Smog allarme a Milano di Francesco Cevasco

Smog, allarme a Milano Ieri raggiunti i limiti di guardia per azoto e anidride solforosa Smog, allarme a Milano Il sindaco Pillitteri invita «a usare gli automezzi solo in caso di estrema necessità e ridurre l'accensione degli impianti di riscaldamento» - «Se la situazione non migliora, lunedì chiuderemo le scuole» MILANO — Inquinamento: allarme rosso a Milano. Ieri mattina 1 livelli di anidride solforosa e biossido di azoto hanno superato la soglia di sicurezza, e sono ormai vicinissimi al livello di pericolo. E nel pomerìggio è arrivato l'appello del sindaco Paolo Pillitteri e dell'assessore all'Ecologia Piervito Antoniazzi: «Cittadini milanesi vi chiediamo di non usare, se non in caso di estrema necessità, le autovetture private. Cittadini milanesi vi chiediamo di ridurre le ore di accensione degli impianti per il riscaldamento». Domani, se la situazione non migliorerà, potrebbero addirittura essere decisi ulteriori «provvedimenti restrittivi»: dalla chiusura delle scuole alla limitazione del traffico nei quartieri dove l'inquinamento è più elevato, alla riduzione delle ore di riscaldamento nelle case private e negli uffici pubblici. L'appello (a limitare gli scarichi e, quindi, anche la produzione) riguarda pure le industrie dell'hinterland milanese. E' la prima volta, in Italia, che scatta un'emergenza di questo genere. Che cosa è successo, all'improvviso, per convincere il prefetto e il sindaco a mettere in moto la cosiddetta «fase uno» dell'allarme rosso? 'Questa mattina — ha raccontato ieri sera il sindaco Paolo Pillitteri — Milano, so- ' prattutto la zona a Nord della città, si è svegliata avvolta in una nuvola invisibile di gas nocivi. Le analisi dell'aria per tutta la giornata hanno dimostrato che la situazione non migliorava. Non c'è un quadro di pericolo immediato. Ma, come sindaco, avevo il dovere di lanciare un appello ai cittadini. Anche perché le previsioni meteorologiche purtroppo non ci consentono di sperare che la situazione cambi prima di 3-4 giorni». A Milano non si spera nella pioggia e nel vento, ma si confida nel sabato e nella domenica: meno traffico per le strade e l'attività industriale ridotta al minimo po¬ trebbero abbassare il livello di inquinamento. 'Ieri sera abbiamo rilevato 450 microgrammi di anidride solforosa per ogni metro cubo d'aria — spiega l'assessore all'Ecologia — e più di trecento microgrammi di biossido d'azoto. E non è che queste siano state le punte massime. Sono dati medi e costanti. Dati che ci portano oltre la soglia di preallarme'. Per capire che cosa significano queste cifre, Antoni azzi ricorda la normativa Cee, cui l'Italia si è adeguata, in tema d'inquinamento: 'Oltre i 200 microgrammi di anidride solforosa (prodotta soprattutto dagli impianti di riscaldamento e dai fumi delle industrie) e oltre i 200 microgrammi di biossi¬ do d'azoto (che esce dai tubi di scappamento delle auto) scatta il preallarme. Quando si superano i 500 microgrammi di anidride solforosa e i 750 di biossido d'azoto c'è un reale pericolo per la salute. Non ci siamo ancora, ma purtroppo ci siamo vicini, troppo vicini-. Quando hanno constatato che il presìdio di igiene e prevenzione pubblica (incaricato di tenere costantemente sotto controllo l'aria) continuava a trasmettere dati preoccupanti, il sindaco Pillitteri e il prefetto si sono trovati d'accordo nella decisione di far scattare la «fase uno» del piano di emergenza messo a punto il 28 ottobre scorso. 'Le notizie che arrivavano dalla stazione meteorologica — aggiunge l'as- sessore Antoniazzi—ci hanno tolto gli ultimi dubbi: il fenomeno dell'inversione termica fa stagnare l'aria su Milano e la situazione non cambierà (anzi, sotto questo aspetto, peggiorerà) almeno fino al 31 gennaio'. L'inquinamento è più grave nei quartieri a Nord della città e nella zona di Sesto San Giovanni, Cinisello e Monza. 'Proprio da li arriva gran parte delle sostanze tossiche che stazionano nell'aria di Milano. Per questo abbiamo esteso l'appello ai cittadini e alle industrie dell'hinterland, anche se non rientrano sotto la nostra amministrazione e anche se le emissioni dalle fabbriche sono nei limiti di legge-. Oggi e domani sindaco, assessore all'Ecologia e prefetto decideranno se rinnovare l'appello o prendere misure più pesanti: se il tasso d'inquinamento dell'aria dovesse salire ancora, scatterebbe la «fase due» del piano: divieto assoluto di circolazione di tutti i mezzi privati, blocco degli impianti di riscaldamento dalle 10 alle 17, fermata forzata degli impianti produttivi che utilizzano carbone e olio combustibile ad alto tenore di zolfo, chiusura totale delle scuole. Francesco Cevasco

Persone citate: Antoniazzi, Paolo Pillitteri, Pillitteri