Quel dramma è già un copione di Stefano Reggiani

Quel dramma è già un copione I FILM SUL TRAGICO AMORE E I SUOI ENIGMI Quel dramma è già un copione CERTO, una grande storia d'amore, come quelle che potevano piacere al cinema di una volta, i! principe che si uccide con Cenerentola, la ragion del cuore prima della ragion di Stato, l'erede di un trono e l'anonima Maria Vetsera. Se il conformismo non gli avesse impedito di uccidersi, anche il duca di Windsor con Wally Simpson sarebbe divenuto un eroe romantico. Nello stesso tempo, una storia modernissima, adatta ai nostri giorni, col sospetto che vince sull'amore: si sono uccisi o sono stati uccisi? La ragion di Stato si è mascherata da ragion del cuore? Sia che la si guardi con l'occhio romantico, sia che la si contempli con l'occhio politico la tragedia di Mayerling (è passato giusto un secolo) sembra un copione per il cinema. Del resto, il cinema è un mal di famiglia. Prendete la madre dell'arciduca Rodolfo, la principessina Sissi: oltre la serie interpretata da Romy Schneider, occhieggiano Visconti, Szabo e chissà quant'altri. Il primo Mayerling è vecchiotto, è del '36, ed è inevitabilmente dedicato all'amore. Aveva interpreti oggi mitici, già allora un po' pietrificati: Charles Boycr e Danielle Darrieux. A pensarci bene sono i modelli ideali ai quali affidare un amore così disperato, così, chiacchierato: sapevano morire con dignità. Sul culto di Danielle Darrieux un autore moderno, Paul Vecchiali, ha fondato tutto il suo melodramma cinematografico. Confrontate, per avere una verifica, con i volti del remake più recente, Omar Sharif e Cathenne Deneuve, disperati amanti del Mayerling diretto nel '67 da Terence Young. Diciamo la verità, Sharif ha sempre quello splendore da barbiere con la lacrima tremula all'occhio che fa giustamente rimpian¬ gere il film del '36, diretto da Litvak. Se tuttavia dovessimo esprimere una preferenza, nella filmografia mayerlinghiana, andrebbe, pur con tutte le cautele, al film diretto nel '75 da Jancsó, Vizi privati, pubbliche virtù. Qui l'ipotesi politica è abbracciata piuttosto esplicitamente, ma la pressante ragion di Stalo non toglie mistero è. profondità alle immagini, dove la trasgressione ha la sua parte, secondo le inclinazioni libertarie degli anni. Intorno al presunto suicidio di Rodolfo e Maria è un fiorire di corpi nudi, vizi pubblici contro' iì volere dell'imperatore. Il re-, gista disse: «Questo è un apologo sulla libertà; ma IO trascinarono in tribunale con l'accusa di oscenità e il film spari presto dalla circolazione, prima che si potesse valutarne la carica eversiva. Resta un rammarico: che lo scandalo ci avrebbe forse aiutato a capire la tragedia personale e politica dei due amanti. Stefano Reggiani Omar Sharif e Catherine Deneuve in un'immagine di «Mayerling», di Terence Young