la popolazione costretta ad usare esclusivamente acqua minerale. < Ma da dove verrebbe una cosi massiccia presenza di piombo nelle acque? Il problema si era già posto molti mesi fa; la popolazione collegava il pericoloso inconveniente alla presenza di una discarica abusiva di 1200 metri quadrati alle porte del paese e quindi alla presenza di sostanze tossiche nocive in grandi quantità scaricate e sotterrate nella zona. n Comune di Lungavilla interessato a suo tempo dal problema decretò la bonifica dell'area chiedendo l'intervento della Regione che affidò l'incarico all'Ecodeco, società specializzata e autorizzata al recupero di materiale inquinante. Tempo di bonifica 65 giorni; c'era infatti il timore che la fragilità di alcuni contenitori avesse provocato la fuoriuscita di sostanze tossiche intaccando la falda freatica e quindi che potessero finire nell'acqua. Costo del recupero un miliardo e 50 milioni. L'Ecodeco subappaltava però i lavori alla ditta Brogioli che stando all'esposta degli abitanti faceva andare i lavori molto al di là dei tempi prefissati. Ora, a parere degli abitanti di Lungavilla, nell'esecuzione dei lavori non sarebbero stati rimossi tutti i rifiuti tossici interrati e l'area, dicono, non sarebbe stata completamente bonificata. Il caso di Lungavilla è certamente l'aspetto più evidente per la presenza del piombo nelle acque del paese ma buona parte del basso Oltrepò pavese sta vivendo con allarmante preoccupazione la presenza sempre più massiccia di maxi-discariche autorizzate che produrrebbero «pozzi a rischio». Casatisma, paese confinante con Lungavilla, ospita a sua volta una discarica di rifiuti solidi urbani proveniente da buona parte della provincia ed è ormai talmente strapiena che dal 6 febbraio prossimo sarà co¬ stretta a chiudere i cancelli decretando cosi l'emergenza rifiuti in buona parte del Pavese. Poco distante ancora a Cervesina la maxi-discarica esistente dovrebbe essere raddoppiata. Si parla inoltre di una nuova discarica a Oambolò. Intanto l'aspetto rifiuti, bonifiche, inquinamento sta creando uno strano comportamento politico. Partiti d'opposizione che votano a favore di delibere proposte da partiti di maggioranza, segreterie che sconfessano amministratori dello stesso partito chiedendone addirittura le dimissioni, amministratori che votano contro le indicazioni dei partiti di appartenenza, giunte socialcomuniste che si rompono sul problema rifiuti e inquinamento per formare strane giunte composte da comunisti e indipendenti della de, raddoppio di maxi-discariche vivacemente contestate da abitanti, industriali, imprenditori, enti e associazioni e votate favorevolmente dai sindaci. Insomma un «giallo» dagli inestricabili intrecci. Amedeo Lugaro

Persone citate: Andrea Daprati, Brambilla, Brogioli, Ester