Tifoso «ultras» è il terzo uomo della rapina

Tifoso «ultras» è il terzo uomo della rapina Tifoso «ultras» è il terzo uomo della rapina MONCAI.IERI — E'un ultras juventino, ex allievo nella Polizia di Stato, il «terzo uomo» della banda di rapinatori che ha seminato tanto sangue nel Vercellese. Geraldo Mocciola, 26 arali, tappezziere, viveva a Moncallerì — con fratelli e genitori — in un condominio di via Stupinigi 6/2, a duecento metri dal confine con Torino. Era buon amico del carabiniere Chieppa. Forse avevano rubato insieme a Torino la Golf bianca usata nella rapina. Non è ùn personagggio dispicco della malavita. Gli investigatori lo definiscono 'Soprattutto una testa calda-. E il suo passato conforta questa indicazione, a cominciare dall'abbandono del corso per poliziotti. I precedenti più consistenti sono tutti legati a violenze nel mondo della tifoserìa più esasperata. Geraldo Mocciola ha la sua prima «disavventura» il 12 giugno '83 quando è arrestato in corso Agnelli, subito dopo la partita Juve-Inter, sorpreso a manganellare due tifosi neroazzurri. Due anni dopo un'altra denuncia, questa volta per 'rissa aggravata e false generalità»: le telecamere lo riprendono mentre è protagonista di un violento scontro con supporters granata al termine del quale deve rivolgersi ai sanitari delle Molinette a cui dichiara un nome falso. Un altro arresto nel novembre dell'86, questa volta a Firenze, n Mocciola è ammanettato per avere aggredito a sprangate un sottufficiale dei carabinieri, il brigadiere Magliocca. Il militare era intervenuto per bloccare un gruppo di juventini, diretti con intenti bellicosi verso la curva Fiesole, dove i tifosi viola avevano esposto uno striscione di pessimo gusto: -Uccidere un gobbo non è reato». Mocciola, pur conducendo vita sregolata, frequentava la casa dei genitori. Il padre è alla soglia della disperazione: 'Geraldo? Non l'ho mai conosciuto». a. con.

Persone citate: Chieppa, Geraldo Mocciola, Magliocca, Mocciola

Luoghi citati: Fiesole, Firenze, Torino