«Oberon» per Mila

«Oberon» per Mila Scala: stasera la prima dedicata al musicologo scomparso «Oberon» per Mila Il ricordo del sovrintendente Carlo Maria Badini: «Era un punto di riferimento per tutta la cultura italiana» - L'opera di von Weber diretta da Seiji Ozawa, regista Luca Ronconi Protagonista Philip Landridge • Nel cast: Elizabeth Connell e TrJelise Schmid! MILANO — I prima di Oberon è dedicata a Massimo Mila e, alla Scala, il ricordo del grande musicologo si delinea con accenti sobri, teneri e autentici Dice 11 sovrintendente Carlo Maria Badini: .Ci è sembrato doveroso rendergli questo omaggio. La cultura italiana, e non solo quella musicale, gli deve molto». Fin dai tempi in cui era responsabile del Comunale di Bologna, Badini leggeva con molta attenzione i suol scritti; di Mila, già allora ammirava anche «le doti di equilibrio, l'essere a vòlte in disaccordo con gli altri colleghi senza però mai cadere in polemiche gratuite: Massimo Mila è morto il 26 dicembre e il 7 — Sant'Ambrogio, la serata d'inaugurazione — era alla Scala. Fu la sua ultima visita a Milano. Stava male da tempo, ma non aveva voluto mancare al Guglielmo Teli di Rossini. Si schermiva, di fronte alle domande sulla sua salute; come se trattarne fosse un'indiscrezione, un inutile fastidio. Si schermiva anche quando qualcuno gli diceva ch'era il più bravo di tutti: una reazione quasi di insofferenza, espressa però sempre in modo talmente discreto. •Era un punto di riferimento per tutti» dice ancora Badini, ricordando «la profonda stima e il grande affetto» che ha sempre provato verso il musicologo. Poi si sofferma «sulla sua onestà intellettuale, sulla sua nobiltà d'animo». Un'onestà fatta di straordi¬ naria preparazione specifica, di orizzonti culturali spalancati sul mondo di oggi e di nessuna paura nell'e sporsi. Riferiva le proprie opinioni senza curarsi delle congreghe, artistiche e non. Le ragioni per cui lo si ammirava erano, sovente, le stesse che causavano la sua intima, sostanziale, solitudine. L'opera di von Weber è diretta da Seiji Ozawa e ha la regia di Luca Ronconi. Protagonista, nel ruolo del re degli elfi, Philip Landridge; fra gli altri interpreti principali Elizabeth Connell (Rezia), Tru delise Schmidt (Fatima), Paul Frey (Huon), Michael Ebbecke (Scerasmine). Nel personaggio di Puck, si alternano Markus Baur per le parti cantate e Maurizio Margine per quelle recitate o mimate. Frequente il ricorso al parlato, in più lingue (italiano, francese, arabo, inglese, tedesco) e generalmente affidato ad attori di teatro, il coro è della Filarmonica Nazionale di Varsavia. Le scene, di Margherita Palli, ricostruiscono — su una sorta di «scatola nera» che funge da base fissa — [ ben 43 ambienti divèrsi realizzati prevalentemente, con tela dipinta e ravvivati da effetti fantastici come esige l'amtosfera di questa fiaba che vuole collegarsi al Sogno di una notte di mezz'estate di Shakespeare e che si svolge fra folletti e emiri, fate, giardini, tempeste. I costumi sono di Vera Marzot. E' la terza edizione di Oberon presentata nella sala del Piermarmi, dopo quelle del '13 e del '40, dirette entrambe da Tullio Serafin. Ozawa guidò l'esecuzione dell'opera di Weber al Festival di Edimburgo nel 1985 e Luca Ronconi firmò un allestimento nel 1976 a Berlino. Sei le repliche previste dal cartellone della Scala: il 29 e il 31 gennaio; il 2, 5, 7 e 11 febbraio. Ornella Rota Un momento dell'allestimento dell'«Oberon» di Weber

Luoghi citati: Berlino, Bologna, Edimburgo, Milano, Varsavia, Weber