Tomba torna nella sua America

Tomba torna nella sua America Ai Mondiali del Colorado l'azzurro divide già la ribalta con Girardelli ; Tomba torna nella sua America I due successi di Calgary garantiscono ancora le simpatie del pubblico nordamericano - Molti dei contratti promessi al bolognese sono legati alle perfonhances di Vail - Il problema adesso è quello di sfuggire alle pressioni DAL NOSTRO INVIATO VAIL — Quelli che vanno ad iniziare domani sulle nevi belle di Vail e Beaver Creek, Colorado, nel cuore della White Riyer National Forest, saranno i mondiali di Tomba e Girardelli. Almeno questo hanno lasciato intendere le vicende di Coppa ricche di spettacolo e tensione, dominate finora dall'ansia di vittoria di Alberto e dalla ritrovata grandezza di Marc. Alberto Tomba, dopo gli splendori della passata stagione e le due medaglie d'oro conquistate alle Olimpiadi di Calgary, ha infiammato anche la fantasia del pubblico nordamericano, per tradizione molto sensibile al culto dei miti. C'è grande attesa per le sue imprese, non solo da parte nostra e dei tifosi del nostro, e non è avventato affermare che dal successo in questi mondiali dipende persino una buona parte dei miliardi che l'International Management Group, che da quest'anno cura l'immagine del campione, ha promesso in avvio di stagione al ragazzo e alla Fisi. La quale, ci dicono, sarebbe troppo cauta nell'approvare i contratti che la società diretta da Gino Marchese avrebbe già presentato per la firma. In ogni caso è evidente che le gare di Vail, per Tomba, sono importantissime anche sul piano economico, oltre che su quello sportivo, specie se si considera che la Lavazza, sponsor della Coppa del Mondo e pure di Tomba, con il quale l'azienda ha già girato uno spot pubblicitario, ha deciso da tempo di far coincidere i mondiali con il lancio in grande stile del suo prodotto sul mercato nordamericano: inutile aggiugere a quanto servirebbero, in questa chiave, gli eventuali successi dell'eroe e la conseguente crescita della sua popolarità e simpatia. La difficoltà dell'azzurro a ritornare alla vittoria, dopo il primo posto ottenuto in slalom a Madonna di Campiglio, unico successo, ha fatto molto discutere in questi due mesi di Coppa. Fiumi di inchiostro, mari di giudizi, oceani di parole sono stati impiegati per tentare spiegare al mondo, con scarso successo in verità, la crisi vera o presunta del campione. Anche noi vogliamo dire la no¬ stra, e ciascuno è libero di interpretarla come meglio crede. E' vero che Alberto si è allenato poco in estate, soffocato dall'orgia di elogi e di festeggiamenti seguiti alla sua incredibile stagione di trionfi. E' vero e tuttavia naturale, se si pensa al carattere estroverso e alla spontaneità che sono state, insieme con la pura classe, le cause principali dell'esplosione del ragazzo. Chiudere Alberto in gabbia, cercare di limitarne gusti e abitudini, sarebbe come spegnere una fiamma che l'anno scorso è diventata incendio e che arderà ancora, se la for¬ tuna gira, basta analizzare le ultime gare, con l'azzurro sempre sul podio ad un soffio dalla vittoria. Ma una certa pigrizia estiva negli allenamenti, con qualche chilo di troppo dovuto all'abbandono ai piaceri della tavola, non può spiegare del tutto la stagione finora non felicissima di Alberto Tomba. Ci sono state e ci sono ancora pressioni di ogni tipo, dovute all'improvvisa e pesante popolarità, e le nuove responsabilità sono diventate un duro fardello da trascinarsi appresso fra i pali. A nostro avviso Albertone Tomba, assediato com'è da pensieri ossessivi di vittoria, si è comportato fin troppo bene in questo scorcio di stagione che è soprattutto di assestamento tecnico e psicologico, e così va letta anche nei risultati, magari non esaltanti per chi chiede sempre la luna ma pur sempre degni di un grande campione. Il cammino inverso, in un certo senso, è stato invece compiuto da Marc Girardelli, tornato nell'Olimpo dello sci, accanto ai grandissimi di tutte le epoche, dopo un paio d'anni di deludente silenzio. Soprattutto, nella stagione dell'austro-lussemburghese, sono stati esaltanti gli ultimi dieci giorni costellati di vittorie: libera e combinata a Kitzbuehel, gigante ad Adelboden, due libere più la combinata a Wengen, la bellezza di 192 punti in due week-end ed un totale di 306 punti, il che significa, Zurbriggen permettendo, e non vediamo come potrebbe non permettere, la conquista della sua terza Coppa del Mondo. Non male come biglietto da visita per i mondiali alle porte. Girardelli, con Zurbriggen, è l'unico ad aver vinto in tutte e quattro le specialità, anche se quest'anno, agli evidentissimi progressi in libera, ha fatto seguito un leggero calo in supero, dove Marc figlio di Helmut si è piazzato solo 9° a Sehadrning e 14° a Laax. Ma l'uomo è pericoloso in tutto e per tutti, specie per Albertone nostro che insieme a numerosi avversari, sulla neve e nella Sua testa, avrà da affrontare anche questa specie di invincibile mostro: noi siamo convinti che la gente farà il tifo per l'azzurro, ma basterà? Carlo Coscia

Luoghi citati: Adelboden, Campiglio, Colorado