Minicentrali contro i black-out

Minicentrali contro i black-out La crisi energetica rimette in gioco i piccoli impianti idroelettrici Minicentrali contro i black-out Numerosi produttori privati decisi a rimettere in funzione vecchie turbine o a chiedono che il governo paghi meglio la produzione - Minimo l'impatto sull'ambie costruirne di nuove - Ma sull'ambiente • Un convegno a Torino TORINO — L'acqua potrà tornare a diventare il mitico «carbone bianco» di cui si favoleggiava come energia tutta italiana per far fronte alle esigenze di elettricità? Certamente no, ma c'è chi crede che gli spazi da recuperare per incrementare la produzione di energia idroelettrica siano ancora ampi. Secondo la FederelettricaCispel, la Federazione delle aziende elettriche municipalizzate, il piano energetico proposto nell'81 avrebbe dovuto puntare soprattutto sulle grandi centrali a carbone e nucleari. La rinuncia al nucleare ha creato un «buco» importante in vista della crescita dei consumi entro 11 2000, anche se fare previsioni in questo campo si è sempre dimostrato un esercizio molto arrischiato. Nell'ottobre '87 il sottosegretario Ravaglia ha dichiarato alla Camera che è possibile aumentare la produzione idroelettrica di 10-24 Twh (terawatt) dagli attuali 45 Twh. In totale, secondo stime dell'Enel, sarebbe possibile portare la produzione di energia idroelettrica a 65 Twh. Il grosso di questo aumento potrebbe venire da 130 nuovi impianti (circa 10 Twh), altri 5 Twh potrebbero venire dal miglioramento degli impianti esistenti e 2,5 Twh da 700 piccoli impianti. Ed è su questi 2,5 Twh che si sta concentrando l'attenzione di molti produttori indipendenti di energia idroelettrica situati soprattutto nel Nord. Secondo un rapporto dell'Enel dell'inizio '88 (allegato B dei programmi •88-92) l'apporto energetico del possibili 700 impianti fa¬ rebbe limitato, ma •cionondimeno l'obiettivo del completo sfruttamento di questo potenziale va perseguito con decisione per i vantaggi economici e strategici che esso presenta per il Paese-. Quali sarebbero questi «vantaggi» citati dall'Enel? « Una valutazione prudenziale indica un costo di investimento di due milioni per ogni kilowatt installato; anche tenendo conto dei costi per manutenzione ed esercizio il costo del kilowattora producibile presenta sensibili vantaggi rispetto a quello producibile da idrocarburi e persino dal carbone*. Secondo dati dell'Ape! (l'Associazione produttori energia idroelettrica) nel settore Idroelettrico accanto ai 30,4 miliardi di kilowattora prodotti dall'Enel, ne sono stati consumati altri 11,5, Immessi nella rete da aziende municipalizzate o da produttori privati che hanno ceduto la loro energie all'Enel Nell'86 la quota di elettricità prodotta da aziende titolari di piccole concessioni immessa nella rete "nazionale era, sempre secondo fonte Apei, di 7,8 miliardi di kilowattora Il fatto è che a fronte di prospettive teoriche di aumento delia produzione idroelettrica incoraggianti (sia pure su scala limitata rispetto al totale dèi fabbisogni nazionali) l'incremento della produzione Idroelettrica dei piccoli produttori negli ultimi anni è rimasta totalmente statica L'architetto Flavio Saraci¬ no, dell'Ape!, afferma che oggi gestire un piccolo impianto privato per la produzione idroelettrica può essere conveniente se non si fanno investimenti. Rinnovare le centrali o costruirne di nuove è un impegno economico che risulta difficilmente affrontabile sia per le dimensioni degli imprenditori, sia soprattutto per la limitata remunerativi tà. Un contenzioso sui prezzi è infatti in corso tra piccoli produttori e il ministero dell'Industria Se si dovesse sbloccare, in un tempo relativamente breve potrebbero partire una serie di iniziative per la costruzione di nuovi impianti che, seppure con una produzione limitata potrebbero portare il loro contributo alla soluzione del problema energetico. Senza contare che, data la loro ridotta dimensione, i piccoli impianti idroelettrici hanno un impatto ambientale estremamente ridotto rispetto alle grandi centrali termoelettriche, che tra l'altro pesano sulla bilancia dei pagamenti per l'olio combustibile di cui hanno bisogno per funzionare. Di queste questioni si discuterà nel corso di un convegno sulle «Piccole centrali idroelettriche: un settore energetico in evoluzione» organizzato per il 14 e 15 febbraio a Torino Esposizione dalla sezione torinese dell'Associazione elettrotecnica ed elettronica Italiana Sarà accompagnato da una mostra delle attrezzature per piccoli impianti idroelettrici. Paolo Giovanelli

Persone citate: Flavio Saraci, Paolo Giovanelli

Luoghi citati: Torino