Rourke, vita e morte sul ring di Stefano Reggiani

Rourke, vita e morte sul ring Prime film: «Homeboy» di Michael Sarrasin ■ Nel cast anche Christopher Walken e Debra Feuer Rourke, vita e morte sul ring Eccellente l'interpretazione dell'attore, peccato che nella vicenda sia stato inserito un eccesso di sentimentalismo - La storia risulta una mescolanza di melodramma e iperrealismo HOMEBOY di Michael Sarrasin con Mickey Rourke, Christopher Walken, Debra Feuer. Musica di Eric Clapton. Produzione americana, cinema Eliseo Grande di Torino. Cinema Quirinale, America di Roma. Cinema Cavour di Milano. Gran ritratto di pugile suonato, vita e morte sul ring, grandezza e miseria della nobile arte. Ogni vero attore sente il bisogno di misurarsi con questo ruolo, una volta o l'altra. Rourke ha addirittura contribuito al copione, ha accarezzato a lungo il progetto, ha parlato degli spunti autobiografici, ha voluto come regista Michael Sarrasin, che aveva diretto la fotografia in Angel Heart. Sfrenatamente romantico, moderna mescolanza di melodramma e iperrealismo, il film appartiene a quella tendenza neosentimentale (e citazionista) che altre volte abbiamo chiamato postmo¬ derna, non conta la storia, basta il contesto. Certo, è un inganno difficilissimo da perpetrare, bisogna crederci, Sarrasin éaheorapiù fotografo che regista. Così, accanto a una interpretazione di suonato, tenuta in modo eccellente sopra le righe, eseguita a pennello da Rourke, ci sono dei travasi sentimentali non sempre controllati. Sappiamo che il genere ha le sue esigenze, ma a noi, per esempio, la presenza della giostrala giovanissima, simbolo di purezza e di innocenza, è sembrata eccessiva. Va bene il pugile suonato, va bene l'amico ambiguo forse innamorato di lui, ma la ragazzina della giostra non è un po' troppo? Giunto all'età in cui sarebbe ora di smettere, il pugile Rourke campa nel sottobosco della professione, fa suo malgrado il materasso per campioni in ascesa, si batte allo stremo per incontri senza storia. Il medi¬ co l'ha detto al suo amico: «Ha la testa che può scoppiare, può restarci in qualunque momento». Ma il suo amico non gliel'ha detto, vuole tenerlo nel giro, magari per coinvolgerlo in una rapina. La sera del colpo, Rourke combatte nell'incontro che lo farà morire (con un sorriso irridente sul volto) e l'amico Walken, rimasto solo, sarà ucciso, dopo la rapina, dal poliziotto. La ragazza della giostra tornerà al suo movdo incantato, al carosello di cavalli di cartapesta sulla spiaggia (dipinti con le sue mani), ai cavallini nani con cui porta a spasso i bambini. Ha avuto appena il tempo di dirgli che l'amava, a quel pugile silenzioso e adorante. Sì, la giostrala sulla spiaggia è troppo poetica, accanto all'ottimo Rourke, ma, ve l'abbiamo detto, fa parte del gioco. Stefano Reggiani

Luoghi citati: America, Milano, Roma, Torino