«Ora ci sentiamo più sicuri con i nostri aerei sulla testa»

«Ora ci sentiamo più sicuri con i nostri aerei sulla testa» «Ora ci sentiamo più sicuri con i nostri aerei sulla testa» Soddisfatti marinai e ufficiali dopo che la Camera ha approvato definitivamente la legge che consente alla Marina militare di avere una propria aviazione TARANTO — La Camera ha approvato definitivamente la legge che consentirà alla Marina militare italiana di avere una propria aviazione. Era dal lontano '23 che, con una norma voluta da Balbo, la Marina non poteva avere una propria forza aerea con velivoli ad ala fissa. . Nel volti dei marinai e degli ufficiali del comando in capo del.dipartimento Marina militare dello Jonio e del Canale d'Otranto c'è un certo che di allegria che non si riesce a celare. Dice il comandante Lattarulo: -Solo chi è andato per mare può capire come si possa lavorare più sereni con dei propri aerei sulla testa-. Oli aerei di cui dovrà dotarsi la Marina sono del tipo V/STOL (Vertical/Short Take Off and Landing). Subsonici, pesanti e tozzi a vedersi, con la rotazione degli ugelli del motore possono decollare e nel caso specifico appontare anche verticalmente. L'incrociatore Garibaldi, tutto ponte, con la catapulta sulla prua leggermente incurvata verso l'alto, sembra progettato proprio per portare e lanciare questo tipo di aereo: una macchina che ha un raggio di azione intorno alle 400 miglia nautiche, una notevole maneggevolezza e praticità d'uso, un consumo eccessivo in fase di decollo verticale che però diminuisce considerevolmente se catapultata. il comandante in capo Carlo Alberto Vandini, un simpatico e cordiale modenese, racconta: -Quando la notizia è arrivata a bordo del Garibaldi, certamente, di bottiglie ne avranno stappate in gran quantità. Per noi marinai ciò che è stato deciso è importantissimo. Quando il cielo è sereno non c'è bisogno dell'ombrello, ma quando si è lontani da casa ed il tempo è incerto, è bene portarselo appresso. Ecco, per noi l'aereo è l'ombrello, un mezzo che in una situazione di pericolo, volando già sulla squadra, può facilmente raggiungere ed impedire che si concretizzi la minaccia-. •La Marina, sul libro bianco della Difesa, ha detto chiaramente più volte—prosegue l'ammiraglio Vandini —qual è la consistenza minima del suo strumento di superficie: due gruppi d'altura che necessitano di due unità maggiori. Attualmente, abbiamo il Garibaldi ed il Veneto, e per quest'ultimo, come per il Daria ed il Duilio, incomincia ad avvicinarsi la china della loro vita operativa. Infatti, nonostante i grossissimi sforzi di ammo¬ dernamento di mezza vita, una nave, operativamente, non stiperà i 30 anni. Per questo, è necessario porre le basi per la costruzione di una seconda unità maggiore a tutto ponte. La Marina porta la sua bandiera di pace su tutti i mari, ma è bene che la si protegga-. ! -Attualmente sul Qaribal-. di — aggiunge l'ammiraglio Vandini — sono imbarcati i grossi elicotteri SH 3 D, più volte impegnati in operazioni di soccorso alle popolazioni civili, pilotati da ufficiali di Marina in possesso prima del brevetto per aerei ad ala fissa e poi per elicotteri, presi a Pensacola ed a Corpus Christi, in America, poi a Galatina e a Prosinone in Italia. Quindi per i piloti non ci saranno grossi problemi se non quello di impratichirsi della macchina. Non solo, ma anche l'organizzazione dell'aviazione imbarcata sarà la stessa che ormai la Marina ha in piedi da tantissimi anni. •Come per gli elicotteri, i depositi e le officine, per la manutenzione di queste macchine si troveranno a terra — Informa l'ammiraglio —. Con ogni probabilità la prima base per questi aerei sarà l'aeroporto di Grottaglie, a pochi chilometri da qui, dove adesso abbiamo il gruppo elicotteri delle navi che sono di base a Taranto. Qui i piloti prenderanno familiarità con i mezzi, e tutte le volte che il Garibaldifarà dei cicli operativi, gli aerei di lì si trasferiranno sul ponte di questo, faranno le loro missioni e poi, rientrata la nave in porto, ritorneranno atta loro base di terra. •La nave è dotata di hangar e di officine idonee per tutti quegli interventi che ne consentono l'autonomia operativa — spiega Vandini — Ma il grosso della manutenzione e gli interventi maggiori si faranno a terra, anche perché servono delle piattaforme stabili. Comunque ora si dovrà scegliere il tipo di aereo. La Marina individuerà la macchina per lei più idonea, poi sarà la direzione costruzioni aeronautiche presieduta da un generale d'aviazione e la direzione tecnico-amministrativa della difesa che si occuperà della parte riguardante l'acquisizione dei mezzi. L'importante è che si scelga un aereo la cui realizzazione non lasci da parte le industrie nazionali, che in tal modo potranno maggiormente svilupparsi anche in questo nuovo tipo di tecnologia-. Francesco Saltarelli

Persone citate: Balbo, Carlo Alberto, Lattarulo, Vandini, Vertical

Luoghi citati: America, Corpus Christi, Galatina, Grottaglie, Italia, Otranto, Taranto, Veneto