Il Fisco in uno spot di Andrea Di Robilant

Il Fisco in uno spot Il Fisco in uno spot ROMA — Erosione, esenzione, elusione, evasione: sono i quattro nefasti personaggi di plastilina che animano 11 primo spot pubblicitario mai preparato dai sindacati. Ma. nel filmato non una parola sullo sciopero generale proclamato per martedì prossimo. n vertice della Cgil-CislUil pensa già di revocarlo? 'Nient'affatto», risponde Bruno Trentin, segretario generale della Cgil. "Significa soltanto che questo spot è destinato ad avere una vita lunga e che dunque non poteva essere legato ad una scadenza fissa». L'iniziativa rientra nella campagna d'informazione dei sindacati per un fisco più equo. La diffusione del messaggio dovrà tuttavia scontare un grosso handicap: non potrà essere trasmesso sulle reti Rai. Alla concessionaria dell'ente pubblico, la Sipra, è infatti vietato vendere spazi pubblicitari a contenuto politico. "In teoria temi di questo genere dovrebbero essere trattati nel notiziario», spiega Carlo Benzi, che ha coordinato il progetto. Non sarà neanche visto sui network di Berlusconi. «/ costi di passaggio sono proibitivi per un sindacato», dice Benzi. 'Una ditta che spende grosse somme per pubblicizzare un prodotto conta di avere un ritorno sull'investimento. Ma noi non stiamo vendendo un prodotto. Vogliamo guadagnare consenso. E il consenso non è denaro». Ma allora dove si vedrà questo spot? Sulle emittenti locali è ogni federazione sindacale regionale tratterà separatamente, in base alle proprie risorse. Ma i sindacati sperano che anche le reti nazionali ne parlino, come fatto di costume. Ieri il Tg2 delle 13 l'ha mandato in onda. «£' la prima volta in assoluto che in Europa i sindacati ricorrono ad uno strumento del genere — dice Benzi — e speriamo che il fatto in sé abbia una grande eco». Alla conferenza stampa di presentazione, ieri, è stato fatto un parallelo. Durante la campagna elettorale del 1964,1'allora presidente Lyndon Johnson fece mandare in onda un micidiale spot contro il suo avversario, il repubblicano Barry Qoldwater. Si vedeva un'esplosione atomica e poi una scritta: 'Questo può succedere se vincerà Goldwater». Lo spot ebbe vita breve perché fu giudicato eccessivo. Ma per alcune settimane i media americani non parlarono d'altro. I sindacalisti auspicano che lo spot provochi un fenomeno simile. A mo' d'incoraggiamento, dopo la proiezione del breve filmato il segretario della Cisl Franco Marini ha detto: «A me sembra che abbia la stessa forza dello spot di Johnson». In 50 secondi lo spot dei sindacati cerca di rendere comprensibile un messaggio abbastanza complesso, farcito di termini che lo stesso Benzi non esita a definire 'astrusi». Erosione, esenzione, elusione, evasione — appunto — che secondo lo spot fanno perdere allo Stato 'Oltre centomila miliardi l'anno». Il messaggio è stato realizzato da Francesco Misseri, il noto pubblicitario fiorentino che negli anni passati ha messo al mondo per¬ sonaggi animati come «la mucca Carolina» e «Susanna tutta panna». 'Ho cercato di creare personaggi capaci di esprimere concetti difficili—spiega—e la plastilina è il materiale migliore per questo». Roberto Battistoni, produttore esecutivo dello spot, aggiunge: «/ personaggi non potevano essere di carta e non potevano essere dei cartoni animati, perché sarebbero risultati troppo esigui. La plastilina, invece può dar forma ai concetti». Il grande assente di questo spot, costato appena 15 milioni, è il fiscal drag, il drenaggio fiscale provocato dall'inflazione. In un primo tempo era uno dei concetti chiave. «Si vedeva un enorme masso che schiacciava il lavoratore — dice Messori — mentre l'Irpef era un peso Piccolino». Questo succedeva all'inizio del mese. Poi il governo ha reso noto che ci sarebbe stato un alleggerimento del drenaggio fiscale. A quel punto Missori ha dovuto rimettere le mani nella plastilina: 'L'Irpef è diventato il masso grosso, mentre il fiscal drag è stato addirittura tolto dal testo». I sindacalisti dicono che questi sono i rischi inevitabili di una campagna pubblicitaria creata mentre gli avvenimenti mutano la realtà in continuazione. Ma ci sono anche dei vantaggi. •Se fosse uscita in un altro momento, probabilmente nessuno si sarebbe accorto di questa campagna», dice Battistoni. 'Invece lo spot esce quando il problema è all'attenzione di tutti. E' il cacio sui maccheroni». ' , Andrea di Robilant

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