Nube tossica da un cargo chimico

Nube tossica da un cargo chimico Nube tossica da un cargo chimico L'allarme a Siracusa è durato dodici ore -1 fumi provocati dàlia decomposizione di fertilizzanti - Pronta a intervenire la Protezione civile, ma la città è stata «salvata» dal vento SIRACUSA — Allarme ecologico nella zona industriale di Priolo. Una nube tossica, sprigionatasi da una nave carica di fertilizzanti, ha tenuto in allarme gli abitanti dei centri della fascia costiera fra Augusta e Siracusa. Sono state necessarie dodici ore di lavoro dei vigili del fuoco e degli uomini della Capi1 taneria di porto per interrompere un lento processo di combustione dei prodotti fertilizzanti contenuti nelle stive del mercantile Ci nazionalità egiziana «Ezz el Din» di 5000 tonnellate ancorato al pontile dell'Agrimont. Dodici ore di apprensione per i dirìgenti deUo stabilimento e per gli esperti della Protezione civile, attenti ai bollettini dell'ufficio meteorologico dell'Aeronàutica militare. Si temeva, infatti, un cambiamento di direzione del vento che, soffiando da Ponente, teneva la nube tossica lontana.dalla costa. 'Se le sostanze inquinanti si fos¬ sero dirette verso i centri abitati —dicono adesso alla prefettura di Siracusa — ci avrebbero creato non pochi problemi. Queste sostanze possono provocare arrossamenti della pelle e irritazione delle mucose». Tuttavia, sempre in prefettura, assicurano che la situazione è sempre stata sotto controllo. L'incendio si è sviluppato intorno alle 2 dell'altro ieri notte nella stiva numero uno della nave egiziana che stava caricando fertilizzanti complessi del tipo «15-10-21» (i numeri indicano le percentuali di fosforo, azoto e potassio). Più che di incendio vero e proprio si deve parlare di un processa di decomposizione chimica originata da una scintilla prodottasi per motivi che sono ancora da accertare. 'Tale decomposizione — ha precisato l'Agrimont con un comunicato — avviene senza sviluppo di fiamme o rischi di esplosione, produce soltanto fumi». E sono stati proprio questi fumi a provocare le preoccupazioni maggiori. Il prodotto della combustione, in gran parte ossido di azoto, si è addensato sulla zona industriale di Priolo. All'interno dello stabilimento i vigili del fuoco e il personale del servizio antincendio interno, muniti di maschere, cercavano di immettere acqua nelle stive nel tentativo di fermare la combustione. Intanto, a Siracusa, il prefetto Luigi Caselli si univa alla commissione di sicurezza e mobilitava le strutture della Protezione civile. E' stato messo in stato di preallarme l'apparato dei rimorchiatori. 'Se fosse cambiata la direzione del vento — dicono in Prefettura — avremmo spostato la nave al largo; il più lontano possibile dalla costa». Per fortuna non è stato necessario. Nel primo pomeriggio la decomposizione del prodotto è stata fermata. La nube si è dispersa seguendo la direzione del vento. L'allarme è cessato, ma l'episodio di ieri non fa che aumentare le preoccupazioni sulla sicurezza nella parte industriale di Siracusa. Una zona a rischio dove sono concentrati ima decina di impianti petrolchimici nati fra gli Anni Cinquanta e Sessanta sull'onda di ima Industrializzazione che, se ha fornito posti di lavoro (10 mila dipendenti compresa l'occupazione indotta), ha anche devastato l'ambiente in una delle regioni più belle e ricche di testimonianze del passato della Sicilia- Lungo una decina di chilometri di costa gli stabilimenti industriali si susseguono senza soluzione di continuità e spesso sono stati al centro di Incidenti n caso più drammatico è avvenuto cinque anni fa. L'incendio di uno stabilimento per la produzione di etilene provocò una fuga generale dal centri di Priolo e Melllli. Nino Amante

Persone citate: Luigi Caselli, Nino Amante, Ponente, Priolo

Luoghi citati: Augusta, Sicilia, Siracusa