Chiambretti complimenti per la tv

Chiambretti, complimenti per la tv Parla la rivelazione dell'anno: diventerà un «guastatore di grandi eventi» Chiambretti, complimenti per la tv Oltre al Festival di Sanremo «guasterà» per Raitre il Giro d'Italia e la Biennale Cinema - Dice: «Sono inimitabile; il mio stile consiste nell'esaltate l'essenza della tv, cioè la diretta» - «La mia risorsa sono le idee: ne ho tante, in continuazione, forse troppe» - La televisione? «E' il nulla delle immagini che riproduce il nulla della vita» TORINO — Piero Chiambretti, angelo della neotelevisione, ricomparirà su Raitre in cinque blitz di 30 minuti per le serate finali di Sanremo. Titolo della nuova incursione: Complimenti per il Festival. Trentadue anni, torinese d'adozione, Chiambretti cammina instancabile verso l'empireo del villaggio elettronico: personaggio rivelazione dell'anno tv con il suo Complimenti per la trasmissione (che ha regalato a Raitre ascolti impensabili), inviato calcistico nel domenicale Va Pensiero, ora si prepara alla trasferta sanremese dove calerà, 'Come un guastatore; nel cuore del Grande Evento. Dice: 'Sarò un irresponsabile cronista piazzato nel bar accanto all'entrata artisti dell'Hotel Ariston, pronto a pizzicare divi e divettt Per esempio: vedo arrivare Little Tony? Mi fiondo fuori dal bar, mi sdraio sul cofano della sua auto e gli dico "Ciao Tony! Da quanto non ti lavi i capelli?"'. Anche a Sanremo le sue improvvisazioni avranno il taglio di una iperreale commedia familiare con la Gente Comune nel ruolo di protagonista: «7n ogni serata ospiterò una famiglia estratta a sorte che avrà diritto all'andata e ritorno in pullman, più la colazione al sacco". Chiambretti sfoggia parole passeggiando nel tinellino high tech della sua casa torinese. Dice molto di ciò che pensa e non pensa molto a ciò che dice, ma senza averne l'aria Pensa che la televisione sia un carillon e non un elettrodomestico. Pensa che la televisione sia sintetica e che lui stesso -sia nel pieno della sintesi". La sua dote migliore, come intervistatore, è di stare sempre una domanda avanti rispetto alle risposte dell'intervistato, in un perpetuo gioco di spiazzamenti, n suo segreto è intrappolare il teleutente in una rete di gridolini, sorrisi, perturbazioni di senso e aforismi d'antropologia domestica. Ha una sicurezza sciita nel proporsi davanti alla telecamera ('Buon giorno, sono la televisione»), e una rapidità mediterranea nel farsi aprire la camera d'albergo di Diego Armando Maradona I-Diego apri, sono un amico di Pizzul»). La sua neotv viaggia rigorosamente in diretta e il suo profeta sa essere fulmineo quanto uno zoom, imprevedibile come l'asso in un mazzo. In viale Mazzini oggi riceve sorrisi e vellutate felicitazioni. Ha carta bianca e l'incontenibile fiducia del direttore Guglielmi. Transita negli uffici dei funzionari e lascia bigliétti rosa ai seriosi capistruttura: 'Ti amo, firmato Chiambretti-. E i soldi? 'Spero di diventare miliardario, ma per ora niente. Quando scendo in viale Mazzini dico: ragazzi vedete di darmi qualcosa in più, ma se non volete lo faccio gratis. Loro si inteneriscono. Qualche volta insistono per aggiungere spiccioli al mio contratto. Non era mai successo". Dice: 'Nella mia pazzia sono un grande razionale*. Ricordando i fasti di Complimenti per la trasmisione confessa: 'L'idea di viaggiare dentro alla scatola magica mi dava la vertigine". Spiega: «/{ mio stile consiste nell'esattore l'essenza della tv, cioè la diretta. Esempio: in unico piano sequenza io busso alla porta della famiglia, acchiappo il sorriso, proseguo per il salotto, inquadro i fiori, il quadro, la prole festante, la nonna sbalordita, mi allungo in anticamera, nel corridoio e finisco con la telecamera in cucina direttamente sulla pentola dove stanno bollendo le cozze. Ecco la televisione: il nulla di un'immagine che riproduce il nulla della vita». Dice: 'Senza la diretta la neotv smette di essere il nulla per diventare un nonnulla". E ancora: 'Senza la diretta la neotv è impensabile, come pretendere di usare la cornet¬ ta del telefono per fare la doccia». E ancora: 'La neotv va cotta e mangiata. Usata subito. Gettata». Non lo impensierisce il nulla, non lo impensierisce il troppo: "La mia risorsa sono le idee. Ne ho tante. Troppe. La loro abbondanza mi dà il coraggio di buttare molto». Promette: 'Non rifarò nuli più Complimenti per la trasmissione». Eppure Raitre la sta riproponendo in replica domenicale. Lui alza le spalle. L'idea non gli piace. Anche se fa più di un milione e mezzo d'ascolto? Si limita a un sorrisetto: 'Strano, no?». I suoi molti progetti futuri li tiene per sé. O quasi. La sua «neointuizione» è questa: comparire laterale agli eventi per smontarli «come un giocattolo». Dopo l'incursione a Sanremo, Chiambretti seguirà il Giro d'Italia (un collegamento, sempre su Raitre, all'arrivo di ogni tappa) con perlustrazione degli alberghi dove si accampano i ciclisti, in compagnia del proprio irragionevole microfono. Dopo le due ruote: la settima arte. Ritroveremo Chiambretti in Laguna alle calcagna della Biennale Cinema E poi? «Poi si vedrà». Paura di imitazioni o scippi? 'Possono rapinarmi un'idea. Ma imitarmi no. Imitarmi mai». Pino Corrias Chiambretti re della neo tv

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