Più tutela al partner convivente

Più tutela al partner convivente Due clamorose sentenze su separazioni ed eredità nelle famiglie di fatto Più tutela al partner convivente ROMA — Per la prima volta un giudice italiano ha vietato ad un convivente di abitare insieme alla partner e alla figlioletta che non volevano più averlo in casa. Lo ha deciso il pretore di Latina equiparando i genitori naturali separati ad una coppia di sposi separati o divorziati. E' stata in pratica estesa alla convivenza more uxorio la portata delle norme sul matrimonio e sull'assegnazione dell'alloggio al coniuge affidatario dei figli. Sarà invece la Corte Costituzionale, su richiesta del tribunale civile di Roma, a dover rispondere per la prima volta su una serie di delicati interrogativi, che interessano migliaia di coppie non sposate: il convivente more uxorio deve essere escluso dall'eredità del partner o ha, invece, diritto ad entrarne in possesso come erede legittimo? E può essere sfrattato il convivente dopo la morte del partner proprietario dell'alloggio o ha, invece, diritto, come il coniuge, a restare per tutta la vita in quella casa? I due casi senza precedenti esaminati dalla magistratura ripropongono, secondo autorevoli giuristi, la necessità di tutelare giuridicamente anche le convivenze, purché caratterizzate da un grado accertato di stabilità. E' ormai giunto il momento che il Parlamento modifichi le attuali norme del codice civile che non tengono conto della convivenza, nonostante llstat abbia accertato che nel nostro Paese vi siano ben 200 mila famiglie di fatto. Proprio per risolvere questo delicato problema è stato presentato un anno fa alla Camera un progetto di legge, prima firmataria la socialista Alma Cappiello: Ma, stranamente, è rimasto lettera morta. In mancanza di precise disposizioni in materia, è quindi la giustizia a sostituirsi al legislatore, supplendo ancora una volta ai ritardi dei deputati e senatori. La prima vicenda ha avuto per protagonisti la signora Carla Q„ una professionista di Latina che da undici anni viveva con Gaetano P.. Nell'86 la coppia aveva acquistato una casa intestandone per metà ciascuno l'usufrutto, mentre la nuda proprietà alla figlioletta Federica di due anni. Tre mesi fa 1 rapporti si sono però guastati. La dottoressa, assistita dall'avvocato Enrico Bernardini di Roma, si è quindi rivolta in via d'urgenza al giudice chiedendo, anche nell'interesse della bambina, che fosse vietato all'uomo di tornare in casa. Il pretore Eduardo Rainone ha accolto questa ri¬ chiesta perché la piccola Federica -subisce un vero trauma psicologico dall'andirivieni del padre-. Al centro del secondo caso è invece la signora Matilde M.. La donna, assistita dall'avvocato Valerio Celesti, si è rivolta al tribunale di Roma per ottenere giustizia sostenendo di aver convissuto con Giuseppe L.L. sino alla sua morte avvenuta nell'85, senza testamento. Dall'unione, durata 13 anni, non erano nati figli, mentre l'uomo ne aveva quattro nati da un precedente matrimonio. Nel ricorso la signora Matilde ha chiesto che fosse riconosciuto il suo diritto ad essere considerata erede legittima del defunto e ad abitare nella sua casa. Ma i quattro figli del signor Giuseppe si sono fermamente opposti, replicando che in base all'attuale normativa il convivente more uxorio non' può vantare alcun diritto sull'eredità del partner deceduto senza testaménto. li tribunale di Roma Ha però ritenuto incostituzionale l'esclusione del convivente more uxorio dall'elenco delle persone che, come il coniuge, hanno diritto all'eredità. Sarebbe inoltre illegittima anche la mancata equiparazione del convivente nel diritto di abitare gratis l'alloggio comune dopo la morte del proprietario. I giudici hanno infatti ricordato che un anno fa la Corte Costituzionale ha stabilito che in caso di morte dell'inquilino il contratto di affitto può proseguire fino alla scadenza a nome del convivente more uxorio. Sarebbe quindi assurde che, se il partner abita in affitto, dopo la sua morte la convivente può restare in casa, mentre, • se il partner abita in un alloggio di sua proprietà, la convivente debba essere sfrattata dagli eredi legittimi. Pierluigi Franz

Persone citate: Alma Cappiello, Carla Q, Eduardo Rainone, Enrico Bernardini, Giuseppe L.l., Matilde M., Pierluigi Franz, Valerio Celesti

Luoghi citati: Latina, Roma