In pericolo gli orti «familiari»

In pericolo gli orti «familiari» Il decreto sulle acque destinate al consumo mette fuori legge molti pozzi In pericolo gli orti «familiari» Sono quelli situati in genere vicino alle cascine - In in ampia area (circa 12 ettari) che circonda i pozzi di acqua potabile è vietato l'uso di pesticidi e concimi chimici Il decreto del Presidente della Repubblica del 24 maggio 1988 uscito sul supplemento ordinarlo della G.U. 152 del 30 giugno 1988, nello- stabilire i requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano causa ulteriori limitazioni all'attività agricola. Queste derivano dall'aver fissato zone di tutela assoluta, zone di rispetto e zone di protezione delle acque destinate al consumo umano. In particolare le zone di rispetto sono costituite da un raggio non inferiore a 200 metri rispetto al punto di captazione dell'acqua. In queste zone, ciascuna delle quali si estende, come si può determinare con un semplice calcolo, su ettari 12,56, non è possibile, tra l'altro, accumulare concimi organici, spandere pesticidi e fertilizzanti, far pascolare o sostare il bestiame. Su molte regioni è in fase di censimento il numero di pozzi che forniscono anche acqua potabile, ma fin da ora si può prevedere che molte migliaia di ettari di terreno non potranno essere razionalmente coltivate se è vero, ed è vero, che non è possibile attuare le più diffuse colture senza che queste possano essere difese dalle più agguerrite avversità parassite e dalle erbe infestanti. Il provvedimento colpisce soprattutto le piccole aziende dove più frequenti sono i punti di captazione dell'acqua, cioè i pozzi, ad uso anche familiare. C'è subito da chiedersi cosa sarà di quegli orti, vicino alle case e non solo degli imprenditori agricoli, dove il proprletrio dell'abitazione, per rendersi sempre più indipendente dall'acquedotto pubblico, ha scavato un pozzo per attingere acqua potabile per la casa ed acqua irrigua per l'orto familiare? Con questo decreto la maggior parte degli orti non potrà più essere coltivata, in quanto oltre ai trattamento antiparassitari e diserbanti è largamente usato il seme confettato contenente anche un po' di insetticida per salvaguardare la giovane piantina da un eventuale attacco di insetti. Negli orti vi sono spesso vite e fruttiferi ai quali è indispensabile eseguire un minimo di difesa. n legislatore facendo un uso improprio della parola pesticidi che deriva dalla traduzione di «pesticides» che comprendono soprattutto insetticidi e secondariamente anticrittogamici, potrebbe aver escluso i diserbanti da questa limitazione. Ciò in quanto le erbe infestanti non sono né insetto né crittogame. Nel fissare le limitazioni suddette si sarebbe dovuto tenere in considerazione almeno la tessitura e la pendenza del terreno intorno al pozzo prima di generalizzare la norma. In moltissimi casi l'area di rispetto comprenderà diverse proprietà. Possono i vicini senza pozzo essere vincolati dal pozzo del vicino? In particolare nei terreni in pendenza la limitazione all'esercizio dell'agricoltura a valle della presa d'acqua ricorda la famosa favola del lupo e dell'agnello in quanto notoriamente l'acqua della falda non può risalire le pendici. In questi 12 ettari circa che circondano un pozzo con acqua potabile è vietato anche l'uso dei concimi chimici ed anche per questi motivi le perplessità sul nuovo decreto aumentano in quanto un giusto apporto di elementi fertilizzanti è indispensabile in qualsiasi agricoltura. Si tralascia il commento sullo smaltimento dei liquami depurati sempre nella stessa superficie di rispetto. Comunque, le vecchie cascine del Nord, case coloniche al Centro e masserie al Sud Italia, per secoli sono state caratterizzate oltre che dall'abitazione del proprietario da un annesso per l'allevamento del bestiame e da un pozzo per il rifornimento dell'acqua senza che si verificassero in- convenienti. n legislatore deve intervenire sui limiti della presenza di elementi non desiderabili nelle acque potabili senza pretendere per queste l'assoluta purezza. Ciò del resto è stato detto fin da Paracelso che diceva la «dose fa il tossico» ed è stato ribadito recentemente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha elevato per i propri comuni diserbanti i limiti di tolleranza fissati dalla Cee. Sui dati indicati dall'Oms e dall'Ente Protezionistico degli Usa (Epa) il ministero della Sanità dovrà rivedere i valori delle direttive Cee come del resto già ha iniziato per i più comuni diserbanti. Se le cose restassero così l'agricoltore che esegue una razionale coltivazione intorno ai pozzi contenenti acqua potabile può essere accusato di reato e punito con una ammenda da lire 250.000 a 2 milioni e con l'arresto fino a tre anni. Gino Covarelli

Persone citate: Gino Covarelli, Paracelso

Luoghi citati: Epa, Italia, Usa