Tetto alle detrazioni ora scoppia la rivolta

Tetto alle detrazioni ora scoppia la rivolta I contribuenti contestano la clausola del 22% Tetto alle detrazioni ora scoppia la rivolta Ammette il sindacato: già a 30 milioni, con mutuo e polizza-vita, ci si rimette ROMA — E' una «mina vagante» la clausola, inserita nel recente accordo governo-sindacati sul fisco, che prevede una consistente limitazione delle detrazioni Irpef per mutui, spese mediche e scolastiche, interessi passivi, premi assicurativi. In ogni settore si temono ripercussioni gravissime, oltre al rischio di vedere rilanciata l'evasione per lo scarso interesse del contribuente a farsi rilasciare ricevute e fatture. Nelle polizze vita, che hanno raccolto l'anno scorso ben 7 mila miliardi, si paventa una secca flessione, proprio nel momento in cui si tentava un ulteriore rilancio 8"che attraverso ulteriori facilitazioni. n coro delle proteste si amplifica di ora in ora da parte di forze politiche e associazioni professionali, mentre Cgil, Cisl e Uil apro¬ no un'altra offensiva per evitare che l'intesa venga stravolta in Parlamento, già durante la discussione in corso sul decretone. Ieri sera Trentin, Marini e Benvenuto hanno incontrato Craxi nella sede socialista di via del Corso. Oggi incontrano una rappresentanza dei gruppi parlamentari della de, del pei e del psi; e, sul finire della giornata, saranno sentiti dalla commissione Finanze della Camera, che fra breve dovrà pronunciarsi sulla manovra fiscale. Sarà solo l'inizio di uno scontro che. a seconda degli sviluppi, 'potrà nuovamente richiedere — osserva il leader della Cgil — la mobilitazione dei lavoratori e la lotta». In questo quadro di crescente tensione, la questione delle detrazioni Irpef si colloca come uno degli elementi centrali del confronto sindacati-forze politiche e rischia di degenerare ancora una volta in rissa all'interno deUa maggioranza, oltre che ovviamente tra maggioranza e opposizione. Cgil, Cisl e Uil cominciano ad avere perplessità sulla «formula» (definita nella difficile notte a Palazzo Chigi), che fissa al 22% la percentuale massima di deducibilità di certi tipi di spese, indipendentemente dal reddito del contribuente. La Cgil sembra sensibile all'opportunità, espressa da autorevoli membri del pei, di passare senz'altro dal 22% al 27%; la Uil sta valutando meglio il problema; anche la Cisl ha avviato approfondite riflessioni, pur essendo convinta che rimettere l'accordo in discussione costiGian Carlo Fossi (Continua a pagina 2 in seconda colonna)

Persone citate: Carlo Fossi, Craxi, Trentin

Luoghi citati: Roma