Sala consiglia il silenzio-stampa di Giorgio Barberis

Sala consiglia il silenzio-stampa All'invito del tecnico viene meno solo Rossi che ridimensiona le accuse ai tifosi Sala consiglia il silenzio-stampa TORINO — Claudio Sala «consiglia» il silenz.o-stampa e i giocatori del Torino si adeguano. Nel momento di massima difficoltà i granata cercano di fare quadrato, anche se il modo lascia perplessi: la loro attuale classifica non dipende certo da quanto possono aver scrìtto i giornali. L'allenatore, nelle vesti di interlocutore unico, offre queste motivazioni: «E' meglio star zitti ed è quanto ho consigliato di fare. In questo momento occorre pensare alla partita che ci attende e non entrare in merito ad altri argomenti. Abbiamo già mille problemi e non è il caso di crearne altri». 'Sono venute fuori — prosegue Sala — delle dichiarazioni che non mi sono piaciute e anche le mie parole sono state strumentalizzate. Non ho mai addossato colpe specifiche a qualche giocatore, ma fatto solo considerazioni generali. Ermetismo per ermetismo, farò anch'io cate¬ naccio: d'ora in poi dirò solo cose scontatissime e inviterò i giocatori a fare altrettanto per non turbare la tranquillità dell'ambiente. Fermo restando che il mio è un consiglio, non un obbligo». Il tecnico prende fiato, quindi chiosa anche l'episodio di contestazione che ha coinvolto martedì l'amministratore delegato De Finis, affrontato in maniera ben poco urbana da alcuni tifosi, mentre stava allontanandosi dal Filadelfia: 'Questi episodi — sostiene Sala — non contribuiscono alla serenità della squadra. I nostri tifosi finora ci hanno sempre appoggiato e di questo siamo grati, tanto più perché riteniamo siano in grado di continuare a farlo anche in questo momento». La consegna dell'allenatore viene rispettata dalla truppa L'unico che va oltre al saluto è Rossi che ci tiene a precisare che «non ho mai detto che i nostri tifosi hanno da imparare da quelli dell'Ascoli. Ci tengo, perché i miei rapporti con la tifoseria, purtroppo, non sono già idilliaci. Nello spogliatoio, dopo la partita con i marchigiani, ho detto che siamo noi giocatori che dobbiamo imparare da quelli dell'Ascoli come si lotta in campo, anche per rispetto dei tifosi». Chi, invece, parla è Klaus Berggreen. Il danese, visto che il campionato nel suo paese riprenderà ad aprile, ha scelto il clima più mite delle nostre parti per non perdere lo smalto e si allena al Filadelfia, anche se nei suoi programmi non c'è più un club straniero («Albi mia età ho fatto abbastanza») ma soltanto il Lingby nel quale oltre a essere giocatore è anche direttore sportivo. Memore delle battaglie per non retrocedere sostenute con il Pisa, il danese si limita a pochi consigli per gli ex compagni granata: «/{lavoro paga sempre—dice—e l'umiltà è quella che dà lo spirito giusto. L'importante è non perdere il morale, cosa che con i giovani è sempre possibile, anche se in loro alla fine è sempre maggiore la voglia di soffrire e lottare. Io? MI splace non esserci. Il fatto curioso è che non ho mal ricevuto tanti complimenti come quest'anno: Improvvisamente In molti hanno scoperto la parte oscura del mio lavoro in campo». E conclude con una trecciatala: «Certo mi splace che stano pròprio Roma e Torino, le due squadre che non mi hanno voluto, a vivere un momento difficile: Venerdì mattina il Torino anticiperà il ritiro, raggiungendo Asti Sul fronte dell'infermeria buone notizie per Comi, Zago e Rossi. Critiche rimangono le condizioni di Bresciani, Ferri, Brambati e Catena Infine c'è attesa per l'odierno responso della Caf, che potrebbe restituire Staro a Sala per domenica Giorgio Barberis

Persone citate: Brambati, Bresciani, Catena, Claudio Sala, Comi, De Finis, Klaus Berggreen, Rossi, Zago

Luoghi citati: Filadelfia, Roma, Torino