Uccise due donne, giallo a Sassari

Uccise due donne, giallo a Sassari Uccise due donne, giallo a Sassari L'assassino, che è riuscito a fuggire, ha usato un paio di forbici - Le vittime sono una ragazza di diciassette anni e un'anziana vedova - Tra le ipotesi quella del delitto passionale SASSARI — Le ha uccise con un paio di forbici, tagliando loro la gola. Poi è scomparso. E da ieri mattina i 3500 abitanti di Usini, centro a undici chilometri da Sassari, vivono in un incubo che sembra tratto da un film dell'orrore. La psicosi è contagiosa, si va alla ricerca di un indizio che inchiodi l'assassino di Giuseppina Carni, 84 anni, e di Maria Francesca Pistidda, 17 anni, vittime di una violenza inspiegabile. Ma nel paese sconvolto sembrano girare a vuoto anche le indagini dei carabinieri. Il duplice omicidio ha gli elementi caratteristici di un giallo: una ragazza seminuda e con una sciarpa nera legata a un polso, una vecchina forse eliminata perché scomoda testimone, un movente oscuro: delitto passionale o rapina? Le tracce e gli indizi sono scarni. Ci sono quei due corpi scoperti ieri, intorno alle 10, in una casetta dalla facciata color ocra, in via Piave, alla periferia di Usini. Un'abitazione recente, unifamiliare, a dir poco modesta. Perché dovrebbe aver richiamato l'attenzione dei rapinatori? Ma gli interrogativi sono tanti Verso le 10 di ieri un passante ha notato macchie di sangue davanti all'ingresso della casetta di Giuseppina Canu. E' scattato l'allarme, sono arrivati I carabinieri, la porta è stata forzata: dietro tanto sangue e due donne con la gola tagliata. I primi controlli hanno offerto una sola certezza: il delitto risaliva al massimo a due ore prima. E' stata inoltre esclusa l'ipotesi che la ragazza sia stata violentata dall'assassino. E' stata fatta una ricostruzione dell'omicidio. Tra le 8 e le 9 di ieri, qualcuno è entrato nella casa di vìa Piave. Dentro c'erano Giuseppina Canu, vedova da anni, e Maria Pistidda che le faceva com¬ pagnia durante la notte. Da qui in poi, si possono fare soltanto ipotesi. All'interno dell'abitazione nessun segno di scasso, pare non manchi niente. L'assassino (uno o più) ha immobilizzato la ragazza legandole i polsi con una sciarpa nera. Poi ha preso da un cassetto della cucina un paio di forbici. Con l'arma in mano, il «bruto» si è lanciato contro le vittime. Franca Pistidda si è liberata: con indosso solo gli slip, i collant e una maglietta infilata a metà ha cercato di sfuggire all'assassino che la inseguiva stringendo in pugno le forbici. E' riuscita a fare qualche passo, poi é crollata a qualche metro di distanza dall'ingresso dell'abitazione. L'assassino l'ha riportata all'interno e l'ha finita colpendola alla gola. Così come aveva fatto con la vedova. Poi è scomparso. A Usini nessuno ha visto o sentito qualcosa degno di nota. Decisi a risolvere il giallo, gli investigatori scavano nel passato della diciassettenne. Carina, capelli castani, viso rotondo, Franca Pistidda non aveva concluso la scuola media. Era fidanzata con un coetaneo: in casa già si parlava di matrimonio, il ragazzo era ben visto dal genitori. Franca frequentava, la sera, un corso professionale e intanto cercava di dare un contributo al magro bilancio familiare. Di mattina faceva da baby-sitter alla figlia di una cugina, la sera si trasformava in dama di compagnia dell'anziana vedova. Venerdì notte aveva deciso di dormire nell'abitazione di via Piave e lì ha incontrato l'assassino. Un innamorato respinto? Un maniaco che provava per Franca un'attrazione morbosa e inconfessata? Sono le uniche ipotesi alternative a quella di una rapina finita in un massacro. Corrado Grandesso

Persone citate: Corrado Grandesso, Giuseppina Canu, Giuseppina Carni, Maria Francesca Pistidda, Maria Pistidda

Luoghi citati: Sassari, Usini