Urss, la burocrazia setaccia i candidati di Emanuele Novazio

Urss, la burocrazia setaccia i candidati Scatta la seconda fase delle elezioni per il Soviet Urss, la burocrazia setaccia i candidati Bisogna ridurre il numero, timori sulle scelte delle commissioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA—Da ieri, la campagna elettorale sovietica è entrata in una nuova fase: decisiva, e per certi aspetti ancora più delicata di quella appena conclusasi con la «prima» scelta dei candidati. Entro il 23 febbraio i candidati dovranno venire confermati dalle circoscrizioni' elettorali e registrati ufficialmente. Ma non sarà un'operazione automatica, e non sarà indolore: sarà una «pre elezione» vera e propria; una scelta, un filtro affidato alle circoscrizioni ma subordinato soprattutto alle commissioni elettorali Non è sicuro, dunque, che chi è stato scelto dalle assemblee di base resterà in lizza pei* il voto del 26 marzo. Toccherà alle circoscrizioni fare la selezione finale, nei casi in cui i candidati siano più di due, prima di lasciare la parola agli elettori: è una procedura che ha sollevato polemiche anche in Urss, e che sembra riassumere le ambiguità irrisolte dalla nuova legge. Ieri, la Tass riassumeva i termini di questa seconda fase: in molti distretti sono stati scelti più di tre candidati, e in alcuni addirittura più di dieci; ma -il gran numero di candidali' per uno stesso seggio 'potrebbe provocare situazioni in cui nessuno ottiene più della metà dei voti necessari all'elezione'. Ecco allora uno dei compiti delle assemblee di circoscrizione: «Non dovranno soltanto discutere dei candidati, ma anche portare il loro numero a un livello ottimale, in modo democratico'. In altre parole, dovranno diminuirne il numero: anche se non è chiaro fino a quale «livello». Alle assemblee, il pubblico dovrà essere composto, al cinquanta per cento almeno, di elettori della circoscrizione; dice la legge: l'altra metà potrà comprendere rappresentanti dei collettivi che hanno nominato quei candidati. Ma i margini lasciati alla discrezione delle commissioni elettorali, delle circoscrizioni sono tali che le lzvesiia, ieri, lanciavano l'allarme: «he procedure con cui saranno organizzate le assemblee sono molto approssimative', e «ciò potrebbe consentire di violare i diritti degli elettori-. E' in questa seconda fase che l'apparato potrebbe avere la rivincita Tocca infatti alla commissione di circoscrizione («una quindicina di persone che rappresentano 250 mila elettori») scegliere i locali per l'assemblea: «in una sala con 200 posti anziché 1000 sarà molto più facile "scegliere" un pubblico "comodo" per poter respingere candidati "scomodi"; lamentano le Izvestia. Tocca alla commissione inoltre decidere la data dell'assemblea, e informare «in tempo utile' gli elettori, le organizzazioni e i collettivi dei lavoratori. Ma «cosa significa tempo utile?; si chiede il giornale. «Possono essere due giorni o due settimane; e 'questa libertà d'azione è gravida di conseguenze'. Tutto questo riguarda soltanto i candidati che dovranno affrontare il voto popolare: quelli in lizza per 1500 seggi del nuovo «Congresso del popolo», dunque. Gli altri 750 seggi toccheranno alle associazioni a rappresentanza nazionale, che hanno diritto ognuna a una quota fissata dalla legge: cento seggi il partito, venticinque l'Accademia delle Scienze, dieci le varie Unioni professionali (gli scrittori, 1 cineasti e cosi via). Tutte le associazioni hanno fatto le scelte preliminari: quasi sempre, la scelta definitiva sarà però automatica, una semplice conferma. Si annunciano insomma nuove polemiche, dopo le assemblee di base spesso turbolente alle quali era affidata la «prima» scelta dei candidati; dopo le controversie che hanno segnato, fino all'ultimo, la fase appena conclusa. Dopo 1 clamorosi recuperi decisi dalla base contro la volontà «dall'alto»: domenica, un'assemblea di quartiere aveva scelto Andrei Sacharov, respinto con clamore dall'apparato dell'Accademia delle Scienze, e Boris Eitzin, non incluso nelle liste del partito perché membro del governo. Martedì sera, un'assemblea al quartiere Dzerjinsld ha recuperato il direttore di Ogoniok, Vitali Korotich (bocciato dall'Unione giornalisti), al termine di quattro ore di dibattito aspro, di scambi d'accuse, di polemiche sulla personalità di uno degli intellettuali più contestati dalla destra. All'assemblea del quartiere Dzerjinsld c'erano i nazionalisti di Pamyat, che scandivano slogan contro Ogoniok e Korotich per le loro 'falsificazioni della storia»; e c'erano uomini dell'apparato, contrari a Korotich per la sua lotta liberale e antistalinista. E' l'esempio più clamoroso forse dei conflitti scatenati dal dibattito elettorale, ma non il solo; perché la fase appena chiusa anche questo ha mostrato» e proprio attraverso il prolungato confronto sul nome di Korotich: uno scontro durissimo fra conservatori e riformatori, e 11 consolidarsi di una alleanza non voluta forse ma obiettiva fra le due correnti della «grande destra». Contro Korotich si sono mobilitati gli uomini dell'apparato e i nazionalisti russi. E' una alleanza che spande un'ombra sul Cremlino: per gli uni e gli altri, Korotich alle elezioni «rappresenta» Gorbaciov. Emanuele Novazio

Persone citate: Andrei Sacharov, Boris Eitzin, Gorbaciov, Korotich

Luoghi citati: Mosca, Urss