Due arresti, tl vergogna, il suicidio finita la fuga dei carabinieri-banditi

Due arresti, tl vergogna, il suicidio finita la fuga dei carabinieri-banditi Sono torinesi i rapinatori catturati dopo il tragico assalto al furgone postale Due arresti, tl vergogna, il suicidio finita la fuga dei carabinieri-banditi DAL NOSTRO INVIATO VERCELLI — Si è conclusa nella notte tra sabato e ieri la folle giornata di sangue che ha sconvolto il Vercellese, dopo una rapina a un furgone postale, con due carabinieri ed un loro amico trasformatisi in banditi, che hanno ucciso un collega che li aveva riconosciuti. Verso mezzanotte i carabinieri hanno catturato Alessandro Chieppa, 25 anni (originario di Torino e in servizio alla stazione di Varallo) e Geraldo Mocciola, un tappezziere di 26 anni, residente a Moncalierl (Torino), ex allievo di pubblica sicurezza: sono i due superstiti della gang che, sabato mattina, alle 6,30, tra Greggio e Arborio, dopo la rapina, aveva ucciso l'appuntato Salvatore Vinci, 36 anni, che con il maresciallo Antonio Scino li aveva intercettati, n terzo si era ucciso in mattinata. Nel conflitto a fuoco Vinci, prima di morire, aveva esploso 14 colpi di pistola centrando 11 terzo della banda, Maurizio Incaudo, 26 anni (originario di Ottlglio, nell'Alessandrino, e abitante a Novara, anch'egll carabiniere alla stazione di Varallo), che si è sparato alla tempia quando si è trovato circondato e nell'impossibilità di fuggire perché ferito ad una gamba. Chieppa e Mocciola, con Incaudo, dopo aver ammazzato Vinci e aver inutilmente tentato di uccidere Scino, si erano rifugiati in un capannone abbandonato del de¬ manio militare poco prima di Roaslo, nella Baraggia (vasta zona boschiva incolta tra Vercelli e Gattinara). Qui sono stati poco dopo individuati dalle forze dell'ordine: carabinieri, poliziotti e soldati, aiutati da un elicottero. Ma prima che arrivassero i militari, Chieppa e Mocciola hanno abbandonato Incaudo agonizzante in un capannone, si sono buttati dal primo piano e si sono Inoltrati nella boscaglia: I carabinieri hanno trovato il commilitone morente, le armi e la refurtiva e hanno scatenato la caccia agli altri due circondando la zona. I banditi si sono nascosti nei boschi sino alle 23, poi hanno tentato di rompere l'accerchiamento. Si sono diretti verso Brushengo e hanno chiesto un passaggio a una coppia di fidanzati appena uscita dal dancing «lì Faro». •Abbiamo avuto un incìdente, la nostra auto è finita fuori strada. Potreste darci un passaggio fino a un bar dove possiamo telefonare?» hanno chiesto, presentandosi san- guinanti e pieni di ecchimosi. La coppia li ha portati fino al Bar Sport di Roasio Curavecchia, ma (probabilmente a conoscenza degli eventi della giornata) non ha creduto alla storia dell'incidente e ha subito informato i carabinieri. Altre segnalazioni sono arrivate dagli avventori del bar dove i due rapinatori si erano fermati per uno spuntino e per telefonare. Le pattuglie si sono mosse da Varallo Sesia e hanno catturato Chieppa e Mocciola (che erano ancora armati) fuori dal bar, immobilizzandoli dopo una violenta collutazione. I due sono stati portati a Varallo Sesia, nella sede della compagnia comandata dal capitano Michele Di Santo, dove sono stati trattenuti tutta la notte. Ieri pomeriggio, sfuggendo con un trucco a una folla di curiosi assiepati nella piazza, sono stati trasferiti nel carcere di Vercelli, per essere interrogati dal magistrato che si deve occupare della vicenda, il sostituto procuratore Luciano Scalia. Stando alle prime indiscrezioni Chieppa e Mocciola hanno ammesso la loro responsabilità. Però i punti da chiarire sono parecchi, a cominciare da un giallo che si potrebbe innestare sulla morte di Incaudo: per ora si ritiene che si sia suicidato con un colpo alla tempia, ma non è stato ritrovato il bossolo della pistola d'ordinanza. Paolo Querio (Servizi a pagina 9) 1 due arrestati: Alessandro Chieppa e Geraldo Mocciola