Torna libera la figlia del macellaio ma resta l'accusa Un fermo nel Pinerolese: è l'assassino di Avigliana?

Il movente del delitto sarebbe stato proprio il desiderio di impadronirsi d'un mobile che la vittima aveva in casa - I carabinieri stanno cercando di individuare un complice C'è un uomo in manette nelle camere di sicurezza dei carabinieri di Avigliana. Sul suo fascicolo è scritta un'accisa pesante: omicidio e rapina. Gli investigatori sono convinti sia stato lui ad imbavagliare e legare Iolanda Rosa Doleatti, 73 anni, la pensionata trovata morta venerdì pomeriggio nella sua calcina di strada Montecuneo, in mezzo ai boschi, sulle alture che circondano il Lago Grande. Nelle prossime ore verrà interrogato dal pretore Fuiano che deciderà se convalidare 11 fermo e trasformarlo In arresto. Sembra chiarito anche il movente. Il ladro voleva probabilmente impadronirsi proprio del «bureau» che è sparito dalla cascina: commercia infatti in mobili antichi. Dopo averlo restaurato lo avrebbe poi posto in com- Jolanda Doleatti merclo ad un prezzo variabile fra i 4 ed 15 milioni, n furto dei risparmi della Doleatti (forse un palo di milioni) sarebbe soltanto un fatto accessorio. Al nome dell'assassino si è giunti attraverso un lavoro particolarmente complesso e delicato. Sono stati sfruttati nel migliore dei modi alcuni flebili indizi, emersi durante il sopralluogo effettuato dalle unità cinofilo del nucleo di Volpiano. Gli uomini della compagnia di Rivoli (affiancati da militari del Nucleo operativo) avrebbero poi allargato le indagini ad un centro del Pinerolese, dove il sospettato è stato catturato. Impossibile ottenere particolari dal carabinieri che, anche nella notte scorsa, hanno continuato interrogatori e perquisizioni. L'obiettivo è ora quello di individuare il complice dell'arrestato: che i malviventi fossero almeno due è infatti fuori di dubbio, visto che il «bureau», piuttosto ingombrante, è stato trasportato lungo una stretta scala. La posizione dei responsabili dell'aggressione si annuncia delicata, tale comun¬ que da innescare un caso giuridico di difficile soluzione. Sono colpevoli di omicidio colposo, preterintenzionale o volontario? Piuttosto improbabile la prima soluzione, restano aperte le successive due ipotesi: quasi certamente la morte della donna è stato un fatto al di là delle intenzioni del malviventi (da ciò la preterintenzionalità), ma è anche vero che il lasciare una donna di 73 anni, tutta legata e con un bavaglio stretto sulla bocca, ne costituiva di fatto una probabile condanna a morte. Resta la brutalità di una rapina, compiuta ai danni di una donna sola, in una baita isolata, nel cuore della notte. Conforta comunque sapere che i responsabili, grazie al buon lavoro dei carabinieri, questa volta non resteranno impuniti. Angelo Conti