Celentano: «Bravi mi avete assolto» di Fulvia Caprara

Celentano: «Bravi, mi avete assolto» Roma, il cantante commenta la sentenza dei giudici di secondo grado Celentano: «Bravi, mi avete assolto» Dice: «Sarei pronto a ripetere il messaggio sulla caccia, ma in un altro modo» - «Sono contento che il caso giudiziario abbia fatto parlare della cosa che mi sta più a cuore: la non violenza» - «Non ho nostalgia del video: ero stato invitato all'ultimo Fantastico ma ho rifiutato» - «Con Montesano e Banfi la tv è tornata indietro di 15 anni» ROMA — Sono bastate tre ore e mezzo d'udienza, in un'aula fredda ma affollatissima del Palazzo di Giustizia di piazzale Clodlo, per decidere ieri mattina che Adriano Celentano è ancora una volta Innocente. I giudici di secondo grado lo hanno assolto in appello con formula piena dai reati di 'attentato contro i diritti politici del cittadino» e «violazione delle leggi elettorali; confermando il proscioglimento sancito dalla Corte d'assise di Roma nel giugno scorso. Quel monologo, pronunciato la sera del 7 novembre '87 alla vigilia del referendum, e quella frase, che incitava i cittadini a scrivere sulla scheda - La caccia è contro l'amore non la vogliamo; non furono reato: le impugnazioni proposte dal sostituto p.g. Ettore Maresca e dal pubblico ministero Antonio Marini sono state respinte e ora l'unica possibilità che si riparli del caso dipende dalla decisione del magistrato Maresca di ricorrere in Cassazione. •Mi sento bene. Dopo la sentenza di primo grado, avevo abbastanza fiducia nell'assoluzione, anche se so che, quando i giudici si chiudono in camera di consiglio, le incognite possono sempre saltar fuori». Infreddolito, mansueto, educatìssimo. Adriano Celentano, alla seconda tappa della sua vicenda giudiziaria, sembra aver acquistato in maturità. L'anno di riposo che si è concesso al termine dell'avventura di Fantastico lo ha fatto molto meditare, ma ancora non gli ha ridato la voglia di nuove esperienze. 'Tutto questo ha sicuramente contribuito a far parlare dei temi che mi stanno a cuore, degli animali e del loro sterminio. E ne sono contento. Sarei pronto a ripetere in ogni occasione il messaggio sulla caccia, naturalmente senza fare l'errore che ho fatto». A Roma, Adriano è arrivato il giorno prima dell'udienza in compagnia della moglie Claudia Mori: una sosta brevissima, giusto il tempo del processo, e poi via di nuovo a Milano. 'Non ho provato nessuna nostalgia per i tempi in cui ero impegnato con Fantastico e non lo avrei rifatto per nessun motivo. Ho guardato qualche volta Montesano e mi ha divertito, ma credo che con il suo spettacolo la Rai sia tornata indietro di dieci, quindici anni». Sorridente, in completo grigio, camicia viola, cravatta bianca, il molleggiato ha valutato con il suo metro il successo di pubblico degli show di questa stagione di Raiuno: 'Sia Montesano che Banfi • hanno avuto una grandissima audience: penso che sia stato l'effetto dello scombussolamento provocato da me. E' come quando c'è un corto circuito: si accendono per un attimo tutte le luci e magari s "illumina anche una lampadina rotta come lo spettacolo del sabato sera». 'Mi hanno invitato ad andare a Fantastico come ospite — ha raccontato ancora il molleggiato — ma non ne avevo voglia e ho rifiutato. Ci sono anche state manovre di avvicinamento non ufficiali che preludevano ad eventuali proposte di farmi tornare in video: ma il convincimento era scarso, sia da parte mia che da parte loro». Nell'aula giudiziaria, giudicata da Celentano 'veramente tristissima», sono rimbalzate di nuovo ieri le immagini di quello sconclusionato sabato sera: le foche bianche in preda al lamenti, le piroette della Parisi, il gesticolare di Boldi e l'aria sfatta del conduttore che rettificava l'invito rivolto ai telespettatori. 'Sì, mi sono sentito molto responsabile: quando si esprime un parere così netto c'è sempre la possibilità dì andare a cozzare contro le idee degli altri. Ma non penso di avere approfittato di nulla, se non della mia popolarità, che mi ha dato il modo di po¬ ter parlare davanti a tanta gente di un tema che mi sta così a cuore come la non-violenza». n sostituto procuratore generale Ettore Maresca,.che ieri ha chiesto per Celentano la condanna ad un anno di reclusione e a 200 mila lire di multa, ha usato più volte, nella sua requisitoria, il termine •inganno»: 'Non ho ingannato nessuno e non penso che basti parlare in televisione per convincere la gente a fare qualcosa in cui non crede. I telespettatori non sono pazzi, hanno un cervello e sono in tanti: quando hanno spento la tv perché ho detto di farlo, l'hanno spenta solo perché ne erano convinti». Alla notizia della nuova assoluzione Claudia Mori ha buttato le braccia intomo al collo dell'avvocato difensore del marito, Adolfo Gatti: •Spero di non aver mai più bisogno di lei», ha detto senza frenare l'entusiasmo. Ma Adriano, che dice di non avere in questo momento nessuna ispirazione, di sentirsi come uno che ha corso tanto e che si è fermato per guardarsi intorno, lo ha messo in guardia: »Non è vero: potremmo ancora aver bisogno di lei.. Anzi, se decido dì fare una nuova trasmissione, è meglio che si prepari». Fulvia Caprara Adriano Celentano davanti ai giudici, durante la deposizione

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