L'ultimatum di Borgonovo al Milan

L'ultimatum di Borgonovo al Milan Sempre più bravo l'attaccante, perciò a fine stagione Berlusconi lo vuol riprendere L'ultimatum di Borgonovo al Milan «Il prossimo è l'anno dei Mondiali, se la società rossonera non mi garantisce il posto di titolare preferisco restare con Saggio, una spalla ideale» - Il suo gioco spesso richiama alla mente quello geniale di Paolo Rossi FIRENZE — E' il nuovo «crac» del calcio italiano. Certe cose si avvertono, come segnali di fumo. Stefano Borgonovo di messaggi precisi ne ha già mandati sette, tutti al destinatario, in fondo ad mia rete. Altri non sono stati recapitati solo per sviste. Sette messaggi validi, sette annullati. Borgonovo, dicono in tanti, ha il gol nel sangue. Segna di testa, segna in acrobazia, segna con tocchettl e sciabolate. Ricorda un certo Pablito Rossi, forse più acrobatico e meno gracile. Se non fosse stato atterrato da un brutto incidente, avrebbe già fatto più strada Ha pure il «difetto» di essere simpatico, non banale, sincero. Fa nascere quasi il sospetto che sia troppo vero per non essere falso. Adesso lo stanno aspettando la Nazionale ed il Milan. Nessuno dei due sembra aver fretta, ma Borgonovo, invece, non ha voglia di aspettare. «A Firenze mi trovo benissimo. Non dimentico che è stata questa città a credere in me e a lanciarmi definitivamente. Perciò non avrei problemi a restare». Ma è del Milan, Berlusconi lo ha solo concesso in prestito a Renzo Righetti, amico di famiglia Borgonovo lo sa, ma sa anche che è meglio essere re in provincia (se, con una forzatura, tale si vuol considerare Firenze) piuttosto che gregario alla «Scala». Per questo, oltre ai segnali-gol, manda segnali-avvertimenti: 'Io a Milano ci andrei, se la società mi volesse. Ma gradirei avere delle garanzie. Il prossimo anno è quello dei Mondiali. Ho bisogno di avere un posto in squadra. Primo perché sono giovane, secondo perché ho già perso troppo tempo per infortuni, terzo perché alla maglia azzurra ci tengo molto». E' tanto aggiornato e furbo da aver appreso gli insegnamenti giusti Ricorda: "Guardate Baldieri e Rizzitela, bravissimi, ma senza un posto fisso. Ora sono fuori dal giro azzurro: Non vuole fare la stessa fine, meglio restare a Firenze, dove c'è una città già innamorata, dove c'è un certo Roberto Saggio. E' tanto intelligente da sapere che la fortuna di un attaccante è quella di avere accanto un centrocampista in grado di capire i suoi spostamenti, le sue intenzioni. Saggio capisce Borgonovo come nessun altro: «£' vero — conferma — con Roberto è stato... amore a prima vista». Racconta: 'Abbiamo giocato un'amichevole in Grecia, contro il Panathinaikos. Fischio d'inizio e già Baggio mi lanciava come volevo essere lanciato. E' una cosa che non si può costruire in laboratorio». Domenica, dall'intesa tra i due, sono nati i gol di Borgonovo, il recupero della Fiorentina, la paura della Roma Per restare a Firenze avrebbe bisogno anche di una piccola spinta che si chiama zona Uefa. Sogna una manifestazione europea, con il Milan sarebbe pressoché sicuro di disputarla, ma con i viola? "Non alziamo bandiera bianca — s'incoraggia —. Questa Fiorentina sulla carta dovrebbe fare un mezzo miracolo. Ma perché non crederci? La svolta del campionato potrebbe venire proprio dalla partita di domenica a Bologna». Poi regala una smorfia, si è appena ricordato che mancherà Baggio, squalificato. E la classifica cannonieri? Borgonovo nasconde le sue ambizioni: «Vincerà Careca. Fra gli italia-ì sarà lotta tra Serena, Vialli e Baggio». Anche qui app&re sincero, ma forse, per la prima volta, è arrossito. Ancora a proposito di Baggio. Si chiama Vinicio Barsella, età oltre i 60, l'uomo che ha rimesso in sesto il giocatore a tempo di record. Opera in uno scantinato concessogli da una casa del popolo, nel passato ha lavorato come bagnino, è dipendente della Manifattura Tabacchi Oggi è il pranoterapista più famoso di Firenze. Sabato pomeriggio e domenica mattina, in due sole sedute, ha restituito a Baggio la tranquillità e, secondo il giocatore, la forza muscolare per tornare In campo. Ha eliminato i dolori alla caviglia di Baggio e, principalmente, al suo ginocchio. Un personaggio inconsueto questo mago di periferia, al quale si erano rivolti altri campioni, quali Antognoni, Passarella, Rummenigge e Orlali. Un personaggio schivo, che ieri è scappato davanti a cronisti e fotografi. Un uomo che non si fa pagare e che da Baggio ba accettato soltanto due biglietti della partita, che poi ha girato ai ragazzi del quartiere. Ma la vicenda ha avuto altri effetti. I.e voci emerse prima della partita, l'ipotesi di un infortunio grave di Baggio, la rabbia del giocatore, che si è sentito tradito da qualcuno all'interno della società, hanno spinto 11 presidente Righetti a organizzare una mini-inchiesta che è stata affidata a Nardino Previdi. Alessandro Rialti

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Grecia, Milano