Il diavolo e i dolci segreti dei conventi di Donata Gianeri

Il diavolo e i dolci segreti dei conventi RICETTE, MANUALI SCRITTI DA MONACI: IL SUCCESSO DELL'EDITRICE PIEMME Il diavolo e i dolci segreti dei conventi L'ultimo nato della Piemme, casa editrice che ha solo otto anni di vita ma già vanta alcuni successi librari, è II diavolo, titolo che campeggia in giallo acido su fondo nero su 338 pagine in cui si vuol dimostrare che 11 diavolo «esiste e lo si può riconoscere». Tesi quanto mai ardita in un'era approssimativa e materialistica come la nostra. E ancora più ardita è la dedica iniziale, «allo Spirito Santo»: eppure II diavolo si vende bene, anche perché è un argomento sulla cresta dell'onda. E non importa che sia visto da destra, cioè da un teologo, Corrado Balducci, e in modo estremamente ortodosso: scopo della Flemme è appunto quello di cogliere l'argomento in voga e. riproporlo secondo una visuale cattolica a uso e consumo, della famiglia cattolica media E' un punto, questo, in cui Pietro Marietti, proprietario fondatore della casa editrice crede fermamente: mentre non crede affatto che l'amore per l'editoria sia ereditario, come dicono. Anche se lui potrebbe essere la dimostrazione perfetta: discendendo da una dinastia che risale al 1820, quando nacque appunto la Marietti, casa editrice pontificia che aveva il monopolio nel mondo, insieme con altre tre sole editrici straniere, di tutte le edizioni latine. Pietro, figlio di uno dei tre fratelli Muletti nacque nel '50, anno in cui il padre morì. Ma per dimostrare che non aveva nessuna intenzione di seguirlo nel campo dell'editoria si iscrisse e laureò in una facoltà molto lontana dalla carta stampata: ingegneria chimica. Ma poiché i Marietti abitavano a Casale, proprio sopra là ditta, era difficile evitare di farci una capatina quotidiana: 'Cominciai a mettere il naso un po' dappertutto, più per curiosità che con un disegno preciso. Pian piano, la cosa mi prese. E quando nell'80 la Marietti entrò in crisi e si decise di cederla a una finanziaria di Genova, l^unico a essere talmente innamorato del mestiere da non poterne più fare a meno, ero io. Cosi, insieme con mia soralla, decisi di uscire dalla società e mettermi in proprio». Due mesi dopo, Pietro Marietti apriva la sua casa editrice, Piemme, in un locale preso in affitto: «All'inizio, eravamo in due: io e un vecchio redattore della Marietti, che mi aveva visto nascere. E, insieme, andammo avanti un paio d'anni: il nostro primo libro fu un messale. Perché il campo dell'editoria religiosa è fatto di titoli, ma anche di strumenti: stampare un messale è come stampare un manuale, voglio dire, non c'è bisogno dell'autore». Seguì un libro di preghiere, quindi un libro sui voti scritto da una suora americana che fu il primo successo editoriale. Alla fine dell'82, la Piemme conterà quindici titoli. Già da allora Marietti aveva in mente una strada ben precisa, con cui intendeva tornare alle origini: la sua sarebbe stata una casa editrice laica, che pubblicava libri diretti al monai cattolico. Era un campo ci conosceva sin da bambino • li cui aveva solide entrature per cui non gli fu difficile crearsi la cosiddetta «nicchia di mercato». Nel frattempo, gli era nata la grande idea: far scrivere a religiosi quei manuali che oggi vanno per la maggiore. Il primo fu, naturalmente, un libro di cucina: Quando cucinano gli angeli, scritto dalla ormai famosa Suor Germana che uscì nell'83, e all'inizio, ebbe tiepide accxrtienze. Cominciò a dee ci .. soltanto nell'86, dopo che Suor Germana ebbe partecipato a una trasmissione televisiva con la Sampò. Da quel momento, non si è più fermato: a tutt'oggi ne sono state vendute 800 mila copie. E' stata anche la prima pietra su cui Marietti ha costruito la sua collana a successo, «I segreti dei conventi», che oltre a essere la più curiosa e insolita, è anche quella che ha dato una svolta decisiva alla casa editrice. «Sino a quel momento, rac¬ conta Marietti, il campo della manualistica mi era del tutto sconosciuto: oggi questa è la collana che mi assorbe di più e che non mi sento di delagare ad altri. E ho una programmazione ben precisa: dieci sono i libri già usciti, cinque quelli in gestazione e d'ora in poi saranno cinque l'anno. A marzo uscirà un manuale di cucito scritto dalle suore di clausura di Montecatini Alto: e non è stato facile convincere delle suore benedettine, assolutamente isolate dal mondo, a scrivere un libro. Poi, un testo sull'apicoltura, uno sulla grafologia, un altro su come coltivare l'orto e uno sui liquori fatti in casa scritto da frate Sole che è un po' come Frate Indovino: un nome che fa vendere». n best-seller, insieme col progresso, ha varcato le alte mura dei conventi. I monaci di oggi non scrivono più a mano con le iniziali miniate ma su personal-computer messi a disposizione dalla casa editrice, registrando le ricette dei loro decotti alle erbe o dei distillati su appositi dischi, pronti per la composizione. Ed esiste ormai una perfetta organizzazione editoriale che abbraccia i diversi ordini religiosi: "Tre conventi di clausura stampano per noi in fotocomposizione, con macchine modernissime; mentre il Terzo Ordine Fran¬ cescano, con cui siamo in stretto contatto, ci segnala di volta in volta i potenziali autori; inoltre abbiamo l'appoggio e la simpatia deli 'alto clero, che ci apre volentieri molle porte perché il dialogo fra religiosi e laici e assai più facile che non fra religiosi». Quindi, a gonfie vele. Anche se Marietti è un giovane editore che non si monta la testa e ha un'oculatezza tutta piemontese: ha capito che la sua fortuna consiste nelle piccole dimensioni e che sarebbe molto pericoloso superarle. 'Abbiamo cominciato in due e oggi siamo 25; eppure oggi è molto più difficile di ieri. Perché una casa editrice va bene sinché non ha una struttura; con la struttura cominciano i guai: uno è costretto a pubblicare a tutti i costi per mantenere il proprio spazio in libreria. Cosa non facile, in un momento in cui il mercato è saturo. E la battaglia si combatte a suon di titoli, perché l'acquisto di un libro si gioca in poche frazioni di secondo ed è il titolo, molto spesso, a decidere la vendita. Non a caso, io punto molto sui titoli chiari e visibili, che si imprimono nella mente del pubblico, ma siano soprattutto, comprensibili. Soltanto il grande autore, oggi, può permettersi il iuolo ermetico». Donata Gianeri

Luoghi citati: Casale, Genova, Montecatini Alto