La Corte Suprema affonda le aziende nere di Ennio Caretto

La Corte Suprema affonda le aziende nere Incostituzionale riservare loro per legge una quota minima di commesse pubbliche La Corte Suprema affonda le aziende nere DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — A una settimana dagli incidenti razziali di Miami, la Corte Suprema, spostata a destra dalle nomine di Reagan, ha inferto un grave colpo ai diritti civili dei neri. Per sei a tre — i giudici che la compongono sono nove — la Corte ha dichiarato incostituzionale una legge dell'83 promulgata a Richmond, capitale della Virginia. Stabiliva, che il 30 per cento delle opere pubbliche della città doveva essere affidato ad aziende di neri: in effetti, metà della popolazione di Richmond è nera, ma prima dell'83 le aziende «di colore» ricevevano meno dell'uno per cento degli appalti. Non è stata tanto la dichiarazione di incostituzionalità della legge in sé quanto la sua motivazione a scuotere 1' America. Secóndo la maggioranza, della Córte, misure del genere sono lecite «solo se esiste un interesse capitale dello Stato a riparare a casi precisi di discriminazione». La percentuale del 30 per cento -é arbitraria, non è diretta a risanare vicende particolari e discriinina perciò le aziende bianche-. Con tale motivazione, la Corte Suprema ha in pratica invalidato tutte le altre leggi analoghe in vigore negli Usa. Queste leggi sono numerose. Secondo le statistiche, le applicano 36 Stati della Federazione americana e quasi 200 Comuni, n giudice Sandra O' Connor, l'unica donna della Corte, che ha scritto la sentenza, ammonisce che «il criterio numerico deve essere abbandonato» e che le opere pubbliche devono essere distribuite secondo criteri di efficienza. Ciò pone le aziende nere, meno grandi, meno numerose, meno avanzate tecnologicamente di quelle bianche, in condizioni di enorme svantaggio. Molte rischiano di dover chiudere. Il significato della sentenza non è sfuggito all'America che si batte per l'integrazione razziale. Andrew Young, il sindaco nero di Atlanta che fu ambasciatore all'Onu, ha lamentato non solo che vengono lesi i diritti civili dei neri, ma anche che viene aumentata la disoccupazione nelle loro file. L'unico giudice nero della Corte Suprema, Thurgoo<1 Marshall, ha espresso il suo dissenso con parole roventi: «La Corte — ha detto — ha abbandonato il tentativo di guidare il Paese verso la promessa della Costituzione di eguaglianza sociale ed economica». Ancora più dura è stata la denuncia di un altro giudice dissidente, l'anziano Harry Blackmun, bianco. «Non avrei mai creduto — ha scritto Blackmun — di vedere un giorno Richmond, la capitale sudista della guerra civile, umiliata nel suo impegno di ovviare a discriminazioni storiche, e umiliata proprio dalla Corte Suprema, che dovrebbe essere il bastione della giustizia». Blackmun ha osservato che anche là dove solo il 10 per cento delle opere pubbliche era affidato loro — la maggioranza degli Stati — le aziende nere minacciano ora di esserne private totalmente. Alla controversa sentenza della Corte Suprema si sottrae solo il governo federale, a cui il XTV emendamento della Costituzione impone l'obbligo di prendere tutte le misure necessarie all'integrazione razziale, obbligo che non si applica agli Stati della Federazione né ai Comuni. Il governo in genere assegna il 10 per cento degli appalti ad aziende nere, ma il ti¬ more dei leader dei diritti civili è che ora le imprese bianche di ogni settore, gli enti, gli istituti e così via, si servano della sentenza per ridurre la percentuale di neri tenuti ad assumere. Proprio ieri la National Urban League, la principale organizzazione di colore, ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla condizione dei neri. Ne esce un ritratto sconvolgente. La maggioranza dei neri sta peggio ora di otto anni fa, quando Reagan assunse la presidenza. In particolare, scrive il rapporto, «ci sono più bambini che nascono nella miseria, la cui madre non ha assistenza medica, di cui si ignora chi sia il padre». La mortalità infantile nera è il doppio di quella bianca, e un adolescente nero ha sei volte più probabilità di uno bianco di venire assassinato. Ennio Caretto

Persone citate: Andrew Young, Reagan, Urban

Luoghi citati: America, Atlanta, Miami, Richmond, Usa, Virginia, Washington