Nizzola «E' tutto sotto controllo»
Nizzola: «È lutto sotto controllo» Per il presidente di Lega casuali i ricatti dei tifosi, infondate le voci di combine Nizzola: «È lutto sotto controllo» «I dirìgenti di club non sono gli ultimi arrivati e il campionato è regolare» - «Nel '92 parametri come in Uefa ma libera circolazione nel Mec» MILANO — Non c'è pericolo di un nuovo «caso» di calcioscommesse, come ha ipotizzato un giornale della capitale facendo riferimento a due partite della Roma, fra cui quella vinta dal Torino: il presidente della Lega, Luciano Nizzola, ha escluso il minimo dubbio sul campionato. •La situazione — ha detto — è sotto controllo. Semmai può esserci tensione per la situazione degli stadi in costruzione e per le crisi tecniche di alcune squadre. Lo stesso operaio degli arbitri viene contestato da alcune società ma si tratta di un sintomo tipico di questo periodo quando i nodi vengono al pettine'. Dunque, il campionato è regolare anche se in alcune sedi la pressione da parte della piazza, cioè della tifoseria più accesa (in particolare a Taranto, Roma e Torino) può avere dato l'impressione di dirigenti condizionati da poche persone, disposte ad alzare la voce. -Certo — ha ammesso Nizzola — esistono problemi rilevanti con ripercussioni anche sul piano finanziario ma quanto è avvenuto è un fatto casuale. Il calcio si muove nell'assoluta regolarità ed i presidenti non sono gli ultimi arrivati, come succedeva un tempo. Lo hanno dimostrato anche in questa occasione presenziando con 32 rappresentanti su 38 ad un'assemblea che poteva anche essere dimezzata a causa della nebbia'. C'erano infatti tanti presidenti (Ferlaino, Righetti, Chiampan, Corioni, Bortolotti, Scibilia, Anconetani, Mantovani) e i rappresen¬ tanti di Torino (Bonetto), Juventus (Qiordanetti), Inter (Abbiezzi). Milan (Galloni) ; il vice presidente della Reggina, Praticò, si è sobbarcato 17 ore di treno per essere presente. Dunque, una grossa dimostrazione di solidarietà con la Lega e Nizzola nel momento in cui si doveva parlare di parametri e di altri argomenti in grado di condizionare il futuro della Lega stessa che ha contraccam¬ biato con un contributo straordinario di tre miliardi e 800 milioni, vale a dire 100 milioni per società, prelevati dal fondo di garanzia, con una decisione insolita, «per venire incontro ai problemi dei club'. Quando si parla di parametri, il sindacato dei calciatori è all'erta. Campana è pronto a minacciare lo sciopero ma stavolta in viale Filippetti gli sono andati incontro. Le pre¬ messe sono per una distensione grazie alla riduzione graduale degli stessi parametri fino a raggiungere quelli previsti dall'Uefa. "Purché nel "92-93 ci sia libera circolazione nell'area del Mec ha precisato Nizzola. La piattaforma elaborata da una speciale commissione (Pellegrini, Baribbi e Bruni con gli avvocati Cantamessa e Ferrari) pre ede già una riduzione della cosiddetta «in- dennità di preparazione» dal luglio '89. L'assemblea ha concordato all'unanimità che questa è la strada giusta: la Lega si è orientata sull' ottica del sindacato cól quale si confronterà a Roma il 6 febbraio. E' prevista anche la riduzione dei compensi conteggiablli (a cominciare dai premi) con tre fasce di società: quelle che giocano nelle Coppe europee, le altre di A e quelle di B. Sarà fissato un tetto dei premi oltre il quale non verranno più conteggiati gli extra. 'Non vogliamo fare furbate — ha continuato Nizzola —, tanto è vero che si tende a privilegiare i giocatori anziani. Per quelli di 28 anni, i parametri verranno ridotti del 20% 25% per quelli di 29 anni, 30% per i trentenni. Cosi nel "92 si arriverà al tetto Uefa, che è attualmente di 3 milioni di franchi". Mentre Anconetani se la prendeva con un cronista milanese, "Colpevole' di avere scritto che Boniperti l'aveva rimproverato per il suo intervento in Lega ("Invece mi ha telefonalo e ringraziato" ha tuonato il presidente del Pisa), Nizzola chiudeva a sua volta l'argomento-Boniperti con questa battuta: «Non aggiungo altro a quanto dissi in occasione del pranzo di Natale. Il caso Juventus-Verona fu un fatto casuale, il segretario Coscarella era gravemente ammalato, possono esserci state incongruenze. Fra me e Boniperti c'è un'amicizia antica, una stima che ha radici profonde: non può essere incrinata da episodi dovuti a terze persone» ■ Giorgio Gandolfi
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