«Abolire le prove su asfalto» di Cristiano Chiavegato

 «Abolire le prove su asfalto» Una proposta di Cesare Fiorio dopo la tragedia di lunedì «Abolire le prove su asfalto» «Si va troppo veloci, meglio lo sterrato che comporta una guida meno rapida» - «Non ho spinto io mio figlio Alessandro a diventare pilota» - Una delle due vittime era un noto corridore svedese DAL NOSTRO INVIATO MONTECARLO — Il mondo dei rally vive ore difficili. E' il momento degli interrogativi sulla pericolosità di queste corse. Ci si rende conto che è impossibile regolamentare in modo efficace l'afflusso del pubblico sui percorsi di gara e si parla, come sempre, di fatalità e di rischio. C'è una coda particolare al terribile incidente accaduto lunedi nella prova speciale n. 5 a Chàteux de Boulogne. Ieri si è saputo che i due svedesi uccisi nell'uscita di strada della Lancia «Delta integrale» di Alessandro Fiorio non erano semplici spettatori. Uno dei morti era Wilhelm Lars-Erik Torph, 28 anni, un noto pilota che lo scorso anno con un'Audi era arrivato terzo al Rally di Svezia. L'imprudenza dei tifosi è stata alla base di molti degli ultimi incidenti. Ma chi avrebbe immaginato che anche un uomo di grande esperienza come Torph ne sarebbe stato vittima? E invece lui e il suo compagno Bertil Rune Rehnfeldt hanno pagato una passione che li ha portati a venire al Montecarlo per fare da «ricognitori» a un amico, Fredrik Skoghag, impegnato nella corsa, poi ritiratosi in segno di lutto. E arrivano cattive notizie sul giovane francese Rollanti, ricoverato con un grave trauma cranico all'ospedale di St-Etienne. I medici non hanno emesso un bollettino pubblico, ma si sa che le sue condizioni sono precarie. L'incidente ha fatto paragonare il «Montecarlo» e tutti i rally alla famosa «Mille miglia», la corsa stradale abolita dopo un tragico incidente. Certo il futuro di questo settore dello sport auto, tanto amato dai giovani, non è roseo. Molto è stato fatto per la sicurezza dopo le drammatiche stagioni 1985-'86, culminate con lo sciopero dei piloti ,in Portogallo. Sono sparite le -vetture-prototipo, troppo potenti, troppo veloci, troppo pericolose. Si può dire che oggi le macchine da rally offrono le maggiori garanzie possibili. Ma resta insoluto il problema del pubblico, dell'autodisciplina dei tifosi. Poiché le autorità non possono schierare migliaia di agenti lungo i percorsi di gara, solo una campagna di informazione degli organi sportivi e degli organizzatori (che dovrebbero anche segnalare e vietare i punti più rischiosi) potrebbe migliorare la situazione. Cesare Fiorio, responsabile delle attività sportive del Gruppo Fiat e padre di Alessandro, ieri all'arrivo a Montecarlo non aveva certamente gli occhi brillanti e il sorriso di chi sta vincendo una ga- ra di questa importanza. Chiamato in causa direttamente, con il giovane figlio, ha analizzato pacatamente la situazione, «JVon sono slato io a spingere Alessandro a fare il pilota. So benissimo i rischi che si corrono. In tre anni di attività comunque non aveva mai fatto un graffio alla sua vettura. E' stato sfortunato, l'incidente .è avvenuto nel punto sbagliato, ma tutto questo fa parte del nostro sport, lo non l'ho mai incoraggialo, anzi sovente ho cercato di dissuaderlo. Ma onestamente si può bloccare un ragazzo di 22 anni che ha fattfi le sue scelle? Dovrebbe smettere? Non mi sembra opportuno. E' tornalo a casa molto scosso, non si è accorto di avere investito la gente: la vettura si è rovesciata 3-4 volte, tutto è avvenuto in una frazione di secondo". Qualcuno ha ipotizzato che l'impiego della frizione a comando elettronico abbia avuto una parte nell'accaduto. Ha risposto Fiorio: «Lo escludo nella maniera più assoluta, il sistema è affidabile. Alessandro aveva guidatoperpiù di lOmila chilometri con quella vettura senza problemi e aveva provato proprio quella speciale una cinquantina di volle-. Cesare Fiorio ha comunque una sua teoria su come ridurre i rischi. Ha spiegato: -E' statisticamente provato che la maggioranza degli incidenti, negli ultimi 10 anni, è avvenuta su strade asfaltate, dove c'è la velocità. Sugli sterrati si va più piano e le vetture hanno meno aderenza costringendo i piloti a una maggiore prudenza. Questa forse è la scelta giusta e in tal senso si dovrebbe muovcré-tg-Federazione-. Stamane alle 9,30 ci sarà una conferenza stampa di Jean-Marie Balestre, presidente della Fisa. E la sicurezza nei rally sarà l'argomento del giorno, Cristiano Chiavegato

Persone citate: Alessandro Fiorio, Bertil Rune Rehnfeldt, Cesare Fiorio, Fiorio, Fredrik Skoghag

Luoghi citati: Chàteux De Boulogne, Montecarlo, Portogallo, Svezia