Webber: «Ho un teatro ne farò il mio regno»

Webber: «Ho un teatro ne farò il mio regno» Il celebre autore di «Cais» si è assicurato il «Palace» Webber: «Ho un teatro ne farò il mio regno» A marzo vi rappresenterà «Aspetti d'amore», ed è già tutto esaurito LONDRA — -Mi ricordo, quand'ero un ragazzino ed andavo ancora .alla Westminster School, mi piacevano i vetri colorati vittoriani: li guardavo, mi ispiravano. Allora quel periodo artistico non era di moda», mi dice Andrew Lloyd Webber, paffutello, levigato e tutto sorrisi. -Da quegli anni ho avuto una passione per l'architettura vittoriana. Nel 1952 Sir John Betyeman scriveva di questo teatro che "svettava nella regione dei capolavori"». Il teatro in questione è il Palace Theatre comprato nel luglio 1983 dalla ReaUy Userai Company, società per azioni la cui maggioranza è in mano allo stesso Lloyd Webber. La prima fase di restauro, costata un milione e 600 mila sterline, è terminata ieri. L'uomo prodigio, la gallina dalle uova d'oro, con accanto la mogliettina dagli occhi di smalto sgranati, ha acceso le luci della facciata, piano per piano, arcata per arcata, fregio per fregio, mettendo in risalto le volute di terracotta, i dettagli del frontone, 1 fregi. -Non ho voluto usare il neon a nessun costo — dice fiero —. Ma adesso ho contro di me gli altri teatri del West End. Qui a Cambridge Circus una volta sfavillava un orrido neon, un po' come a Piccadilly Circus. Ma sta malissimo intrecciato a questo magnifico edificio al quale sono ora legato». n Palace costruito nel 1891 dall'architetto T.E. Collcutt per Richard d'Oyly Carte e la sua compagnia reale dell'Opera inglese, aprì con Ivanhoe opera di Sullivan basata sul romanzo di Walter Scott. -Resistette per 155 serate ma non fu un successo — spiega Lloyd Webber —. Poi seguì l'Opera francese e una stagione con Sarah Bemhardt nella quale era la protagonista di Cleopatra di Sardou e di Fedra». Andrew Lloyd Webber è estremamente preciso nelle sue informazioni e sfarina volentieri quel po' di cultura che gli è stata propinata e che caccia alla rinfusa nelle sue commedie musicali con grande successo. E' dal 1981 che Cats riempie ogni sera la sala di pubblico festante, per non parlare di Starlight Express (1984) e di Fantasma dell'Opera per il quale ci sono code ogni sera. Ma torniamo al nuovo tea¬ tro. Dopo un'annata di opera, il Palace cambiò nome, diventò il Palace Theatre of Varieties. Ci cantò Misttnguette, Ci ballarono la Pavlova e Nijinski (1914). Nel 1931 arrivarono 1 fratelli Marx, Maurice. Chevalier nel 1955 ed anche l'Opera italiana e la compagnia shakespeariana con Re Lear. L'anno dopo non fu da meno, mescolando l'opera di Salisburgo ai Balletti africani ai film di Oreta Garbo oltre ad una stagione dedicata a Brecht e a Jean Louis Barrault. Arrivarono più tardi anche Betty Orable, Laurence Olivier e poi nel 1972 Jesus Christ Superstar che tenne aperto per otto anni consecutivi. Nel 1982 il Palace ospitò Song and Dance, stravaganze di Andrew Lloyd Webber, e nell'85 il suo Requiem. Dopodiché attaccò Les miserables che non accenna a voler chiudere. Il teatro, roseo, in stili misti italianeggianti aveva molto sofferto. -Le statue ed i fregi di terracotta erano rovinati, persi. Abbiamo sostituito tut- tù non con la terracotta bensì con altri materiali più resistenti e meno cari — continua Lloyd Webber — ma nel gabinetto per signore sotto un greve strato di vernice nera ci sono delle magnifiche mattonelle di William de Morgan. Ho sempre amato la ceramica e la pittura vittoriana; da ragazzino chiesi a mia nonna otto ghinee in prestito per potermi comprare due disegni preraffaelliti. Sono di Rossetti». n Palace Theatre verrà dato in appalto a chi lo vuole. -Al momento abbiamo Les miserables e finché l'interno non è lìbero non possiamo iniziare i lavori nell'Auditorio. L'impresario-produttore di Les miserables spera che il suo show andrà avanti per mezzo secolo! Del resto un teatro deve essere vivo, deve lavorare, non lo si può chiudere da un giorno all'altro». Ma ospiterà anche spettacoli di Lloyd Webber? «Certamente nel futuro». E' affiancato da Lord Gowrie, presidente della Really Userai Company, direttore della Sotheby's Europa ex ministro delle Arti. Al party per lanciare la prima fase del restauro, oltre allo champagne c'è anche il giovane principe Edoardo, ultimo rampollo di casa Windsor che lavora per la compagnia. E ci sono nugoli di fotografi e una montagna di tartine al salmone. Lloyd Webber mi spiega che quando potrà mettere le mani nell'interno del teatro dovrà spendere almeno un altro milione di sterline. Non che tutti i soldi per il restauro siano venuti dalla Really Usuful Company. L'English Heritage ci ha messo del suo ed anche il municipio di Westminster. Al momento il compositore vivente più ricco del mondo mi dice di essere molto preso dalle prove di Aspetti d'amore, sua nuova commedia musicale che debutta in marzo. Tratta di un amore appassionato da parte di un uomo anziano per una ragazzina. -Non si dice niente dei nuovi lavori, ma chi ha assistito ad alcune prove dice che funziona». Per Aspetti d'amore, naturalmente, è già esaurito per mesi, prima ancora di aprire 1 battenti. La gallina dalle uova d'oro non può muoversi senza sbagliare un colpo. Gaia Servadio Uno dei «Gatti» di Webber

Luoghi citati: Cambridge, Europa, Londra, Piccadilly Circus, Salisburgo