Torna la «febbre» dei Bot

Torna la «febbre» dei Bot All'asta di fine mese la domanda (41.316 miliardi) ha bruciato l'offerta (34.500) Torna la «febbre» dei Bot Nel sistema c'è molta liquidità e sui risparmiatori pesa l'incertezza delle tasse - A ruba i titoli trimestrali ROMA—Grande successo dellasta Bot di fine mese. E andata bene perché il mercato ha interamente sottoscritto la maxiemissione di 34.500 miliardi di titoli, contro una richiesta record di 41.316 miliardi. Inoltre, la Banca d'Italia ha potuto apportare una limatura ai rendimenti rispetto all'asta di metà mese, nonostante il mercato spingesse verso l'alto. Le maggiori preferenze sono andate ai Bot trimestrali ed annuali. I motivi di una così eccellente riuscita dell'asta si devono innanzitutto collegare alla elevata liquidità a livello di sistema. Girano in sostanza molti quattrini e i titoli di Stato rappresentano sempre una buona forma di Investimento. D'altra parte, questa corsa ai Bot è servita a drenare liquidità. Un'altra causa è da ricercare nelle ricorrenti voci di tassazione dei capital gains. A livello psicologico, in molti operatori è scattata la convinzione che questa poteva essere l'ultima asta buona, cioè senza il rischio di una nuova imposizione. Da qui, la gran mole di richieste di acquisto. Per i 10.500 miliardi di Bot offerti a tre mesi, gli operatori hanno presentato offerte per circa 14 mila miliardi di lire, n mercato si è visto aggiudicare l'intera tronche ad un prezzo di 97,35 lire che determina un rendimento composto annuo dell'11,78 per cento, pari al 10,22 per cento netto. Rispetto a metà gennaio si registra sul netto un calo di 16 centesimi di punto. La tronche semestrale è stata di 11 mila miliardi, contro richieste dal mercato per oltre 11.847 miliardi. Tutto l'importo è stato aggiudicato al mercato ad un prezzo medio di 94,73 lire, il rendimento composto annuo conseguente si è fissato all'I 1,47 per cento, pari al 9,93 per cento netto. Anche in questo caso si registra una riduzione, seppur più contenuta, di 3 centesimi. La richiesta maggiore del mercato si è avuta per la tranche dei titoli annuali: rispetto ad un'offerta per complessivi 13 mila miliardi di lire, sono pervenute richieste per oltre 15.552 miliardi. L'intero lotto è stato aggiudicato al mercato al prezzo di 89,75 lire che determina un tasso dell' 11,42 per cento lordo e netto del 9,85 per cento. Rispetto alla prima asta dell'89 si registra una riduzione di 8 centesimi. L'integrale sottoscrizione dell'asta ha permesso di assorbire anche la quota dei titoli in scadenza in portafoglio alla Banca d'Italia, pari a 840 miliardi, quasi tutti con scadenza a tre mesi. DALLA REDAZIONE ROMANA

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