Tutti potranno fare Grana e S. Daniele? di Renzo Villare
Tutti potranno fare Grana e S. Daniele? Convegno Assalzoo sul mercato unico Cee del '93 . \ - ■ • ■ 1 ■ Tutti potranno fare Grana e S. Daniele? Pericoloso il principio del «mutuo riconoscimento» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — *Ogni giorno che passa ci avvicina alle scadenze comunitarie del 1993 e la posta in gioco si fa più elevata per lutti coloro che vogliono svolgere un ruolo da protagonisti nel Mercato europeo che vale 320 milioni di consumatori» : lo ha detto Francesco Ferrari, presidente dell'Associazione alimenti zootecnici alla giornata di studio sul Mercato unico, organizzata dall'Assalzoo. Tre rappresentanti della Cee—Heine, Trojan e Matterà Ricigliano — e il direttore del ministero dell'Agricoltura, Saccomandi, hanno tracciato un'analisi su quanto già è stato fatto e su quanto resta da fare per affrontare adeguatamente la scadenza del 1993 che sancirà la libera circolazione di uomini, capitani, beni e servizi. I timori e le prospettive della nostra zootecnia, l'armonizzazione delle norme fiscali valutarie, i problemi posti dalla legislazione veterinaria, dalla questione agricolo-monetaria e dalla tutela della qualità del prodotti hanno occupato gran parte dei lavori. Saccomandi, parlando dei prodotti agro-alimentari, ha ricordato ad esempio che la loro liberalizzazione nella Cee in realtà già esiste. Ha invece messo in guardia da quelle che ha definito vere e proprie «tagliole» per il settore, tra le quali la principale è quella che afferma il principio del «mutuo riconoscimento» dei prodotti. Questa norma — ha affermato il direttore del ministero dell'Agricoltura — rischia di determinare un 'abbassamento della qualità e l'annullamento dei grandi sforzi compiuti proprio per ottenere un prodotto di qualità'. Ha portato ad esempio il «parmigiano reggiano», il «grana padano», il prosciutto di Parma e quello di San Daniele ed altri ancora che, se non tutelati da una precisa legislazione nazionale ed europea, rischiano di poter essere «copiati» dagli altri Paesi comunitari a danno evidentemente della qualità. «Si tratta di un problema molto importante — ha concluso — e per questo il ministero dell'Agricoltura sta preparando un memorandum da presentare a Bruxelles». Matterà Ricigliano, dirigente della commissione Cee, ha analizzato gli obiettivi, gli strumenti e le politiche di accompagnamento, tra cui quella agricola, da realizzare per il Mercato unico europeo. Ha ricordato le numerose ini¬ ziative già adottate in Belgio, in Francia, in Germania e in Gran Bretagna più incisive di quelle che, sino ad ora, sono state fatte In Italia Ha ricordato ad esempio quella inglese, voluta dalla stessa Thatcher: un servizio telefonico permanente a cui tutti gli inglesi si possono rivolgere per spiegazioni e consigli sul Mercato unico e che porta proprio il numero 1992. L'incontro, che è risultato molto costruttivo per l'approfondimento dei comportamenti in vista del Mercato unico, non solo da un'angolazione agricola, è terminato con un ampio dibattito dal quale è emerso fra l'altro come dalla nuova scadenza Cee ci si attenda grandi mutamenti per tutte le attività produttive e perciò anche per l'industria italiana dell'alimentazione animale. Non è mancato un riferimento alla recente proposta Cee di utilizzare più cereali nella produzione di mangimi ammali. La unanime posizione è stata quella da sempre sostenuta dall'Assalzoo: si a maggiori quantitativi di cereali, no deciso ad un aumento dei costi sulla produzione mangimistica che si verificherebbe qualora la proposta comunitaria non fosse giustamente equilibrata. Renzo Villare
Persone citate: Francesco Ferrari, Heine, Matterà Ricigliano, Saccomandi, Thatcher, Trojan
Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Milano, Ricigliano, San Daniele
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