Ma quell'ambasciatore non ha molla memoria
Ma quell'ambasciatore non ha molla memoria Lagorio, ministro nei governi Craxi e Spadolini, risponde a Rabb Ma quell'ambasciatore non ha molla memoria ROMA — Davvero spetta' a Maxwell Rabb il grande merito di «aver salvato» il governo Craxi nei turbolenti giorni di Sigonella? Ed è vero che ancor prima, «in quattro giorni», era riuscito magistralmente a convincere il governo Spadolini, perché venissero impiantati anche da noi i missili Omise? Cosi almeno racconta lui, l'ambasciatóre americano à Roma ormai prossimo al rientro in patria. Rabb ha rappresentato l'amministrazione Reagan in Italia per otto anni, ed ora che la Casa Bianca ha cambiato inquilino, anch'egll deve lasciare Palazzo Taverna ad un uomo di fiducia del neopresidente Bush. Ma prima di tornare agli affari di New York, l'ambasciatore ha concesso una lunga intervista al Washington Post, prontamente citata sui giornali italiani di ieri, in cui racconta i succitati ed altri successi che hanno segnato la sua esperienza romana. Sarà forse l'età (Rabb ha 78 anni, come Reagan) e l'imprevisto di ogni amarcord; o sarà forse il desiderio di largheggiare, confidando sulla bontà del pub- blico americano; ma sembra proprio che l'ambasciatore si sbagli ed esageri. Almeno il merito dei Omise, infatti, non è suo come racconta. Ce lo conferma Lelio Lagono, che èra ministro della Difesa nel governo Spadolini e ministro del Turismo nel governo Craxi. La storia dei Cruise è davvero andata come la racconta Rabb? "Premesso che bisognerebbe vedere quel che ha scritto davvero il Washington Post, posso però dire che io non l'ho percepita in quel modo. Perché i Cruise sono stati votati dal Parlamento italiano nell'autunno del 1979. L'Italia aveva già deciso prima che Rabb arrivasse a Roma». Ma ne è sicuro? «Vuole che non me lo ricordi? Allora ero il responsabile del mio partito per quel problema, e parlai io alla Camera dando il sì socialista ai Cruise. "Era l'autunno del '79, quando presidente del Consiglio era Cossiga; il primo governo Cossiga, e noi non ne facevamo parte». Eppure Rabb racconta tranquillamente di un suo grande successo, colto appena arrivato, nell'estate dell'81. "Nell'agosto '81 fu semplicemente resa nota la scelta della base di Comiso. C'è una discordanza di date, a parte il colore dei colloqui che l'ambasciatore avrebbe avuto con il nostro governo, almeno per quanto riferiscono t giornali italiani, e di cui comunque io non ho mai avuto notizia. "Ma quando l'Italia decise di installare i Cruise se¬ condo il progetto Nato, am-, basciatore era Gardner». Ma è possibile che Rabb, o addirittura la nuova amministrazione Reagan, non sapesse cosa era già stato fatto prima del suo arrivo? «Ci mancherebbe altro! Questa ipotesi non esiste, perché ci sono stanze di volumi su questa materia, in ogni ambasciata e in ogni capitale. Evidentemente, nell'intervista l'ambasciatore ha fatto una ricostruzione un po'a memoria». O forse è Spadolini, che col neoambasciatore avrebbe un po' bluffato, vendendogli come salatissima una cosa già acquisita? "Non ne so nulla, e dovrebbe domandarlo a Spadolini. Io comunque, un racconto di quel genere non lo avevo mai sentito prima d'ora. L'ambasciatore probabilmente si riferisce alla seconda fase, quella della scelta dei siti: ma in questa seconda fase non ho mai sentito che ci fosse alcuna particolare pressione americana. Io, ed ero ministro della Difesa, non ne ho mai avute; e non ho mai avuto segnalazione di particolari Gianni Pennacchi (Continua a pagina 2) cbanpp L'ambasciatore Rabb, Craxi e Lagorio allora primo ministro e ministro della Difesa
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