Caro Bracardi «Chiappala» l'Auditel

Caro Bracardi «Chiappala» l'Auditel INTERVISTA / L'ex mattatore radiofonico di «Alto Gradimento» alle prese con l'ascolto Caro Bracardi «Chiappala» l'Auditel I complimenti per la trasmissione glieli hanno fatti i critici, ma all'opposto, stroncandogliela senza pietà. Poi anche 11 pubblico, numerosissimo alla prima e alla seconda puntata, gli ha girato le spalle (adesso, alla chetichella, i punti Auditel stanno però risalendo la china). E Giorgio Bracardi, per dieci anni mattatore radiofonico di «Alto Gradimento», ora protagonista e ideatore di «Chiappala Chiappala», minivarietà notturno su Raidue, è un po' amareggiato. Spiega: *ln realtà la trasmissione sta andando bene. E' partila nel migliore dei modi, ha avuto il suo momento di débàcle, ma ora si sta riprendendo. Si tratta di una novità e ha pagato lo scotto che pagano le novità. La gente va scoprendo il programma piano piano, come fu per "Quelli della notte" che la prima settimana destò un po' di panico. Il pubblico non capiva: questi che stanno a dì? Che stanno affa? Mentre alcuni critici ci sparavano addosso. Poi cresceva l'ascolto e anche la stampa se n'è ac¬ corta'. E aggiunge: 'L'ascolto è quello di gente di un certo tipo. Adesso io non voglio, per carità, fare l'intellettuale, ma la.gente di un certo tipo è quella che mi segue di più: Dicono: un programma molto intelligente... Ricevo una trentina di telefonate al giorno. Dicono che è un programma intelligente e soprattutto raffinato. Troppo raffinato». In che è troppo raffinato? •L'impostazione stessa del programma... Poi sono raffinati certi personaggi in studio che ho creato, come quello della madre che entra con una carrozzella e che vorrebbe fare del cinema. Assomiglia vagamente alla caricatura della Garbo sul Travaso e dice ogni volta una frase di una celebre attrice: dammi una sigaretta; io sono troppo grande, il cinema è piccolo...». A.proposito di cinema, lei continua a starne lontano? 'Col cinema mi sono scottato una sola volta. Cinema non ne faccio più. Poi che cinema c'è inltalia?». Non la si vede più in tv dal tempo di «Quelli della notte». Che cosa ha fatto in questi anni? 'Un po'di radio; un po' di televisione. Ho fatto un mese a Pronto chi gioca? con Magalli: . Ma è' così- difficile per voi che avete incominciato con Arbore staccarsi da lui e di¬ ventare autonomi? 'Come sarebbe a dire? Io sono sempre slato autonomo da Arbore. Noi siamo carissimi amici, il nostro modo di vedere la comicità è molto sUmilé.ma siamo diversi.Jo^ono romano, lui è di Lecce. D'altronde Catenacci l'ho inventato io. Vinello l'ho inventato io e quarantacinque altri personaggi li ho inventati io. I miei fan me li sono procurati da solo». Erano fan irriducibili... «E continuano ad esserlo. Sono pronti a tutto, come le ultime raffiche di Mussolini, come quelli di Salò. Stanno sotto casa, fanno code di giorni finché non ci incontriamo. Chiedono i nastri di "Alto gradimento", sempre più rari. Ti dò tre Vinello, mi dai due Catenacci». Ci sono ancora nostalgici di «Alto gradimento»? 'Ancora? I liceali di allora oggi sono seri professionisti che. hanno quarantacinque anni e andavano al liceo con le radioline e continuano a dire "chiappala chiappala". Aspettano la trasmissione e si attaccano ai ricordi. Con questo non voglio dire che si tratta di un programma di nostalgie. Ho solo presentato quello che il pubblico da anni voleva vedere: i mìei personaggi finalmente riuniti e tutti'in carne e ossa. In questo mio spazietto esiguo ci ho provato e adesso raccolgo i frutti e la gratitudine dei sostenitori che mi seguono da anni». Con qualche delusione... 'Beh, ammesso che io mi possa definire un bravo comico, un creativo, sono stato poco valutato dal mondo dello spettacolo in genere. Solo in Rai mi han trattato bene. Sono nato con la Rai e penso che morirò con la Rai. Mi aiuta una grande fiducia in me stesso e la stima incondizionata dei colleghU. Quali? 'Da Arbore, che è il mio primo fan, a Boncompagni, a Marenco, a D'Agostino che ogni volta che mi vede mi abbraccia con le lacrime agli occhi, alle generazioni di comici che bene o male si sono formate allora, ascoltandomi ad "Alto gradimento": Stefano Pettinati

Luoghi citati: Lecce, Salò