«La Rivoluzione francese né socialista né comunista»

«La Rivoluzione francese né socialista né comunista» Bobbio: fu un'espressione autentica della dottrina liberale «La Rivoluzione francese né socialista né comunista» Intervista a un settimanale - Replica Occhetto: c'è una terza via tra socialismo e capitalismo ROMA- -,'ercciità della rivoluzione francese, i rapporti tra pensiero liberale e pensiero socialista sono i temi di un'intervista rilasciata dal senatore a vita Norberto Bobbio all'Espresso. Riferendosi ad alcuni passaggi di due interviste sulla rivoluzione francese fatte la Scorsa settimana dal periodico a Craxi e a Occhetto, Bobbio afferma che «Za dichiarazione del 1789 non è ni socialista né tantomeno comunista, ma l'espressione autentica della dottrina liberale, n pensiero liberale e quello socialista sono, nelle rispettive dottrine, diametralmente opposti. Ciascuno — aggiunge Bobbio — può scegliersi gli antenati che vuole, ma non può scegliersi qualsiasi antenato se vuole mantenere la propria identità. Sono davvero sicuri il psi e il pei che il grande fallimento storico del socialismo, e il fatto che oggi viviamo in società trionfali per il capitalismo, significhi davvero che bisogna rinun¬ ciare all'idea di superare V individualismo della società liberale incarnatosi nella proprietà privata ?». Alla domanda se ciò non significhi proporre di riabilitare il collettivismo, il senatore risponde: «iVbn lo so: è il mio grande dubbio. Non mi sento di dare una risposta. Però non capisco come altri facciano a darla a cuor leggero. Soprattutto il pei perché è il partito che del comunismo porta il nome. E una volta arrivati al di là del guado, come il pei sembra intenzionato a fare, quel nome non avrebbe più ragione di esistere». Bobbio si rivolge ad Occhetto con questa domanda: 'Ti rendi conto cosa c'è alla fine della strada che hai imboccato? Te latenti di fare questo salto? Se te la senti non puoi allora fare finta di niente, non puoi annullare la tua storia con una frase». Riferendosi a Craxi fi senatore osserva che «una volta la sinistra parlava di nazio¬ nalizzazioni, ora parla di privatizzazioni delle poste, delle ferrovie, della scuola Ma questo noti è storicamente il contrariò di quel che è sempre fiato il programma del serialismo riformista? Oggi modernizzazione è diventata Ut parola corrente del linguaggio socialista, ma l'idea-forza di tutti i movimenti socialisti fino a ieri si poteva riassumere in un'altra parola, questa si forte, fortissima, carica di un forte contenuto emotivo: emancipazione. Sostituire l'ideale dell'emancipazione con quello della modernizzazione non mi pare una grande conquista Anzi, è una perdita secca dei valori ideali che hanno ispirato la sinistra da più di un secolo. Sono, molto preoccupato». Secondo Bobbio «non sarebbe una cattiva idea che psi e pei discutessero in un convegno comune il tema detta loro identità; i due partiti dovrebbero prendere sulle loro spalle uniti il peso di una discussione così importante». . •Vorrei rassicurare Bobbio: io sono convinto che la lotta non solo per l'emancipazione, ma anche perla liberazione delle donne e degli uomini è soltanto agli inizi. Su questo possiamo impegnarci insieme con rinnovata freschezza di idee e di entusiasmo». Cosi Occhetto risponde al senatore a vita. E aggiunge che «in primo luogo l'obiettivo» delle sue riflessiorA'nm era quello di arrivare al di là del guado, di abbandonare la sponda delle idee del socialismo, per guadagnare quelle del liberismo capitalistico, ma esattamente il contrario ti senso della mia intervista va ricercato proprio nel rifiuto della scelta secca tra socialismo reale e capitalismo reale, alfine di aprire una ricerca che non contrapponga, ma congiunga ad un livello più alto, i due grandi ideali della libertà e dell'uguaglianza». (Ansa)

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