Possibile un taglio alle spese militari di Ennio Caretto

Possibile un taglio alle spese militare Possibile un taglio alle spese militare DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — D governatore della Riserva Federale Alan Greenspan ha dichiarato guerra all'inflazione, il ministro del Tesoro Nicholas Brady alla speculazione, e il duplice proclama ha avuto un effetto rivitalizzante sia sulla Borsa sia sul dollaro. Agli albori della sua presidenza, Bush ha praticato l'attesa iniezione di ottimismo e di fiducia ai mercati azionari e dei cambi. In realtà non ha fatto gran che: ha soltanto convocato i leaders congressuali per impegnarli alla collaborazione nella lotta contro il deficit pubblico. Ma questa massiccia dose di simbolismo è bastata. A Wall Street, l'indice Dow Jones ha superato il livello del giorno precedente il crack del 19 ottobre '87, impresa che un anno fa pareva irrealizzabile. E in tutto il mondo, sebbene ricacciato indietro dalle banche centrali, il dollaro ha continuato a mostrare una tendenza alla crescita, sfiorando tra l'altro le 1350 lire. Che cosa ha detto con esattezza Greenspan? n governatore della Riserva Federale si è assunto l'onere di stabilizzare i prezzi, prospettando un aumento degli interessi a breve ma un declino di quelli a lungo termine. 'Il timore di gravi cambiamenti-, ha detto, «non deve essere uno dei fattori delle decisioni politiche». Greenspan ha ammonito che il ritmo eleva to della ripresa economica americana ha accentuato le pressioni salariali e aumentato il rischio del ritomo dell'inflazione. 'Le circostanze attuali sono cosi incerte', ha continuato, «da indurci a contemplare altre restrizioni del credito se necessario: è meglio errare per eccesso che per difetto di controllo». La Riserva Federale 'Spera però che i tassi possano scendere», ha concluso il governato re, in un implicito appello al governo e al Congresso a ridurre il deficit del bilancio. A sua volta, il ministro del Tesoro Brady ha indicato di voler riportare l'onestà nel mondo degli affari Usa. Brady ha dichiarato che se le fusioni a Wall Street continueranno al ritmo e con le violazioni dei regolamenti dello scorso anno il governo interverrà: e ha prospettato una modifica del regime fi scale per scoraggiare la for mazione degli oligopoli e incoraggiare gli azionisti a non vendere, n ministro del Teso ro ha anche accennato a un minicontributo, 25 centesimi ogni 100 dollari depositati, degli utenti alle Casse di Ri sparmio, che attraversano una crisi enorme: in questo modo, ha detto, si faciliterebbe il loro risanamento finanziario senza gravare sullo Stato. Assommata a quella di Greenspan, la presa di posizione di Brady è parsa confermare che l'epoca della deregulation e della finanza allegra di Reagan è finita. Brady ha anche affermato che col dollaro a questo livello le esportazioni sono competitive, un segno che non occorre un'altra svalutazio- Sul piano tecnico, è avvenuto quanto segue. Col dollaro forte, molti capitali si sono spostati dai mercati dei cambi a quelli azionari. Inoltre, di fronte alla prospettiva che i titoli più redditizi ma anche più rischiosi siano penalizzati, si è verificato un «rally» verso tutti gli altri titoli. Una forte spinta a questo processo di normalizzazione l'hanno data anche le inchieste giudiziarie in corso a Wall Street e a Chicago. A Wall Street, la magistratura ha incriminato la Drexel Burnham Lambert per illeciti nelle fusioni, evasione fiscale e via di seguito: il suo ex ragazzo prodigio, Mike Milken, l'inventore dei titoli più controversi, i junk bond o titoli spazzatura, potrebbe finire in carcere come capitò già al collega Boesky. Alle due Borse merci di Chicago, la magistratura ha spiccato ben 250 mandati di comparizione per sospetta truffa. Ancora una volta, comunque, tutto verrà a dipendere dalla capacità del governo e del Congresso di lavorare insieme per ridurre il disavanzo. Bush ha incominciato bene: ha proposto ai leaders congressuali un incontro settimanale con Brady e col ministro del Bilancio Dorman, sollecitando un piano di tagli delle spese, ed escludendo un aumento delle tasse. In una testimonianza al Senato, Dorman ha prospettato a sua volta una riduzione del bilancio militare. La reazione della maggioranza democratica è stata positiva: il leader della Camera Wright ha dichiarato che esistono buone prospettive di convergenza coi repubblicani. Ma nessuno dei due partiti vuole compiere il primo passo, sapendo che bisognerà sacrificare anche alcune spese sociali, col pericolo di alienarsi gli elettori. Indicazioni più precise sono attese da Bush nel discorso del 9 febbraio prossimo alle Camere in riunione plenaria, una specie di messaggio sullo stato dell'Unione. Ennio Caretto Alan Greenspan

Luoghi citati: Chicago, Usa, Washington