Scandalo a Tokyo, terza «vittima» di Fernando Mezzetti

Scandalo a Tokyo, terza «vittima» Scandalo a Tokyo, terza «vittima» Si è dimesso un altro ministro per lo scandalo Recruit: è Harada, titolare della Pianificazione - Ma anche il successore ammette di aver accettato soldi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — A meno di un mese dalla sua formazione, il secondo gabinetto Takeshita viene travolto dallo scandalo della RecruitCosmos, originato come caso di insider trading (traffico di informazioni di Borsa riservate) e configuratosi sempre più come pura e semplice corruzione. In seguito a rivelazioni giornalistiche di ieri, si è dovuto dimettere in serata il vice primo ministro responsabile per la Pianificazione economica, Ken Harada. Da dieci anni la sua corrente veniva sovvenzionata dalla Recruit, che ha versato nella sua casse alcune centinaia di milioni di lire fino al mese scorso. Prima di essere nominato ministro, il 27 dicembre, Harada è stato presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sullo scandalo Recruit. In tale veste era stato lui stesso a dirigere l'interrogatorio del presidente della società, l'«elemosiniere» che ha distribuito a gran parte dei politici donazioni, azioni e laute mance. Ricevute le dimissioni, Takeshita ha nominato subito il successore, Koichiro Aino, che alle 20,40 di ieri sera ora locale si è presentato in televisione a proclamare di aver le mani pulite e di non aver mai avuto nulla a che fare con la Recruit. Quaranta minuti dopo s'è dovuto correggere, apparendo di nuovo davanti alle telecamere a confessare che la Recruit ha sostenuto alcune sue serate per raccogliere fondi, contribuendo generosamente. Cifre non astronomiche, specie per questo Paese: ma ciò che turba la gente è che sembra ormai che non ci sia politico che si salvi, sembra che tutti abbiano avuto soldi dalla Recruit. A questo punto è dubbio che anche il nuovo ministro possa durare. La stessa credibilità di Takeshita è fortemente scossa. Sia il ministro dimissionario sia quello appena nominato e rivelatosi compromesso sono uomini suoi, a lui legati nei giochi interni di partito. Da un sondaggio di ieri appare che solo il 18 per ento degli intervistati lo sostiene. Harada è il terzo ministro costretto alle dimissioni per i rapporti con la Recruit. Prima di lui era stato bruciato il ministro delle Finanze, Miyazawa, cui erano andate sovvenzioni Recruit mascherate da giochi azionari. Dopo di lui si è bruciato il ministro della Giustizia del secondo governo Takeshita. Come Harada dimessosi ieri sera, anche lui aveva dichiarato di non aver mai avuto a che fare con la Recruit, sulla quale preannunciava un'inchiesta. Poche ore dopo la nomina veniva rivelato che la sua corrente da dieci anni veniva sovvenzionata dalla Recruit. Fernando Mezzetti

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