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La Borsa aspetta il governo La Borsa aspetta il governo MILANO — Arriveranno le tasse? Quando e come? Stretta tra questi interrogativi, per ora senza una esplicita risposta, la Borsa continua a restare avvolta in una clima di incertezza che condiziona pesantamente le possibilità, pur concrete, di sviluppo del mercato. Ieri, dopo un recupero iniziale attorno all'i %, il listino ha perso smalto dimezzando il progresso (indice +0,43%). n governo sembra intenzionato a introdurre la tassazione dei guadagni di Borsa entro giugno, ma mancano i dettagli sul tipo di provvedimento che sarà adottato. I capital gains saranno tassati da una cedolare secca o concorreranno al reddito personale e saranno soggetti aHlrpef? Si potranno dedurre le perdite come avviene in altri Paesi? E' chiaro che, nonostante la dichiarata disponibilità ad accettare la tassazione del guadagni di Borsa, gli operatori vorrebbero qual¬ che sicurezza in più sulle decisioni del governo. Rimane poi da valutare la reale portata per il fisco di procedere alila tassazione. Qualcuno, tra le corbeilles, dubita che i conti statali possano beneficiare di un gettito significativo. Qualche indicazione la si può trovare in un'analisi di Studi Finanziari, pubblicata la scorsa estate, da cui emerge che alla fine dell'87 il patrimonio azionario delle società italiane, quotate in Borsa e non, era detenuto per il 61,2% da imprese, per il 7,1% da Istitu¬ zioni creditizie e per l'8,2% da investitori istituzionali ed esteri, tutti soggetti che già oggi sono colpiti dal fisco. Un'altra quota dell'8,8% era in mano allo Stato, mentre solo 11 14,7% era posseduto dalle famiglie. L'eventuale tassazione dei capital gains, quindi, colpirà solo quel 15% circa delle azioni in mano alle famiglie e il fisco, probabilmente, non potrà attendersi grossi introiti La riunione di ieri non ha offerto grossi spunti. La Fiat, dopo l'annuncio dei positivi ri- sultati dell'88, ha chiuso a 9950 lire, arretrando nel dopolistino. Tra gli altri principali titoli la Montedison ha recuperato leggermente terreno terminando a 2107 lire e ben richieste sono state la Ferita e la Ferruzzi Agricola. L'Amef è migliorata di oltre il 3%, mentre la Mondadori ha mostrato un'intonazione più calma. Ancora in tensione i valori di Vincenzo Romagnoli (Acqua Marcia e Cogefar) il quale si appresta a cedere le proprie compagnie assicurative. Ml'ITEL — La finanziaria presieduta da Giovanni Bazoli ha chiuso il bilancio 87-88 con un utile netto di 11 miliardi. La Mittel ha trasferito alla controllata Società Mediterranea per le strade ferrate umbroaretine la partecipazione dell'1% detenuta nella Gemina. Ai soci il consiglio di amministrazione proporrà la distribuzione di un dividendo di 100 lire per azione.

Persone citate: Giovanni Bazoli, Vincenzo Romagnoli

Luoghi citati: Milano