E adesso Viola nasconde la squadra

E adesso Viola nasconde la squadra I giallorossi in ritiro da martedì a Montecatini per evitare la contestazione dei tifosi E adesso Viola nasconde la squadra di MARCO MAZZOCCHI ROMA — L'atmosfera è ormai irrespirabile. Parlare di crisi sembra riduttivo. La Roma vive in questo Inizio nero di 1989 un periodo senza precedenti per quanto riguarda tutto l'arco di tempo abbracciato dalla gestione Viola. La contestazione della tifoseria, esplosa dopo la clamorosa sconfitta nel derby di otto giorni fa, sta diventando sempre più violenta. Soltanto il massiccio schieramento di forze dell'ordine che ha praticamente circondato l'Olimpico prima ancora del termine della partita ha salvato squadra, tecnico e presidente dalle ire dei più scalmanati. Un momento difficile da superare con la volontà, il carattere, l'unità della squadra, questo l'appello del «vecchio» Bruno Conti, Core de Roma per la prima volta in quindici anni di storia gi alloro ssa coinvolto In una situazione simile. Tancredi e Massaro, gli unici due giallorossi a presentarsi ai cronisti si allineano alla posizione di Conti, ma Massaro aggiun¬ ge: 'Alcuni di noi non sono tranquilli. Chi va in campo deve stare attento ad ogni pallone che tocca, perché sa di essere costantemente sotto esame, e questo non ci fa bene, c'è sempre l'incubo dei fischi. Roma è un ambiente difficile: appena vinci sei da scudetto, se perdi meriti la serie B». Nell'ambiente giallorosso le voci di un'insanabile spaccatura all'interno della squadra sono sempre più insistenti. Tra Oddi e Giannini ieri in campo sono volate parole grosse (e sembra anche qualcosa di più). La figura carismatica di Nils Liedholm comincia a perdere colpi, e le critiche coinvolgono sempre di più il presidente Viola. C'è chi parla di mosse studiate da qualcuno che vuole «fare fuori» il presidentìssimo romanista. La contestazione, ieri, era organizzata in ogni dettaglio. Il pullman che trasportava la squadra è stato bloccato da alcuni tifosi prima della partita. Adesso la Roma fuggirà da Roma: martedì la squadra parte per Montecatini dove preparerà la difficile trasferta di Firenze. Non era mai accaduto: la scelta è di Viola che ieri, dopo un summit di famiglia, ha difeso Manfredonia, vittima di telefonate di minaccia. Chi sorride è Arrigo Sacchi. •Stiamo migliorando — esordisce —. Commettiamo ancora qualche errore di troppo, ma sono contento. Adesso l'importante è vivere alla giornata: il passato è passato, quando vinci dimentichi tutto, ma l'amarezza degli ultimi due mesi dobbiamo tenercela dentro per rimanere umili e concentrati'. Frank Rijkaard è l'emblema della gioia milanista. Elargisce sorrisi a destra e sinistra, è soddisfatto di sé e della squadra.-Abbiamo vìnto contro un avversario difficile, che nel secondo tempo ci ha messo spesso in difficoltà». Liedholm ringrazia e si adegua: 'Non temo il licenziamento. Il presidente Viola ci ha fatto i complimenti per la gara di oggi. Finirò sul banco degli imputati dopo la terza sconfìtta consecutiva? Può darsi, ma non sta a me giudicarmi». Berlusconi, invece, un voto al suo Milan lo dà: 'Sette, frutto dell'8 per il primo tempo e del 6 meno per la ripresa».

Persone citate: Arrigo Sacchi, Berlusconi, Bruno Conti, Core, Frank Rijkaard, Giannini, Liedholm, Massaro, Nils Liedholm, Oddi

Luoghi citati: Firenze, Manfredonia, Montecatini, Roma