Florio finisce sulla folla: due morti di Cristiano Chiavegato

Florio finisce sulla folla: due morti RALLY La vettura del torinese esce di strada nel Montecarlo, vicino ad Aubenas Florio finisce sulla folla: due morti Le vittime sono turisti svedesi - Tre i feriti di cui uno, francese, gravissimo in ospedale per un trauma cranico - Ritirato il pilota - Il campione del mondo Biasion sempre al comando con la Delta, il compagno di squadra Auriol a sette secondi DAL NOSTRO INVIATO MONTECARLO — Sono le 10,50 di una bella giornata di sole. Le vetture passano lanciatisslme, precedute dal sibilo delle turbine. La strada è asciutta, la gente, assiepata ai bordi, assiste festosa alia corsa. Fra un passaggio e l'altro alcuni temerari attraversano la carreggiata. Degli spettatori si sporgono pericolosamente, per vedere meglio. In un attimo il dramma: arriva velocissima (140-150 all'ora) la Delta integrale n. 8 del team Jolly-Totip, guidata dal torinese Alessandro Fiorio con accanto il navigatore Pirollo. C'è un piccolo dosso, la vettura salta, ricade, si scompone, forse urta un masso posto sulla destra di una curva a «esse» sbanda ed esce a sinistra per la tangente, all'esterno. Qualcuno riesce miracolosamente a scansarsi, ma non tutti fuggono in tempo. Come birilli centrati in pieno volano in aria mentre l'auto prosegue la sua folle corsa in basso, verso un avvallamento, dove in un sentiero ci sono altri tifosi che passano. Alla fine, quando, rotto solo dai lamenti della gente, torna un silenzio irreale, il bilancio è tragico: due morti, un ferito gravissimo, due contusi. Illesi pilota e navigatore. Sembra la cronaca di Una strage annunciata. Arrivano i soccorsi, con i medici Ecoffey e Moine: trovano Bertil Rhenfeldt, svedese, 21 anni, morto sul colpo. Un suo connazionale, Wilhem Torp, ventottenne, cessa di vivere all'ospedale di Aubenas, per traumi addominali. Un francese di 23 anni, Christophe Roland, è ricoverato nella stessa clinica, reparto neurochirurgico, con grave trauma cranico. Gli altri due investiti, per fortuna, se la cavano con qualche escoriazione e molta paura. Tornano a casa con i propri mezzi. Ancora una volta un rally insanguinato. Ieri'è1 toccato al Montecarlo, nella prima prova speciale della seconda tappa, nella località Chàteau de Boulogne, nei pressi di Aubenas, nell'Ardèche, circa 250 chilometri a Nord-Ovest del Principato. Tragica fatalità, errore del pilota, imprudenza del pubblico? Come si può dire? Fiorio era già stato protagonista di un incidente analogo il giorno prima, per fortuna molto meno grave, due feriti. E' un corridore gio¬ vane, ma anche un pilota affidabile, che non fa follie. Nella r>ua ancor breve carriera.era i tato protagonista di una sola '.imMI a di pista, un capottamene, con una Uno turbo, nel 1086 proprio al Montecarlo. La vettura, come altre, era scivolata su una màcchia d'olio. Da allora ha preso parte a 16 prove di campionato mondiale, senza il minimo inconveniente. Sempre arrivato al traguardo, salvo una rottura di motore in Australia. 'Andato molto forte — ha detto poi Florio, ancora sotto choc, con un braccio dolorante (è stato rispedito a casa),— la vettura è saltata troppo, si è scomposta, non sono più riuscito a controllarla. Ma c'è sempre troppa gente nei punti pericolosi». Qualcuno ha insinuato che il pilota abbia messo la marcia in folle, che abbia sbagliato, visto che guidava la vettura spenf mentale priva del pedale della frizione. A parte che Florio ha percorso 15 mila chilometri di prove e proprio su queste strade, c'è da dire che il sofisticato sistema non permette alle marce di uscire dalla loro sede. Ragion per cui l'incidente si può imputare alla pericolosità insita nelle corse e alla imprudenza del pubblico. Ieri mattina il fran- cese Auriol aveva lanciato un messaggio radio per invitare i tifosi a stare nella parte alta delle curve, all'interno. Ma nessuno lo ha ascoltato. "Viaggiamo fra due ali di folla incontrollabile», ha detto Biasion. La gara comunque continua. Ieri ancora uno show della squadra ufficiale Lancia con un incredibile duello testa-testa fra Biasion, che mantiene di misura il comando, ed il suo compagno di squadra Didier Auriol. Si sono aggiudicati tutte le speciali e si può dire che il rally ormai è una questione in famiglia. Ma entrambi corrono con il cuore in gola, perché sanno che dietro ad ogni curva c'è un muro umano che può essere infranto. 'Sappiamo che può succederci un incidente, fa parte del nostro mestiere — dice Biasion — ma non è giusto che a pagare siano altri. Bisogna trovare il sistema per far capire alla gente che si può assistere alle corse egualmente sema rischi». Cristiano Chiavegato Aubenas. La vettura di Alessandro Fiorìo e Gigi Pirollo dopo il drammatico incidente

Luoghi citati: Australia, Chàteau De Boulogne, Montecarlo