Guerra a chi avvelena l'aria

Guerra a chi avvelena l'aria Severi controlli della Regione sulle industrie che inquinano in Piemonte Guerra a chi avvelena l'aria In mancanza dì una legge nazionale, una delibera della giunta fìssa i valori massimi di polvere che ogni azienda può riversare nell'atmosfera - L'operazione coinvolge oltre settantamila fabbriche - Alle Usi il compito dei prelievi -'Entro il primo luglio le imprese dovranno presentare i progetti per mettersi in regola La crociata contro chi inquina ha un'arma in più. La Regione dichiara guerra a tutto ciò che esce dalle ciminiere delle fabbriche e «avvelena» l'aria che respiriamo. L'operazione coinvolge oltre settantamila aziende, le Usi e moltissime «centraline» che, di tanto in tanto, vaglieranno le condizioni dell'atmosfera di casa nostra. Sulla scelta, passata quasi inosservata, c'è già chi annuncia polemiche. Le «nuove regole» sono scritte in una delibera che l'assessore all'Ambiente Elettra Cernetti ha fatto approvare dalla giunta e il commissario di governo ha appena controfirmato. E' un documento di dieci pagine soltanto ma è destinato a scatenare una piccola rivoluzione. Contiene 1 valori massimi di polveri che potranno essere liberati nell'aria dagli impianti delle industrie. Dalle denunce al rimedi, dunque, per l'atmosfera malata. Non è un caso che l'offensiva scatti proprio da Torino dove Piero Angela e un pool di scienziati chiamati dalla Fondazione del San Paolo hanno lanciato l'ennesimo allarme. Non c'è infatti una legge nazionale che imponga a coloro che producono di controllare ciò che i camini delle loro aziende regalano al prossimo. L'obbligo è limitato esclusivamente ad un determinato numero di «aziende a rischio». «Noi pensiamo invece che vada esteso a tutte — spiega l'assessore —. Perciò siamo la prima Regione che interviene: Detto, fatto. Cosi, senza clamore, funzionari e scienziati si sono messi al lavoro e, alla vigilia di Natale, hanno consegnato alla giunta della Regione le pagine con i numeri antinquinamento. Sono le «tavole della legge» che, d'ora in poi, guideranno controlli e autorizzazioni Immediato e senza difficoltà il «nulla osta» degli assessori. H titolo, assolutamente incolore, non ha attirato l'attenzione di nessuno. Cosi la delibera pei «l'adò- zione criteri attuativi e fissazione'limiti di emissione» ha superato, indisturbata, l'iter previsto dalla legge. Adesso, col «si» del governo, è norma da rispettare. Per ogni genere di produzione, la Regione ha previsto il confine tra il lecito e l'illegale. Tutte le attività sono state passate al setaccio: dall'essiccamento all'insilosaggio, alla macinazione; da chi cuoce biscotti a chi forma pist relle, da chi svolge tratta¬ menti con acidi a chi fabbrica forme. Nel libretto verde ci sono le norme di vita cui d'ora in poi dovranno attenersi tutti E, forse, spariranno anche i miasmi o gli odori nauseanti o i profumi avvelenati che annunciano qua e là alcune lavorazioni L'obiettivo è l'eliminazione del veleni che, a spasso per l'atmosfera, possono minare la salute della gente. «Entro pochi anni — dice l'assessore — vi si dovranno adeguare tutte le industrie e le imprese. E' una questione di civiltà: Una parte di ciò che esce dalle ciminiere delle fabbriche sale infatti nell'atmosfera, l'altra cade a terra. Ogni giorno una quantità incredibile di sostanze, più o meno dannose, dà l'assalto all'aria che respiriamo, ai frutti della terra che mangiamo, all'acqua che beviamo. «Non è ormai più sufficiente resistere, bisogna contrattaccare». La prima mossa di una battaglia che scoppia con decenni di ritardo è però una botta pesantissima per i bilanci del mondo della produzione. «Siamo consapevoli — si augura Elettra Cernetti—che il miglioramento dell'aria avrà un costo per le aziende, ma siamo certi di avere la collaborazione, del resto mai venuta meno, degli industriali e degli artigiani, perché ormai tutti hanno capito che produrre pulito è l'unico modo . per poter continuare a produrre: Cancellare i «fumi» e imbavagliare tutto ciò che per anni è uscito, con pochi controlli e spesso anche senza ritegno, dai tubi di scarico non sarà facile e neppure istantaneo. Ditte e imprese hanno tempo fino al primo luglio per presentare i progetti. La «task force» contro l'inquinamento però rischia di avere soltanto un altro documento in più da ostentare e basta. Chi farà i controlli? «La Regione, con una rete di centraline, in ogni parte del Piemonte, misurerà la salute dell'aria: Alle Usi il compito dei prelievi Funzionerà? Gian Mario Ricciardi N Nessun commento per queste ciminiere che sputano veleni inquinando l'atmosfera

Persone citate: Detto, Elettra Cernetti, Gian Mario Ricciardi, Piero Angela

Luoghi citati: Piemonte, Torino