Questa Torino così povera

Questa Torino così povera L'oasi del calcio vacilla in una città già priva del grande sport Questa Torino così povera I bianconeri si allontanano dal vertice, i granata precipitano all'ultimo posto ■ E il disinteresse della gente aumenta di GIANNI ROMEO Se il campionato di calcio è anche una sfida fra le città con due squadre, ieri Torino è scesa all'ultimo posto della classifica. Ride Milano, con l'Inter sempre più sola e il Milan in fase di risveglio dall'ipnosi; piange Roma, è vero, perché anch'essa è stata battuta due volte, ma una sconfitta della Lazio a San Siro non fa scandalo. E sorride Genova al pensiero che il >^srtnu>ànhd.yatràfienirM rtìnetìasfidàfcohU'Grifàne che vola in alto nella Serie B e la Samp sempre in agguato nella scia di Inter e Napoli. Per Torino è stata una botta pesante, dì quelle che lasciano tramortiti. La Juventus va a otto punti dall'Inter, e anche se le ambizioni di scudetto ragionevolmente non erano mai state coltivate, era forte la sensazione che viaggiando nei primi vagoni alle spalle della locomotiva nerazzurra prima o poi qualche opportunità ci sarebbe stata, per dar fastidio al macchinista. Ma la Juventus; diie; sconfitte t« duésètq' màhe.ora'sceiidedàqueHreno. Non si debbono usare paroloni grossi, nessun tipo di fallimento per Boniperti e Zoff. Lo sapevamo tutti che questa è una stagione di crescita, e rispetto allo scorso anno già i progressi sono evidenti. Ma ci vorranno altre vitamine, per continuare la crescita. il Torino appena una dozzina d'anni dopo lo scudetto si sfila la maglia granata per indossare quella nera dì ultimo in classifica. Non è servito . allontanare Gigi Radice avvicendandolo con Claudio Saia, $egno evidente'che là ^mùazibne~mtàstrofica. è sta' ta causata da errori a monte. E certamente non aiutano i giocatori a superare la montagna da scalare da qui a fine campionato le notizie quotidiane sulla svendita della società, quasi il glorioso Torino dì Baloneieri e Mazzola e Graziani fosse merce che scotta. La giornata nera s'inserisce in un quadro sportivo cittadino che soltanto al calcio si aggrappava ormai per non affogare. La squadra di basket dell'Auxilium, oggi Ipifinir con l'ennesima sconfitta (lerj hqpèrso d Gantù)fè scivolata''al penultimo posto della classìfica e potrebbe scomparire dal panorama della serie Al. Non più tardi di tre stagioni fa era ancora stata semifinalista nei playoff. Nel campionato di pallavolo Torino non c'è più; agli inizi degli Anni Ottanta collezionava scudetti. Dalla geografia del rugby la capitale subalpina è scomparsa ormai da tempo immemorabile, eppure fu una culla di questo sport. E ci fermiamo. Perciò la caduta contemporanea delle due squadre dì serie A, la caduta soprattutto di molte Vlusiòriì, fa Sài* rumore. Perché non ci sono a Torino altri paracadute ai quali aggrapparsi. Molte cause hanno condotto a ciò, forse non tutte negative. Se non si trovano persone facoltose disposte a metter mar. al portafoglio, se i tifosi si assottigliano sugli spalti, c'è sempre la ragionevole speranza che indirizzino verso obbiettivi più nobili il loro tempo e i loro soldi. Almeno cerchiamo di crederlo. Ma il panorama è questo, una specie di deserto dove vacilla anche l'oasi calcio. In questi giorni rombano i mctori:'al Rally e di Montecarlo. E'soltanto quest'altra oasi che continua a restare verde.

Persone citate: Boniperti, Claudio Saia, Gigi Radice, Graziani, Mazzola, Zoff