Telefoni: Usa e Cee tratteranno

Telefoni: Usa e Cee tratteranno Ma gli Stati Uniti hanno una bilancia attiva per 800 miliardi Telefoni: Usa e Cee tratteranno BRUXELLES — L'ambasciatore statunitense presso la Comunità europea, Alfred Kingon, ha negato che tra la Cee e gli Usa si profili una sorta di guerra delle comunicazioni, nella scia di altri conflitti commerciali già aperti sugli ormoni, sull'Airbus, sull'agricoltura. Kingon ha detto che le azioni avviate a Washington, e interpretate come una sorta di avvio delle ostilità da larga parte della stampa internazionale, non costituiscono «né sanzioni, né misure di ritorsione». Dal punto di vista statunitense, si tratta —ha spiegato—di negoziare con la Cee e con la Corea del Sud l'apertura reciproca dei mercati delle telecomunicazioni, uno dei settori più dinamici dell'economia mondiale degli Anni Novanta. L'auspicio degli Stati Uniti è che l'intera materia degli scambi di materiale per telecomunicazioni trovi sistemazione nell'ambito dei negoziati in corso per il rinnovo del Gatt, l'accordo che regola il commercio mondiale. Contatti che Washington aveva precedentemente avviato con alcuni singoli Paesi europei sono stati interrotti, in vista dei consulti tra Cee e Usa. Secondo il rappresentante di Washington presso la Comunità, gli Stati Uniti chiedono ai Dodici esattamente quello che questi ultimi chiedono agli Stati Uniti, in ter¬ mini di accesso al mercati e di regole non discriminatorie per quanto riguarda per esempio gli standard e le regole degli acquisti pubblici. Successivamente, il portavoce della Commissione Cee ha espresso «seria preoccupazione», ferma restando l'attesa di informazioni ufficiali e dettagliate da parte americana. Ha inoltre affermato che il mercato delle telecomunicazioni, almeno per quanto riguarda le apparecchiature, non i servizi, è soggetto alle regole del Gatt, che vanno rispettate. D portavoce ha anche ricordato l'azione di liberalizzazione in atto nella Comunità, in vista del 1992. Il mercato delle apparecchiature di telecomunicazioni nel mondo valeva, nel 1986, 90 miliardi di dollari circa. Gli Stati Uniti ne occupavano il 38 per cento, la Comunità europea il 19 per cento e il Giappone il 9 per cento. Sono dati che il portavoce della commissione europea ha fornito a Bruxelles, in seguito al profilarsi di tensioni tra Cee e Usa nel settore delle telecomunicazioni. Il portavoce, che non disponeva di dati sui servizi, ha inoltre ricordato che gli Stati Uniti hanno un attivo di circa 600 milioni di dollari nell'interscambio di apparecchiature di telecomunicazioni con la Comunità europea, cifra riferita al 1987-88.

Persone citate: Alfred Kingon, Gatt