E Pippo torna in casa Rai

E Pippo torna in casa Rai Baudo ha siglato ieri raccordo dopo due anni di «esilio» E Pippo torna in casa Rai ROMA — Pippo Baudo, tele divo capriccioso e irrequieto, è tornato alla Rai: l'accordo è stato siglato ieri mattina tra 1 massimi dirigenti ' dell'azienda e il presentatore con sorrisi e strette di mano. Stasera la sua prima comparsala su Raitre da Barbato (ma solo come ospite), da aprile uno show tutto suo sulla Seconda rete. E da subito i complimenti di tutti. Enrico Manca, presidente Rai, si dichiara «/eHeissfmo-, e cosi pure Berlusconi che ' amabilmente lo definisce un •animale televisivo» pronto per tornare nell'arena elettronica del piccolo schermo, anche se in quella nemica. n suo burrascoso esilio nel pianeta della televisione commerciale è durato due anni. Strappato alla Rai da Berlusconi-con un contratto multimiliardario che in so- . vrappiù gli assegnava la qualificai!! 'direttore artistico», Baido si era lasciato alle . spalle terra bruciata: una rovente polemica con Enrico Manca, un gelido distacco con il potentissimo Biagio Agnes, direttore generale. Manca, nel bel mezzo dei fasti di Pippo si era permesso di definire il suo -Fantastico» «un programma nazional popolare: Baudo saettò la sua polemica risposta utilizzando la sterminata platea dell'ultima puntata dello show per tuonare: -Forse Manca vorrebbe che io facessi programmi regional-impqpolari. Credo che il presidente parli spesso e anche troppo». Fu la goccia che fece traboccare il già difficile rapporto tra il super presentatore, accusato da molti di esercitare troppo potere, e l'azienda. Agnes lo liquidò definendolo un 'mandarino- e quando si trattò di rinnovargli il contralto 1 nodi al pettine finirono per inceppare tutto. Erano i tempi (oggi lontanissimi) in cui i grandi divi sembravano i soli custodi degli ascolti Erano i tempi in cui Berlusconi insidiava tutte le star targate Rai, convinto che il solo fatto di annettersele gli avrebbe garantito la supremazia nelle serate dell'Italia televisiva. Baudo traslocò insieme con la Carrà e la Bonaccorti, la Rai sembrava in ginocchio. Poi, a sorpresa su Raiuno, "venne Celentano e il suo strampalato, declamante, sabato sera che nel bene e nel male ha rimescolato il modo di fare e proporre lo spettacolo in tv. Il suo show, inaspettatamente per tutti, fece di colpo invecchiare la paludata affidabilissima professionalità che Pippo aveva esportato su Canale S. Baudo se ne accorse tra i primi e nonostante il suo «Festival» conquistasse ascolti più che dignitosi, decise di prendersi •una lunga pausa di rifles¬ sione». Disse che non si trovava a suo agio nei ritmi della tv commerciale, non gli piaceva vendere fustini durante lo show, non gli piacevano le raffiche ingombranti degli spot. Capricci? Berlusconi parlò: 'Baudo è convinto di essere la locomotiva, ma è solo un vagone». Fu l'inizio della lenta separazione consensuale tra l'imperturbabile Silvio e il pensoso Baudo che per l'anno di grazia 1088 si ritirò dal mondo in deroga al suo contratto triennale. Sfumati i molti (quanti?) miliardi promessi da Sua Emittenza, da ieri Pippo torna a respirare l'aria della casa dove è nato e cresciuto e c'è un clima di 'riabilitazione», di 'Ottimistica attesa» per 1 nuovi portenti che il principe dei presentatori promette a noi altri popolo dei teleutenti. Pino Corrias (Servìzi negli Spettacoli).

Luoghi citati: Italia, Roma, Spettacoli