Una donna a quattro zampe

Una donna a quattro zampe RICORDI (E DELUSIONI) DI LUIS BUNUEL Una donna a quattro zampe LE nostre strade si erano divise da parecchi anni. Nel febbraio del 1934, all'indomani delle sommosse parigine, ero andato a trovarlo. Tutto sconvolto dall'accaduto, trovai Dali—già sposato con Gala — intento a modellare una donna nuda a quattro zampe e più precisamente ad aumentarne il volume sulle natiche. Fin da allora, alla mia emozione oppose la più totale indifferenza. Più tardi, durante la guerra di Spagna, manifestò varie volte la sua simpatia per i fascisti. Propose perfino alla Falange l'erezione di un monumento commemorativo piuttosto stravagante. Avrebbe voluto far fondere insieme, mischiate, le ossa di tutti i caduti. E poi, ad ogni chilometro tra Madrid e l'Escoriai, piazzare una cinquantina di basamenti sui quali bisognava sistemare degli scheletri fatti con le ossa originali. Scheletri che sarebbero diventati via via sempre più grandi. Il primo, alla partenza (Madrid), di qualche centimetro appena. L'ultimo all'arrivo (Escoriai), di tre o quattro metri. E' chiaro che il progetto fu rifiutato. GALA è l'unica donna con cui abbia realmente fatto l'amore. Gli è capitato di sedurre altre donne, miliardarie americane soprattutto, ma si contentava per esempio di farle spogliare nel suo appartamento, di cuocere due uova al tegamino, di mettergli le due uova sulle spalle e poi rispedirle senza una parola. Quando andò a New York per la prima volta, all' inizio degli Anni Trenta — viaggio organizzato da un mercante di quadri — fu presentato a dei miliardari, che gli piacevano già molto, e invitato a un ballo mascherato. In quel periodo, tutta 1' America era traumatizzata dal rapimento di baby Lind- bergh, il figlio del celebre aviatore. Allora Gala fece il suo ingresso vestita da bambino, con il viso, il collo e le spalle striati di sangue. Dali la presentava dicendo: «E' travestita da baby Lindbergh assassinato». La cosa fu accolta malissimo. Si trattava di un personaggio quasi sacro, di una storia che non bisognava nemmeno sfiorare. Dali, rimproverato dal suo mercante, fece rapidamente marcia indietro c raccontò ai giornalisti, con un linguaggio ermetico-psicanalitico, che in realtà il travestimento di Gala era dovuto o meglio ispirato al complesso X. Una cosa freudiana, insomma. Tornato a Parigi, dovette vedersela con il gruppo. La colpa era grave: pubblica abiura di un atto surrealista. André Breton ih persona mi ha raccontato che nel corso della riunione (io non c'ero) Salvador Dali era caduto in ginocchio e, con gli occhi pieni di lacrime, le mani giunte, aveva giurato che i giornalisti avevano mentito e che lui aveva sempre detto, sempre affermato, che si trattava proprio di baby Lindbergh assassinato. QUANDO penso, a lui, malgrado tutti i ricordi della nostra gioventù, malgrado l'ammirazione che continuo a sentire per una parte della sua opera, non riesco a perdonargli il suo esibizionismo ferocemente egocentrico, la sua cinica adesione al franchismo e soprattutto il suo odio dichiarato per l'amicizia. in un'intervista di qualche anno fa ho dichiarato che comunque mi sarebbe piaciuto bere un bicchiere di champagne con lui, prima di morire. Dali lesse l'intervista e disse: «Anche a me, ma non bevo più». Luis Bunuel Da Dei mici aspiri estremi;Luis Bunuel (ed. A'c.-.i/u.

Luoghi citati: America, Madrid, New York, Parigi, Spagna