«Bush, grazia la Baraldini»

«Bush, grazia la Baraldini» «Bush, grazia la Baraldini» Duecento parlamentari firmano un appello a favore dell'italiana da sette anni in carcere a New York - Chiesta la mediazione di Cossiga ROMA — Più di duecento parlamentari hanno firmato un appello al presidente Cossiga affinché cerchi di ottenere dal presidente Bush un atto di clemenza nei confronti di Silvia Baraldini, la cittadina italiana che sta scontando una pena di 43 anni in un carcere di New York. «7/ nostro obiettivo è di raccogliere le firme di almeno la metà dei deputati e dei senatori», ha dichiarato ieri il deputato Emilio Vesce, che ha visitato la Baraldini in carcere con una delegazione dì parlamentari lo scorso dicembre. Si prevede che il presidente Bush, come vuole la consuetudine quando arriva al potere ima nuova amministrazione, concederà la grazia ad un certo numero di detenuti. E i firmatari sperano che la Baraldini, 41 anni, possa essere fra questi. Se ciò non dovesse accadere, si augurano che la donna possa comunque tornare al più presto in Italia per scontare il resto della sua pena. La Convenzione di Strasburgo, di cui fanno parte sia gli Stati Uniti sia l'Italia, permette infatti a coloro che sono detenuti all'estero di essere rimpatriati e di scontare la pena nel proprio Paese. Il disegno di legge che renderà possibile il rientro in Italia di migliaia di detenuti è già pronto, ma deve ancora essere firmato dal presidente del Consiglio e approvato dal Parlamento. I firmatari dell'appello a Cossiga sperano che il caso Baraldini possa contribuire ad accelerare l'iter della legge e colmare il ritardo dell'Italia rispetto agli altri membri della Convenzione di Strasburgo. Lo stato di salute di Silvia Baraldini, dicono ì firmatari, rende quanto mai urgente un interessamento del presidente Cossiga. La donna è stata operata due volte negli ultimi mesi, per un cancro squamoso all'utero e il carcere giudiziario di New York, dov'è attualmente detenuta, non dispone di attrezzature o di personale medico specializzato per le cure postoperative. Vesce ha detto di essere rimasto "allibilo- dal duro trattamento carcerario riservato alla Baraldini, aggiungendo che simili condizioni in Italia non sarebbero imposte 'nemmeno ad un criminale come Vallanzasca». La detenuta che si trova in carcere da 7 anni, ha accesso all'aria aperta — sul tetto dell'istituto — per la durata massima di 45 minuti alla settimana. La Baraldini nel 1984 è stata condannata a 43 anni di prigione per associazione a banda armata e favoreggiamento dell'evasione della rivoluzionaria negra Joanne Chesimard, nota anche come la "regina" del Black liberation movement. La Baraldini fu arrestata il 9 novembre 1982, quando era ancora militante del "19 maggio", un gruppo di sinistra non clandestino. Il suo avvocato, Elizabeth Fink, sostiene che la severità della pena è dovuta al fatto che la sua cliente è stata condannata in base a una speciale legge antl-mafla—il Racketeering Influence and Corrupt Organization Ad — che permette di infliggere pene molto più severe. Il Rico Act tu approvato dal Congresso per dare al giudice la possibilità di tenere in carcere più a lungo i mafiosi accusati di crimini minori. Ma secondo la Fink, il Rico Ad è stato invocato almeno una decina di volte in casi politici, tra cui quello della Baraldini. a.d. r.